Il mistero di Rasputin (e del suo pene)

Grigorij Efimovic Rasputin nacque nel 1869 a Pokrovskoe, in Russia. E’ stato un mistico ed è famoso per essere stato il consigliere dello Zar Nicola II.

Come tutte le persone carismatiche si era anche fatto dei nemici e la sua storia viene spesso manipolata per farlo sembrare uno stregone malvagio. Quindi stregone amante dell’occulto o semplice persona carismatica incompresa?

L’infanzia

Rasputin nacque in una famiglia di contadini. Non frequentò nessuna scuola, come d’uso fra i contadini di quell’epoca, e aiutava la famiglia lavorando. Si dice abbia sempre avuto una forte personalità, sin da bambino, ma della sua infanzia non si hanno poche notizie. A 18 anni si sposò ed ebbe 5 figli, due dei quali morirono in tenera età.

In seguito alla morte di uno di essi, Rasputin lasciò il suo villaggio natale e la sua famiglia per andare a vivere in un convento. 

Vicino al convento viveva l’eremita Makary il quale si pensa abbia avuto una grande influenza su Rasputin e che fosse stato lui stesso ad avvicinarlo alla religione, tanto da indurlo ad abbandonare l’alcol e la carne.

La religione

Anche la visione che disse di avere avuto della Madonna di Kazan lo spinse sempre più verso una vita religiosa e mistica.

In questo periodo venne spesso identificato come uno strannik, un religioso pellegrino, e la sua fama di mistico e guaritore cominciò a crescere. Le sue abilità crebbero tanto che anche persone altolocate ed influenti ricorsero a lui, finché un giorno venne chiamato anche dallo Zar.

Il piccolo zarevic, Alekseij, soffriva di emofilia e dopo che tutti i dottori di corte non erano riusciti a curarlo, dandolo ormai per spacciato, la zarina decise di provare a chiamare in aiuto questo famoso guaritore. Dopo che Rasputin visitò Alekseij, il piccolo cominciò a migliorare giorno dopo giorno.

Molti dicono che il miglioramento fosse dovuto all’interruzione della cura con aspirina, un medicinale molto usato all’epoca, ma che fluidifica il sangue. Rasputin ordinò di non continuare con le cure date dai medici e questo probabilmente salvò la vita al piccolo zar.

La corte dello Zar

Dopo questo episodio venne invitato spesso a corte, ben presto divenne consigliere della famiglia reale e anche di molti nobili russi.

La sua influenza però non era vista di buon occhio da tutti e presto vennero diffuse strane voci sul suo conto, come quella che fosse l’amante della zarina e che partecipasse ad orge. 

Una volta la polizia arrivò persino ad inviare una lettera allo zar in cui venivano narrate le scorribande notturne di Rasputin, ma in alcune date riportate nelle missive il mistico russo si trovava a corte e lo Zar non le prese in considerazione.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale il malcontento in Russia cresceva. Rasputin, dopo essere stato pugnalato da una donna in strada, si trovava in ospedale e non poteva esercitare il suo carisma sullo Zar. Gli inviò tuttavia dei telegrammi in cui lo pregava di non entrare in guerra, ma i suoi consigli non furono ascoltati e la Russia si schierò a favore del Regno di Serbia.

Lo Zar pensava che la guerra non sarebbe durata molto, ma si sbagliava. Dopo vari mesi prese la decisione, su consiglio di Rasputin, di guidare personalmente l’esercito, lasciando il potere in mano alla zarina.

Molti pensarono che sia stata una mossa di Rasputin per poter plagiare la zarina e, di conseguenza, poter essere indirettamente il sovrano di Russia.

La morte

Dato il suo potere, alcuni personaggi noti decisero di ucciderlo. Lo invitarono a casa di uno di loro, con la scusa di una festa, e gli offrirono pasticcini e del vino avvelenato.

Rasputin bevve molto, ma il veleno non faceva effetto. Decisero quindi di agire diversamente e gli spararono ad un fianco. Rasputin cadde a terra, ma dopo poco si riebbe e, approfittando della distrazione dei suoi aguzzini, riuscì a scappare. 

Aveva quasi raggiunto il cancello d’uscita quando altri due colpi di pistola lo raggiunsero. Cadde di nuovo a terra, venne raggiunto e riportato in casa dove venne colpito varie volte. Infine gli spararono un colpo in fronte e lo gettarono in un fiume. 

Il giorno dopo il suo cadavere venne ritrovato: il suo cappotto si era gonfiato d’aria, impedendogli di affondare. L’autopsia rivelò qualcosa di straordinario: era morto annegato.

Quindi dopo essere stato avvelenato, colpito da 4 colpi di pistola di cui uno in fronte e preso a bastonate, era ancora in vita.

Il pene di Rasputin

Si dice che durante l’autopsia il suo membro venne asportato e secondo la leggenda misurava circa 30 centimetri. Si narra poi che sia stato conservato, essiccato, da una nobildonna. Una volta scoperto questo macabro particolare la figlia di Rasputin reclamò la reliquia del padre, che tenne con sè fino alla sua morte.

Successivamente se ne perdono le tracce ma ora un museo dice di avere il membro di Rasputin conservato in formaldeide. Ma com’è possibile, se era sempre stato conservato essiccato? Probabilmente la diceria della sua “dote” e il membro in formaldeide sono state messe in circolazione per sostenere le teorie che lo volevano come amante della zarina.

redazione