Arte e disturbi psichici: le illustrazioni di Shawn Coss

di  Alice Spoto e Emanuela Punzi

Tratti decisi, toni cupi e figure amorfe. Sono queste le caratteristiche che spiccano nelle vignette del disegnatore Shawn Coss. L’artista ha avuto il coraggio di illustrare una serie di malattie mentali, senza nasconderne la gravità e la sofferenza. L’idea di partenza è quella che il malessere interiore, apparentemente così complesso e intimo, possa essere meglio compreso con immagini simboliche che a parole.

Le illustrazioni rientrano all’interno del progetto Inktober Initiative, in cui disegnatori di tutto il mondo si sono impegnati nel mese di ottobre a creare un nuovo disegno ogni giorno, per poi pubblicarli online con l’hashtag #Inktober. Occhi sgranati, corpi privati del loro aspetto originario, ma anche mani che si uniscono in confortanti abbracci; tutto questo viene utilizzato per cercare di descrivere nella maniera più realistica possibile, ad esempio: la schizofrenia, l’anoressia nervosa, il bipolarismo e la depressione. 

Con uno stile grottesco ed essenziale, sembra ricalcare le più moderne graphic novel fantasy, popolate da mostri e fantasmi, in un’ambiente asfissiante. Perché in fondo è proprio di oscuri spettri che parliamo. Come quelli che popolano la mente dei soggetti affetti da queste patologie.

Ecco la lista delle patologie con i relativi disegni dei vari artisti:

Il disturbo dipendente di personalità (DDP) è un disturbo di personalità caratterizzato dalle vitale necessità di avere e mantenere rapporti personali che danno all’individuo la sensazioni di non essere mai solo.
I soggetti tendono a delegare decisioni e responsabilità importanti ad altre persone e consentono alle persone che si occupano di loro di prevaricare i propri bisogni. Presentano una bassa stima di sé e appaiono molto insicure circa la propria capacità di prendersi cura di se stessi. Spesso denunciano una significativa incapacità a prendere decisioni e ritengono di non sapere cosa fare e come farlo.
Questo comportamento è dovuto alla loro riluttanza ad esprimere le proprie opinioni per timore di offendere le persone delle quali hanno bisogno e, in parte, alla credenza che le altre sono più capaci di loro.

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC)è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Può presentarsi sia nell’infanzia che nell’età adulta, ma l’incidenza massima è tra i 15 e i 25 anni di età. Il sintomo caratterizzante è la presenza di ossessioni e compulsioni, che occupano un tempo significativo della giornata e interferiscono con le normali attività del soggetto (lavoro, studio, vita di relazione). Le caratteristiche principali sono la ripetitività, la frequenza e la persistenza della attività ossessiva e la sensazione che tale attività sia imposta e compulsiva.Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che insorgono improvvisamente nella mente e che vengono percepiti come intrusivi e privi di senso. Le compulsioni, invece, sono dei rituali, dei comportamentali che si manifestano in risposta alle ossessioni e che ne rappresentano un tentativo di soluzione.

La schizofrenia è un grave disturbo psicotico che insorge tra i 20-30 anni e chi ne è affetto diventa del tutto indifferente a ciò che accade, reagisce in modo assurdo o incoerente agli eventi esterni, perde il contatto con la realtà e si isola in un mondo tutto suo. La schizofrenia compromette tutti gli aspetti della vita del soggetto: lavorativa, sociale, affettiva.
La schizofrenia è distinta in vari sottotipi. L’artista, in particolare, racconta la schizofrenia paranoide, nella quale il soggetto presenta rilevanti deliri o allucinazioni.I sintomi della schizofrenia sono suddivisi in due gruppi: sintomi positivi e negativi. I sintomi positivi comprendono: deliri (di persecuzione, di grandezza, di riferimento, di lettura del pensiero). Le allucinazioni uditive per cui il soggetto crede di percepire cose che in realtà non ci sono (voci che insultano, minacciano, comandano).I sintomi negativi della schizofrenia invece comprendono l’apatia, appiattimento affettivo, deficit nella produttività e fluidità dell’eloquio, perdita d’iniziativa, povertà ideativa, difficoltà a mantenere l’attenzione, compromissione dei rapporti interpersonali, del funzionamento sociale e lavorativo.

