Malattia organica o psicologica? Impariamo a distinguerle!

Sono in  molti a credere che il termine malattia indichi esclusivamente un disturbo di tipo infettivo, organico o genetico che possa arrecare un danno al benessere fisico dell’individuo; in realtà la salute stessa è stata definita dal’OMS come uno stato di benessere fisico, psicologico e sociale, dunque accanto alla malattia organica esiste anche quella psicologica che non bisogna sottovalutare.

Il malessere dell’individuo infatti può dipendere non soltanto da Staphylococcus aureus, Escherichia coli o malformazioni fisiche, tant’è vero che in molti casi sono le variabili ambientali a favorire l’insorgere di molte psicopatologie (disturbo post traumatico da stress, impotenza appresa). Ancora, un numero non indifferente di disturbi alimentari (anoressia) e di disturbi del sonno (insonnia) sono causati da alti livelli d’ansia, infatti recenti studi hanno dimostrato l’esistenza di una correlazione positiva tra disturbi dell’umore (depressione), disturbi alimentari e disturbi del sonno.

Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi, l’individuo che ne soffre tende a curare queste patologie  come delle vere e proprie malattie organiche, sebbene non siano in realtà scatenate da virus o batteri, scartando a priori l’idea di incontrare uno psicoterapeuta che potrebbe aiutare il paziente a ridurre, se non risolvere completamente, il disturbo che lo tormenta. Secondo le statistiche, il  numero di individui che si serve di ansiolitici per risolvere i disturbi del sonno sta crescendo in maniera vertiginosa. Un dato preoccupante se consideriamo che, quando si fa uso di uno psicofarmaco,  si innesca un meccanismo di assuefazione, di conseguenza  per ottenere gli stessi risultati nel tempo bisogna aumentare le dosi del medicinale. Incredibile, ma vero, lo stesso accade agli individui che fanno uso di droghe: tanto queste quanto i  farmaci psicoattivi, infatti, agiscono sul sistema nervoso centrale, alterando l’azione dei neurotrasmettitori.

A complicare il quadro, esistono casi in cui disturbi somatici possono essere dovuti sia a fattori psicologici che a fattori ambientali e, anche in questa  circostanza, il rischio è quello di trattare  il disturbo in maniera errata. Un esempio è la sindrome del colon irritabile, comunemente conosciuta come colite, che può insorgere a causa di una scorretta alimentazione, ma anche a causa di alti livelli di ansia o stress.

Per riconoscere e curare in maniera adeguata i disturbi organici e quelli psicologici, dunque, bisognerebbe invitare chi ne soffre a riflettere non soltanto sul dolore del corpo, ma anche su quello interiore per tentare di comprendere quale possa essere stato il fattore determinante che abbia potuto favorire l’insorgere di un particolare malessere. Ricordiamo sempre sempre che una buona parte di psicopatologie provocano nell’individuo vari disturbi somatici simili a quelli provocati dalle malattie organiche e che, per tanto, la confusione è all’ordine del giorno.