Santa Claus: tradizioni e leggende dell’uomo del Natale

Un omone grosso, che con il suo vestito rosso, la barba lunga e bianca, parte dal Polo Nord per portare i regali ai piccoli di tutto il mondo viaggiando su una slitta trainata da renne. I bambini di tutto il mondo lo sanno: bisogna fare i bravi per ricevere il regalo che si desidera da Babbo Natale! Ma la storia di questo amato personaggio è lunga ed affascinante quasi come la sua leggenda. Babbo Natale nasce sulle rive del Mediterraneo, si evolve nell’Europa del Nord e assume la sua forma definitiva (Santa Claus) nel Nuovo Mondo.

La storia che conosciamo tutti appartiene al mondo della cristianità e al personaggio di san Nicola, un greco nato intorno al 280 d.C. che divenne vescovo di Mira, cittadina romana del sud dell’Asia Minore, l’attuale Turchia. Dopo la morte, avvenuta il 6 dicembre, questa figura divenne popolarissima in tutta la cristianità, molte professioni, città e intere nazioni lo adottarono e ancora lo venerano come loro patrono. Per molti secoli la celebrazione del santo è stata legata alla data della sua morte, così come avviene tuttora in diverse zone dell’Italia del Nord e dell’arco alpino, fino in Germania. Col tempo al santo vennero attribuite alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesistenti, come il romano Saturno o il nordico Odino, anch’essi spesso rappresentati come vecchi dalla barba bianca in grado di volare. San Nicola era anche incaricato di sorvegliare i bambini perché facessero i buoni.
Dobbiamo però spiegare come come questo santo nato sul Mediterraneo si sia spostato al Polo Nord e sia stato associato al Natale.

Esistono altre leggende legate a questo personaggio, molte hanno dello straordinario e riguardano figure a metà tra il folletto e il demone. Queste storie sono state tramandate nei Paesi del nord Europa. Una di queste? La leggenda nelle zone alpine di lingua tedesca dei Krampus: demoni caproni che a Natale accompagnano San Nicola (Santa Klaus) nelle sfilate tradizionali per le strade del paese; mentre San Nicola premia i bravi bambini con dolci e regali, i Krampus si scatenano tra suoni di campanacci e corni alla ricerca di quelli cattivi da punire. Si narra che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si vestivano con pellicce formate da piume, pelli e corna di animali, andando in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po’ di tempo, si accorsero che tra di loro vi era il diavolo in persona, che approfittando del suo reale volto diabolico, si era inserito nel gruppo, rimanendosi riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra. Si decise, quindi, di chiamare il vescovo Nicolò per sconfiggerlo. Da quel momento tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilano lungo le strade dei paesi a portare doni o a punire i bambini cattivi.

Questa tradizione è presente anche in Italia, ad esempio in Trentino-Alto Adige, ma viene celebrata anche nella Val Canale, nella zona del Tarvisiano, Ugovizza, Malborghetto nel Friuli-Venezia Giulia e in alcune località in provincia di Belluno nel Veneto. E per quanto possa sembrare strano, anche da questi personaggi nasce la figura dell’allegro vecchietto in slitta.

Un’altra interessante tradizione ci porta in Olanda a parlare di SinterKlaas. Gli olandesi tramandano la storia del Sanct Herr Nicholaas, sviluppata a partire dall’XI secolo. Oggi SinterKlaas indossa gli abiti del vescovo, la sua mitra, l’anello con il rubino ed il bastone, abbigliamento che rispecchia l’icona del santo intorno al quale è cresciuta la leggenda. In Olanda, così come in Belgio, Lussemburgo e parte della Germania, la celebrazione ha luogo la vigilia del giorno di festa e quindi il 5 dicembre.

Mentre Babbo Natale in Inghilterra e negli Stati Uniti ha come aiutanti degli elfi e vivono al Polo Nord, in Olanda SinterKlaas arriva in barca, solitamente nel secondo fine settimana di novembre, su una nave a vapore dalla Spagna. Le città portuali lungo la costa del Paese ogni anno celebrano il suo arrivo con una gran festa. Nelle settimane successive, tutte le altre città olandesi gli danno il benvenuto a livello locale, ognuna con una propria celebrazione.
Mentre negli Stati Uniti Santa Claus va a trovare i bambini nelle loro abitazioni con l’aiuto di una slitta e di otto magiche renne; SinterKlaas fa il suo dovere nella piccola nazione olandese su un magico cavallo bianco a macchie grigie chiamato Amerigo, capace di saltare tra i tetti per portare i pacchetti regalo, i quali magicamente vengono trasportanti giù per i camini dagli aiutanti di Sint. E per coloro che non hanno il camino? Sarà sufficiente lasciare un paio di scarpe fuori la porta per garantirsi un regalo!

