Palme in piazza Duomo a Milano, 15 febbraio 2016 (Foto LaPresse - Stefano Porta)

Palme in Piazza Duomo: sui social si scatena l’ironia

La scorsa settimana nella serena e appagante vita dei cittadini milanesi qualcosa è cambiato e niente sarà più come prima. A turbare i loro animi è stata la notizia dell’allestimento in Piazza Duomo di alcune simpatiche ed allegre palme sponsorizzate dal colosso della caffetteria Starbucks, pronto ad approdare nel capoluogo lombardo il prossimo anno.

A quanto pare la gentile concessione, che ha dovuto fare a gara riuscendo ad avere la meglio sulle altre proposte lanciate per aderire al bando del comune per il restyling degli spazi verdi della cittadina, non è andata giù a molti. Sembra infatti che i nostri amici polentoni, lasciateci passare l’eufemismo per una buona volta, si sono sentiti colpiti nel profondo orgoglio. Perché va bene il dover fare costantemente i conti con nuvole e nebbia, smog e traffico e classici stereotipi riguardanti la vita troppo di fretta e le persone scostanti ed anaffettive, ma questa proprio non l’hanno digerita. All’installazione di Marco Bay, l’architetto che ha curato il progetto che resterà in piedi per ancora 3 anni, si sono scatenate piogge di polemiche e perplessità soprattutto sui social network.

Così tra politici che sventolano banane gonfiabili in Comune in segno di protesta e coloro i quali ricordano la presenza di simili piantagioni già nell’800, deduciamo che gli unici ad averne pagato le spese siano stati i poveri piccioni che per i prossimi anni faranno a gara con le palme della discordia per accaparrarsi un minimo di visibilità.

Erminia Lorito