Essere protagonisti di un dipinto di Dalì?! Adesso si può!

Salvor Dalì e il Surrealismo. Quale miglior connubio di imprevedibilità, magnificenza e stravaganza poteva mai creare la storia dell’arte?! Ogni sua opera, fin dalle prime esperienze, rifletterono risultati talmente affascinanti e portentosi da rivoluzionare le successive evoluzioni del surrealismo e della storia dell’arte mondiale. Personaggio sicuramente tra i più provocatori e bizzarri che il suo secolo ebbe la fortuna di conoscere in tutto la sua mutevole personalità.

Dalì orientò la sua attività verso una ricerca di tipo “paranoico-critico”, come scrisse nel 1935, consistente nel tradurre in immagini, che risultassero in tal modo quanto di più eccentrico possibile, le allucinazioni determinate da una sorta di “malattia mentale cronica”, intese a stravolgere la percezione e concezione razionale delle cose rappresentandole come subordinate e “create” da effettive o presunte fobie. Seppe materializzare sulla tela con incalcolabile imprevedibilità, estrema spontaneità quanto precisione le “immagini dell’irrazionalità completa”: rocce antropomorfe, figure ibride od oggetti deformati. Al tempo stesso manifestò una gran lucidità e capacità d’analisi nel saper entrare con divertente scrupolosità nei meccanismi della malattia e dell’inconscio.

Il suo grande contributo fu quello di non fermarsi alla semplice bidimensionalità e materialità della tela, non volle mai concepire il mezzo pittorico come elementare strumento di rappresentazione, bensì di ricercare ed ottenere quanta più possibile immedesimazione nell’osservatore, così da suscitare emozioni indipendenti dall’oggetto. Dalì stesso in ogni sua opera nel nome della più pura imprevedibilità permise nel miglior modo possibile tale coinvolgimento emotivo, permettendo con la mente e con il cuore di poter “entrare nelle sue tele”. Oggi, grazie a questa interessantissima iniziativa dell “Dalì Museum” della Florida, è davvero possibile questa “comunicazione artistica”.

Dalì dipinse tra il 1933 e il 1935 “Reminiscenza archeologica dell’Angelus di Millet”, spunto appreso dopo aver visto un dipinto di Millet nella sua scuola elementare. Nel dipinto Dalì deforma ogni cosa, permette al suo subconscio di prendere totalmente il sopravvento e di poter liberamente costruire la propria composizione. Grazie a un progetto del “Dalì Museum” in Florida, intitolato “Dreams of Dalì” ci si potrà immergere in questo dipinto ed esplorarlo tramite la realtà virtuale, grazie all’oculus rift. Veniamo catapultati nel mondo di Dalì, in questa terra cupa ed illuminata dalla luna, dove si può fluttuare nell’aria ed entrare nelle torri. Si potrà persino interagire con i due immensi colossi di pietra e  di far parte per qualche magico minuto della realtà irrazionale a cui Dalì tanto potentemente ci ammaliò. Si può anche navigare a 360° su Google Cardboard, oltre che con smartphone tramite la app di Youtube.

Alfonso Lauria