“To be or not to be?” – Quando essere se stessi diventa una paura

Di Simona Bartolini per Social Up!

Quante volte, davanti allo specchio, ci tartassiamo di domande: “Perchè sono cosi?” oppure “Riuscirò mai a piacere?”Domande che il più delle volte rimangono senza risposta, fluttuanti nella mente, che continuano a pungerci e farci male.

Spesso sono domande generate da delusioni amorose, quando quello che era il proprio partner preferisce un’altra persona a noi. Ecco che lì scatta quel meccanismo di autolesionismo, di autopunizione dove sembra che a tutti i costi dobbiamo trovare una giustificazione e per farlo la cosa più semplice è addossarci la colpa. L’insicurezza, il timore di essere se stessi è come un cancro che si insinua nelle ossa, nella mente e nei pensieri e ci fa credere che se fossimo stati diversi le cose sarebbero andate in altra maniera.

Perchè cosi come siamo non andiamo bene.

Spesso e volentieri è anche la società di oggi che ci impone di essere quello che non siamo solo per ‘adattarci’ a quello che sembra essere lo stile di vita moderno, inducendoci a seguire modelli superficiali e materialisti.

Allora ecco che essere se stessi non è poi così banale, anzi, al giorno d’oggi risulta piuttosto complicato. Perché essere se stessi significa conoscersi ed accettarsi; significa conoscere ogni debolezza, paura, pregio e difetto di noi. Vogliamo aprirci ma abbiamo paura di non essere accettati, di non andare bene,di essere troppo o troppopoco e quindi preferiamo correre via per evitare di trovarci faccia a faccia con noi stessi.efcc3dccc32c90013b353c10956a19ac1-300x179

Questa paura di sè può provocare anche disturbi psicologici come attacchi di panico, stress e nervosismo o persino, in casi più gravi, disturbi alimentari (anoressia,bulimia, ecc..)

“Conosci te stesso” diceva Socrate.

Imparare a conoscersi è un viaggio lungo, spesso tortuoso e non per nulla facile, può voler dire non andare bene a certe persone che si aspettavano altro da noi, ma può anche voler dire riuscire a farsi amare da altri per quello che si è..E non c’è niente di più bello.

Può voler dire aprirsi al mondo che ci circonda, crearsi la propria strada a testa alta, come a voler dire: ‘io sono così, nel bene e nel male!!’. Allora bisognerebbe aggiungere a quella celebre citazione affissa sul frontone del tempio di Apollo ‘…e non avere paura di essere quello che sei’.

E come dice Anna Quindlen, la cosa più difficile ma anche quella più incredibile è e sarà sempre rinunciare ad essere perfetti e iniziare il lavoro di diventare noi stessi.

redazione