Imparare la storia coltivando l’orto della scuola: in California si può!

Nella lontana California, a Long Beach per la precisione, una mattina d’autunno la maestra è entrata in classe dicendo che avrebbe spiegato il concetto di approssimazione, mettendolo in pratica. Un bambino, sbalordito, ha alzato subito la mano per chiedere di cosa si trattasse e la maestra, Jessica Brimley, non si è limitata a dargli una risposta, ha preso un righello e ha spiegato come lo usano i contadini per piantare gli alberi in filari diritti: “Hanno orti meravigliosi“, ha osservato, “ma dei righelli sporchissimi“; così gli alunni si sono messi all’opera, usando il dito per interrare i semi di carota nella Urban farmyard, la fattoria della scuola.

Avete capito bene, gli insegnanti di Los Cerritos usano la fattoria per insegnare matematica, scienze, storia e arte, utilizzando la natura e il rispetto per l’ambiente. L’orto scolastico di Los Cerritos ha 22 aiuole coltivate con più di 35 specie vegetali diverse, un piccolo frutteto e varie piante autoctone resistenti alla siccità. Premi e donazioni da parte di privati hanno fatto prosperare la fattoria della scuola, mentre l’associazione di genitori e insegnanti ha raccolto fondi per assumere Brimley come coordinatrice: tiene lezioni nell’orto quattro giorni alla settimana.

Gli alunni imparano quanto concime serve al terreno, fanno assaggi a campione sulla frutta e la verdura e trascrivono i risultati su grafici a barre o diagrammi”, dice Dianne Swanson, maestra dell’asilo. Frequentare la fattoria della scuola aiuta i bambini a capire concetti come la catena alimentare, la fotosintesi, l’ecosistema e perfino la storia. “Ho dedicato qualche lezione ai nativi americani e ai coloni“, aggiunge Swanson. “Abbiamo seminato le colture che usavano per tingere. Abbiamo coltivato il grano, l’abbiamo raccolto e trebbiato. Abbiamo fatto tutto a mano“.

Una volta alla settimana ogni classe di Los Cerritos gironzola una mezz’oretta tra le file di piantine per osservare come stanno crescendo. Queste lezioni pratiche rispettano anche i common core state standard, che puntano alla stimolazione nei bambini delle loro abilità nel mondo reale. La lezione sull’approssimazione, per esempio, risponde ai requisiti per l’insegnamento della matematica, secondo cui fin dal primo anno gli alunni devono imparare il concetto di misura e sviluppare il modo di rappresentare e interpretare i dati.

Le attività praticate nell’orto scolastico entusiasmano i bambini, perché rappresentano un’esperienza sensoriale innovativa, a contatto con l’ambiente: Audrina Sanchez, prima elementare, ha detto “Mi piace imparare la matematica all’aperto, perché ci sono suoni e rumori nuovi“.

Secondo Carol Hillhouse, direttrice del programma di orticoltura scolastica all’università della California, ai ragazzi fa bene studiare in un ambiente che coinvolge tutti i sensi e stimola la comprensione dei concetti studiati sui libri; questo metodo educativo risulta essere particolarmente utile per i bambini che hanno difficoltà a concentrarsi in classe perché soffrono del disturbo di deficit di attenzione o iperattività.


La scuola elementare di Los Cerritos ha deciso di condividere con tutta la comunità il progetto dell’orto, dividendo con le famiglie più povere il raccolto del programma agricolo. Studenti e insegnanti assaggiano frutta e verdura mentre lavorano, a volte cucinano o preparano dei frullati. Sono attività che attivano le competenze matematiche dei bambini e li avvicina, a volte per la prima volta, al cibo sano.

Abbiamo scuole che non hanno spazio per un orto“, dice Judy Culbertson, direttrice esecutiva della California foundation for agriculture in the classroom. “Molte ne coltivano uno dentro a una carriola che spostano al sole ogni giorno. Sono idee creative che sosteniamo, perché aiutano gli studenti a capire da dove nasce il cibo“.

Gli orti scolastici sono davvero un ottimo metodo di apprendimento, purtroppo, come tutte le cose davvero utili non sempre sono valorizzate dalle amministrazioni, in quanto non esiste un adeguato sostegno economico per gli insegnati e per le strutture. I 476 partecipanti al sondaggio di Life lab che hanno un orto concordano sui benefici per i bambini: il 29,6% ritiene che il rendimento scolastico sia migliorato, per il 57,6% è migliorato l’atteggiamento nei confronti della scuola e per il 63,9% è migliorata la socialità.

Ma dietro all’efficienza didattica si nasconde, se vogliamo, l’aspetto più romantico dell’intero progetto: le piante crescono con i loro tempi; hanno bisogno di cure, stimolano la nostra empatia, insegnamenti che, di questi tempi, non sempre i bambini ricevono in casa o in altri momenti della loro vita.

Claudia Ruiz