Medioevo, draghipene e BDSM #cuoriciniezozzerie

Bentornati, cari i miei libertini dal cuore d’oro, alla rubrica love&sex che ha conquistato il web, ovvero:

In questo post, parleremo di Whores of Yore, uno spassosissimo account Twitter che racconta in modo inedito e divertente quelle che erano le abitudini sessuali e le perversioni dei nostri antenati medievali (e non solo).

Non uso molto Twitter. Ammetto che, probabilmente, è un mio limite. Non mi è ancora del tutto chiaro come funziona, alcune sue dinamiche mi appaiono oscure e lo trovo troppo caotico e costrittivo, per via dei pochissimi caratteri che si hanno a disposizione per i Tweet.

Tuttavia, è indubbio il fatto che nei meandri di questo social network si trovino perle d’inestimabile valore, come -appunto- l’account Whores of Yore (letteralmente, ehm, “Zoccolette d’altri tempi“), gestito dalla Dottoressa Kate Lister, ricercatrice inglese specializzata in cultura Medievale e Vittoriana, nonché – per sua stessa ammissione – esperta in Storia della Prostituzione presso l’Università della Perversione.

Detto così, sembra il lavoro dei sogni. Ma di cosa si occupa, esattamente, la Dottoressa Lister? Essenzialmente, scova e documenta fatti meno noti riguardanti sesso e pratiche sessuali diffuse durante le varie epoche storiche. Tutto ciò perché, come lei stessa spiega, il sesso promiscuo e le bizzarrie ci sono sempre piaciuti, sin dall’alba dei tempi.

Addentriamoci, quindi, in questo magico viaggio attraverso il tempo e lo spazio a bordo del nostro drago-pene volante, proprio come in La Storia Infinita:

Una donna medievale cavalca un pene. Che ha una faccia.”

Ohh un po’ di BDSM in stile medievale!

“Porcherie medievali” – e, aggiungo, “Signora, c’è un pacco per lei!”

“69 Medievale”

“Presumo ci sia un motivo per il quale questa donna sta cogliendo peni da un albero…”

Oh, e che non si cada nell’errore di pensare che questo account sia una perdita di tempo nata esclusivamente per parlare di sesso senza alcuna finalità pedagogica! Eh no, perché Whores Of Yores è anche una fucina di nozioni, curiosità e testimonianze dirette (fornite direttamente da chi, col sesso, ci lavora) che contribuiscono a creare un quadro chiaro e interessante delle nostre abitudini sessuali, dai tempi di castelli e menestrelli ad oggi, nonché a gettare un fascio di luce su un mestiere (la prostituzione, sia maschile che femminile) che per secoli è sopravvissuto nella clandestinità e negli angoli più oscuri della storia.

“Perdonami se ti lacero il deretano” di Kitagawa Utamaro (1800) – mostra un cliente deluso con un prostituto –

“Il Manuale della brava Moglie”, 1950. Prendete nota, ragazze”

Quello che ne deriva, è un ritratto simpatico, a volte grottesco, composto da centinaia di bizzarre sfumature. Il sesso “strambo” o estremo, insomma, piace a tutti. Anche ai nostri avi.

Noemi D'Alessandro