Real Madrid-Napoli: la grande sfida tra passato e presente

Correva l’anno 1987 ed il Napoli di Maradona che da pochi mesi aveva conquistato il primo Scudetto della sua storia, si apprestava ad affrontare il grandissimo Real Madrid di Butragueno. In un Bernabeu dal silenzio assordante (si giocava a porte chiuse) gli azzurri provarono a scrivere un’altra pagina di storia. Le formazioni erano entrambi molto forti, ma il Real era il ‘Real’, una squadra capace di vincere tutto ciò che un club può vincere. Nonostante ciò il Napoli e soprattutto i tifosi credevano all’impresa. Fu così che Maradona e compagni scesero in campo con spirito battagliero. Purtroppo però la sfida si concluse con un secco 2-0 per i Galacticos e chissà cosa sarebbe successe se Giordano non avesse sbagliato quel gol.

Al ritorno in un San Paolo stracolmo in ogni ordine di posto (presenti 80.000 tifosi, all’epoca il terzo anello era ancora funzionante), il Napoli giocò in maniera stratosferica e sfiorò l’impresa con il giovane Francini che dopo 10’ siglò la rete che fece esplodere il tifo azzurro. Careca poi si divorò più volte il raddoppio ed infine Butragueno spezzò ogni sogno di gloria con il gol del pareggio madrileno. Sul San Paolo calò uno strano silenzio interrotto soltanto dal singhiozzare di alcuni tifosi che in preda all’adrenalina del momento si lasciarono andare in un pianto dirotto. Non era però un pianto di sola tristezza come sarebbe facile immaginare. In realtà quelle lacrime che scendevano lievi a rigare il viso dei tifosi erano la chiara dimostrazione che anche nella sconfitta si può essere orgogliosi dei propri beniamini. E sapete perché? Perché per i tifosi partenopei chi si batte per difendere i colori del cuore è grande a prescindere dalle vittorie. Siamo giunti al 2017, ben 30 anni dopo Real Madrid e Napoli tornano ad incrociarsi in Champions League.

Le epoche sono diverse ed il calcio è profondamente cambiato, il romanticismo ha lasciato il posto al vil denaro, ma non per i tifosi. Loro, la vera anima di questo sport continuano a sognare. Proprio così a sognare, questo è ciò che fanno i tifosi del Napoli da quando il destino ha deciso di mettere sul cammino della loro squadra il grande Real di Cristiano Ronaldo. Sognano sì, ma cosa sognano. Vincere la Champions? Magari, sarebbe fantastico, ma non è questo il sogno perché in fondo sanno anche essere realisti e sanno che ciò non può accadere. E allora qual è questo sogno? Semplice, battere il Real ed accedere ai quarti di finale della Coppa dalle grandi orecchie. Ma come mi direte è un’impresa gigantesca se non impossibile, come può il Napoli attuale battere i Galacticos se non c’è riuscito neanche Maradona? Bene sembra assurdo e per certi versi lo è, ma questo Napoli può farcela. In che modo? Nell’unica maniera che conosce, giocando bene al calcio, imponendo il suo gioco senza paura. Questo Napoli apparentemente senza campioni come invece lo era quello di 30 anni fa può fare l’impresa, può arrivare lì dove non è arrivato Maradona.

Finalmente Real Madrid-Napoli non sarà una sfida solo per tifosi adulti che conservano gelosamente il ricordo di quella notte. È giunto il momento che anche i più giovani, coloro che hanno vissuto la partita attraverso i racconti di nonni e genitori possano godersi la grande sfida. Finalmente anche chi 30 anni fa non c’era potrà vivere una serata di grande calcio e vedere la propria squadra sfidare un’altra generazione di fenomeni con la speranza malcelata e chiusa nel proprio cuore che questa volta la storia finisca in maniera diversa. Con la speranza che questa volta le lacrime non siano solo per orgoglio, ma anche per la felicità perché forse saranno matti o solo follemente innamorati di questi colori al punto da credere che la grande impresa sia possibile.

Questo articolo è stato realizzato dagli amici di Falso Nueve – La Rivista. Trovate finalmente online il numero di febbraio della rivista, a cui potete accedere cliccando qui.