Religione e moda, i corpi celesti sfilano sul red carpet del MET Gala 2018

Ogni anno i primi di maggio attori, cantanti, modelle e stilisti si ritrovano a New York per celebrare l’arte e la moda, stiamo parlando del più affascinante e controverso appuntamento della moda il Met Gala. Da giorni il Costume Institute ha reso noto al pubblico il tema del gala 2018, “Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination”(Corpi celesti: la moda e l’iconografia cattolica). Lo scopo è quello di creare una sorta di dialogo tra il mondo patinato della moda e quello delle opere d’arte a carattere religioso.

L’evento sarà presentato in una “trinità” di location: l’Anna Wintour Costume Center, la galleria medievale nella location del MET della Fifth Avenue, e nei MET Cloisters a Manhattan. Fulcro della manifestazione sarà l’esposizione dell’abito papale preso in prestito dalla Cappella Sistina appositamente per quel giorno e mai fatto uscire dal Vaticano. La mostra porterà alla luce quello che è stata l’influenza che la religione e i paramenti sacri sulla moda, da Cristóbal Balenciaga a Donatella Versace (sponsor dell’evento insieme a Stephen A. Schwarzman e Condé Nast) e darà di certo via a un evento pieno di glamour soprattutto sul red carpet del Gala che quest’anno vedrà come host Rihanna, Amal Clooney e proprio Donatella Versace.

“Sappiamo che il tema è controverso, sia per i cattolici di destra che per i liberali” ha dichiarato il curatore Andrew Bolton.

Ma il presidente e l’amministratore delegato del Met Daniel H. Weiss ha affermato che ha “fiducia nel fatto che la mostra ispirerà la comprensione, la creatività e un dialogo costruttivo, che è proprio il ruolo che i musei hanno nella nostra società civile”.

Provocatorio o meno la mostra è il sintomo di una moda che da un po’ di tempo si sta avvicinando alle icone religiose, come il caso di  Dolce & Gabbana che ha deciso di creare intere collezioni che riportano i volti della Madonna, Sant’Agata o Santa Rosalia. Così come pop star del calibro di Lady Gaga e Madonna che hanno utilizzato costumi di scena che le associassero a nuove icone spirituali. La moda ha da tempo prestato il proprio volto alla ricca storia visiva della chiesa.

“La Chiesa cattolica romana ha prodotto e promuove opere d’arte da secoli”, ha dichiarato al Times il direttore dell’ufficio stampa della Santa Sede Greg Burke. Forse un evento glamour come questo non farà altro che mostrare un’altra faccia della bellezza, un intreccio controverso tra sacro e profano, fede e stile dove ogni parte della mela completa l’altra senza sminuirla ma solo mostrandole il lato più bello e profondo.

Claudia Ruiz