Mentre negli Stati Uniti i bambini ricevono i doni un solo giorno l’anno, i bambini olandesi sono più fortunati, in quanto possono ricevere un piccolo regalino o un dolce all’interno delle loro scarpe ogni giorno dal momento in cui SinterKlaas ed i suoi aiutanti arrivano in Olanda. Ovviamente i regali sono solo per coloro che si comportano bene! Sebbene la leggenda si basi sul vero arcivescovo di Mira, l’odierno SinterKlaas si racconta sia ancora vivo e che visiti l’Olanda per celebrare il suo compleanno, vivendo in Spagna durante gli altri undici mesi dell’anno. Così, quando arriva in Olanda, vengono esposte nelle vetrine dei negozi le “mele dalla Spagna”, altro non sono che arance o mandarini: dolci popolari che i bambini trovano nelle loro scarpe, che posizionano vicino ai camini o alle porte, insieme ad una carota o ad una mela per il fedele Amerigo.

Sicuramente SinterKlaas rimane la star dei festeggiamenti, ma in realtà chi prepara tutto per l’arrivo di Sint in Olanda, Belgio e Lussemburgo è Zwarte Pieten (“Black Peter”, “Pietro nero”). Egli è l’aiutante di Babbo Natale: la leggenda dietro questo personaggio vuole che fosse un servitore che aiutava il vescovo Nicola nei suoi viaggi. Altre versioni raccontano che fosse un giovane paggio e che avesse la faccia nera perché la sua attività era fare lo spazzacamino. Negli ultimi anni, la leggenda si è modificata in maniera tale che ci sia più di un Zwarte Pieten. Ognuno di loro si chiama Piet (Pietro) e indossa un costume colorato in ricordo di un paggio europeo rinascimentale, inclusi i pantaloni, il collare a gorgiera, il cappello piumato, calzettoni lunghi, scarpe con la fibbia e guanti neri. Ma ognuno di loro ha una funzione differente ed un ruolo specifico durante i festeggiamenti per SinterKlaas: c’è l’aiutante principale HoofdPiet, ma c’è anche colui che si occupa dei doni PakjesPiet, uno che si occupa delle poesie GedichtePiet, i Piet che si occupano del cavallo Amerigo (PaardePieten), naturalmente i Piet che ballano, cantano, che si occupano di distribuire dolcetti e canditi (StrooigoedPieten, che tradotto significa “i Pietri che gettano”, perché spesso lanciano i dolci ai bambini), etc…

La festa di SinterKlaas rappresenta uno dei momenti più belli di aggregazione; in quei giorni gli olandesi sono accomunati dalla voglia di prendersi cura del prossimo e di spendere, non solo denaro, ma tempo e pensieri nello scegliere un dono.

Nell’America delle origini il Natale era molto diverso da come lo consideriamo oggi, nella maggior parte degli Stati era una festa pagana, mentre in altri veniva snobbata. Nei primi decenni dell’Ottocento, diversi poeti e scrittori cominciarono a impegnarsi per trasformare il Natale in una festa di famiglia, cercando di recuperare la leggenda di san Nicola. Già in un libro del 1809, Washington Irving immaginò un Nicola che passava sui tetti con il suo carro volante portando regali ai bambini buoni; poi fu la volta di un libretto anonimo in versi, The Children’s Friend, con la prima vera apparizione di Santa Claus, associato al Natale, ma privato di qualsiasi caratteristica religiosa, vestito nelle pellicce tipiche dei buffi portatori di doni germanici. Questo Santa porta doni ma infligge anche punizioni ai bambini cattivi e il suo carro è trainato da una sola renna.

Che sia grosso e barbuto, che venga in slitta o in barca non cambia nulla, Santa Claus è stato e rimarrà sempre l’icona del Natale; l’uomo atteso con ansia e gioia da milioni di bambini.

Claudia Ruiz