L’Orso: esce “Un luogo sicuro remixes”, l’ultimo EP per la band indie

Giorno venerdì 16 dicembre, su iTunes, Spotify e tutti gli store digitali per Garrincha Dischi, è uscito “Un luogo sicuro REMIXES”  il nuovo EP de L’orso. L’ultimo album “Un luogo sicuro”, prodotto da Mattia Barro e Marco Jacopo Bianchi ‘Cosmo’, è stato il lavoro più ambizioso della discografia de L’orso, che ha permesso alla band indie di calcare palchi celebri come quello dell’Alcatraz di Milano e dello Sziget di Budapest. Uscito nel marzo 2015, lungo la strada tanti nuovi amici si sono avvicinati a L’orso, componendo il team di producer e remixandone i brani: Maiole, Miami Mais, River Ritual, Brianoize, Talpa, Keaton. 

Dopo sei anni, quattro EP e tre dischi, L’Orso si ferma per un tempo indefinito, annunciando lo scioglimento quantomeno temporaneo. «Non c’è modo migliore di finire, se non dando una festa. Chiama gli amici, aumenta il volume e i BPM, stappa qualche bottiglia. Questo ultimo EP è un lungo eco, una festa che non finirà. Fare una festa, chiamare gli amici, bere qualche bottiglia. Con L’orso è ciò che abbiamo fatto per sei anni, quattrocento date, tre dischi. Abbiamo messo tutto quello che potevamo, per questo – ora – è il momento corretto per fermarsi. Abbiamo lavorato sulla nostra strada con l’ambizione di migliorarci ed evolverci disco dopo disco, live dopo live. Zitti, a testa bassa. Ce l’abbiamo fatta, ed è l’unica cosa che conta. Realizzare un sogno è una fortuna per pochi, e noi siamo stati dei privilegiati. “Indefinite hiatus” è il termine migliore per dire cosa accadrà a partire dal 2017. Non ci saranno concerti di addio, non dipingeremo storie struggenti per far un’ultima foto. Vi lasciamo alla musica, l’unica cosa che ci è piaciuto fare in questi anni. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato in questo sogno. Sapete chi siete, sappiamo chi siete. Ci vediamo da qualche altra parte, con la musica in mano. PS: Un abbraccio ai miei fratelli Francesco, Omar, Niccolò e Ian. Tra noi non finisce qua, ed è l’unica cosa che conta. Love ya raptors. Vostro, forever, Mattia». Questo è il comunicato del fondatore e cantante Mattia Barro, pubblicato anche sulla pagina Facebook del gruppo.

L’Orso è attualmente formato da Mattia Barro appunto, e da Omar Assadi alla chitarra, Niccolò Bonazzon alla batteria e Francesco Paganelli al basso. L’Orso è un progetto che punta alla continua evoluzione sonora e alla sperimentazione estetica. Già dai primissimi EP, quali “La domenica” del 2012 e “La provincia” e “L’adolescente”  che culminano nel primo disco “L’orso”, la band era riuscita ad affermarsi nel ricco panorama indie italiano grazie ad un suono ed un’immagine twee pop molto definite e originali. Le tematiche riguardano spesso l’odierna generazione, alle prese con amori complessi, lavori precari e futuri incerti. Ha base a Milano, sebbene i vari componenti provengano da quattro differenti punti della penisola: Ivrea, Voghera, Treviso, Ventimiglia.

I numeri del L’Orso sono sorprendenti se si pensa che la band sia nata solo 4 anni fa: più di 2 milioni e mezzo di views su Youtube, 2 milioni di ascolti su Spotify, oltre 350 concerti, 2 album e 4 EP. Numerosi poi i followers sui principali social networks, ad esempio oltre 42mila su Facebook, dove vengono molto apprezzati e condivisi i testi delle loro canzoni, soprattutto dai fan più giovani. L’evoluzione elettrica del secondo lavoro, “Ho messo la sveglia per la rivoluzione”, ha poi portato ai 4 il piazzamento al quinto posto dei dischi più venduti su iTunes, mentre il primo singolo estratto (Giorni migliori) ,vero manifesto concettuale del disco, si è piazzato al 12° posto nella classifica dei singoli più venduti su iTunes, raggiungendo la vetta nella categoria Alternative.

Alice Spoto