La diagnosi di Disturbi dello Spettro Autistico include sotto questa etichetta diagnostica anche il Disturbo Autistico (autismo). I sintomi caratterizzanti sono:

– Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi contesti

– Comportamenti, interessi e attività ristrette e ripetitive

–  Iper-reattività o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi inusuali rispetto a certi aspetti dell’ambiente

Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo di personalità caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. Questi elementi generano sofferenza e comportamenti problematici. Di conseguenza, le persone affette da tale disturbo non riescono a realizzare i propri obiettivi, nonostante possiedano grandi risorse personali. Le caratteristiche principali sono l’instabilità emotiva, la difficoltà a riflettere sulle proprie esperienze, sui propri stati d’animo e sui propri rapporti interpersonali. I soggetti con disturbo borderline presentano, inoltre, relazioni con gli altri tumultuose, intense e coinvolgenti, ma ancora una volta estremamente instabili e caotiche.

Il disturbo bipolare o maniaco-depressivo colpisce circa 1 persona su 100. Si tratta di un disturbo caratterizzato da gravi alterazioni dell’umore e quindi delle emozioni, dei pensieri e dei comportamenti. Chi soffre di disturbo bipolare presenta nell’arco della vita episodi depressivi (bipolare di tipo II), episodi maniacali (bipolare di tipo I) o ancora, episodi maniacali, depressivi e misti. Durante le fasi maniacali/di eccitamento il soggetto presenta disinibizione e comportamenti socialmente inappropriati. Si sente particolarmente euforico, crede di avere enormi potenzialità. In altri casi la fase maniacale è caratterizzata da umore disforico: tono dell’umore basso, con grande irritabilità, rabbiosità e intolleranza. Le fasi depressive seguono spesso quelle maniacali e ipomaniacali, e solitamente durano di più rispetto a quelle maniacali e sono più frequenti nell’arco della vita.

Il disturbo post-traumatico da stress (PSTD) si manifesta successivamente ad un evento estremamente traumatico vissuto o assistito in cui c’è stata una minaccia alla vita propria o altrui. Il soggetto presenta paura intensa, sentimenti di impotenza e di orrore. Inoltre l’evento traumatico è rivissuto attraverso sogni e ricordi spiacevoli (flashback) e il soggetto si comporta come se l’evento si stesse ripresentando. Si nota una maggiore difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme. Il disturbo post-traumatico da stress può insorgere anche a distanza di mesi dall’evento traumatico.

L’insonnia è una condizione molto diffusa caratterizzata dalla difficoltà ad iniziare e/o mantenere il sonno per cui questo risulta di durata e qualità insoddisfacente. In associazione ai sintomi notturni sono presenti sintomi diurni quali: fatica, irritabilità, sonnolenza, disturbi dell’umore e difficoltà di apprendimento/memoria. Tra i fattori scatenanti gli eventi stressanti sono riportati nell’80% dei casi, seguiti da problemi fisici, inadeguata igiene del sonno e fattori ambientali.

La depressione è un disturbo dell’umore che affligge 15 persone su 100. È molto frequente tra i 25 e 44 anni di età ed è molto più comune nelle donne. Chi soffre di depressione presenta un umore depresso per tutto il giorno, per più giorni di seguito e non prova piacere per attività che prima trovava interessanti o piacevoli.
I sintomi principali sono l’anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie), aumento o diminuzione del peso, insonnia o ipersonnia, difficoltà a mantenere la concentrazione. In casi più gravi possono essere presenti pensieri suicidi e di morte. Il disturbo depressivo impatta notevolmente sulla vita di chi ne soffre: la vita lavorativa, sociale e affettiva ne risentono.

Una certa agitazione in determinare situazione sociali è comune, ma ci sono soggetti che soffrono di un disturbo d’ansia noto come fobia sociale. Caratteristica principale del disturbo è la paura di essere criticati dagli altri e di essere giudicati. Alla base di questo timore vi è il forte desiderio di “dare una buona impressione”.

L’ansia deriva dal fatto che se le proprie prestazioni saranno inadeguate, ci si sentirà imbarazzati, umiliati; e per tale motivo i soggetti tendono ad evitare le situazioni pubbliche e ad assumere atteggiamenti di evitamento. Tale disagio ha ripercussioni sulla vita sociale e lavorativa dei soggetti che tendono a isolarsi con conseguenti emozioni di rabbia e depressione.