Il mistero dei templari: un’alimentazione sana ed equilibrata!

La suggestiva quanto lontana nel tempo epoca medievale, nell’immaginario comune in base all’interlocutore che si ha di fronte, riflette e ricorda sia tra i più affascinanti e misteriosi periodi storici, sia come in assoluto uno dei più difficili da vivere e comprendere. Fascinosamente contraddistinto da un irresistibile magnetismo nei suoi confronti, ha generato nel corso dei secoli tra i più suggestivi racconti, creato misteriosi e mai compresi del tutto personaggi, ha partorito ed alimentato tra le più affascinanti leggende, tradizioni, substrati culturali che non hanno mai smesso d’accrescere il ricco bagaglio ed attrazione che sempre l’hanno differenziato pur non subordinando mai quali erano le sue fondamenta ed evoluzioni negative che lo caratterizzavano.

Tra le innumerevoli suggestioni che continuano a fomentare l’immaginario collettivo medievale e contemporaneo, che costituiscono ancor oggi brama di conoscenza effimera o concreta che sia, una in assoluto è rappresentato dall’immortale eco dei templari, antico ordine religioso cavalleresco, portatori nonché riflessione di uno dei miti più ricchi di fascino e voglia di studio mai creati da quell’epoca.

Rappresentanti di un ordine di monaci – soldati tra i più potenti, ricchi ed influenti del mondo medievale arriveranno persino ad un passo all’eredità del regno d’Aragona in Spagna; inimicandosi progressivamente anche il regno di Francia con Filippo IV il Bello e Clemente V che soppresse definitivamente l’ordine nel 1312 con la bolla Vox in excelso, a seguito di precedenti e numerosi arresti, confische e torture dal 1307 al 1314. Per anni successivi tuttavia, grazie al loro quasi immenso potere ed influenza sopravvissero e crebbero segretamente, continuando ad alimentare e mantenere molte delle loro attività che avevano creato. A loro furono e sono attribuiti numerosi ed affascinanti misteri: dalla conoscenza dell’ubicazione dell’Arca dell’alleanza alle tecniche che permisero l’edificazione delle immense cattedrali gotiche, fino alla collocazione del Santo Graal.

Ma quale poteva essere invece uno dei loro segreti? L’unica cosa senza cui non potremmo assolutamente sopravvivere: l’alimentazione. Vivevano il doppio rispetto ai contemporanei, circa 40 anni in più se confrontanti con la media dei loro coetanei che oscillavano tra i 25 e i 40 d’età. Ordine, comportamenti disciplinati, estremo rispetto delle poche ma assai rigorose regole vigenti. Per ciò che rappresentavano si differenziavano molto verso una modernità, longevità, flessibilità e capacità di sacrificio indiscutibili e impareggiabili. Attraverso lo studio di alcuni documenti condotto da Francesco Franceschini, direttore della Medicina d’urgenza del policlinico Gemelli di Roma, insieme a Roberto Bernabei, Giovanni Gasbarrini e Peter Malfertheiner si è potuto magnificamente dimostrare che uno dei segreti di tale differenza d’età quasi raddoppiata dei templari era da riferire alle loro scelte alimentari.

Vera e propria antesignana della dieta mediterranea si impose fin dal principio della sua codificazione da Bernardo da Chiaravalle come tra le più equilibrate e “solide” tra quelle praticate ed applicate in tutto il medioevo. Attenti ad una massima osservanza per un meticoloso igiene, qualità e varietà degli alimenti e poco consumo di carne ben sostituita da molta frutta e verdura. Oggi, leggendo fin qui, tali regole alimentari vi appariranno quanto di più normale e facilmente percorribile nella vita e dieta d’ognuno di noi, proprio per questo non bisognerebbe mai dimenticare come si stia discutendo ed analizzando un’epoca, quella medievale, dove le abitudini, soprattutto quelle alimentari, erano totalmente differenti.

Nel Medioevo il nutrimento era molto propenso ad un vero e proprio “raccoglimento” di forze, grasso e calorie, si tendeva a consumare a dismisura molto carne sia nelle classi più ricche sia con meno frequenza nelle classi inferiori, dove la “gotta” era assai diffusa. Il diabete mellito, alti livelli di colesterolo e trigliceridi erano molto usuali. La “dieta templare” comunque sia era molto più moderna, una vera e propria piccola rivoluzione in tale culinario arrecando estremi e duraturi effetti positivi nella flora intestinale. La loro alimentazione era completamente fuori pericolo nell’incorrere in tali “fastidiose malattie”: poca carne a sua volta ben bilanciata con legumi di gran varietà, ovviamente non poteva mancare il pesce, molto frequente; erano inoltre assidui consumatori di spremute d’arancia e poco vino cui aggiungevano polpa d’Aloe per proprietà antisettiche.

Ma non erano solo le scelte alimentari a costituire ben più forti e resistenti corporature rispetto ai loro contemporanei; vi erano piccoli quanto mirati accorgimenti che fungevano da imprescindibili basi per il corretto uso di qualsivoglia alimento: era obbligatorio lavarsi le mani primo di ogni pasto, refettorio e tovaglie sempre estremamente pulite, inoltre era assolutamente proibito cacciare bensì era accettato anzi felicemente perseguito l’allevamento del pesce, insieme a formaggi, frutta fresca e olio d’oliva tra le fondamenta della loro dieta. Erano infine grandi amatori di molluschi, verso cui erano immensamente deliziati, i quali spesso fungevano da degni sostituti anche della ben poca carne che assumevano.

Se analizzata nel giusto e spensierato modo, la storia e le sue a volte inaspettate conseguenze, potranno svelarci e far comprendere come essa non sia stata scritta solo da battaglie o gesta di grandi guerrieri ma anche dagli aspetti più semplici della vita quotidiana, così facendo comprendere meglio il presente e perfezionare il futuro sarà un gioco da ragazzi.

Alfonso Lauria