L’Orchestra Sinfonica di Napoli: la musica contro la crimalità

La musica ricopre nella vita di tutti noi un ruolo importante: ci accompagna nei momenti felici, in quelli più tristi, nel divertimento e nella disperazione. Ognuno di noi ha una propria colonna sonora, in cui ogni brano contribuisce a creare quel fantastico mosaico che è la vita. Per alcuni può diventare addirittura un meraviglioso mezzo di crescita personale e di riscatto dall’emarginazione e dalla criminalità. E’ questo il caso di un gruppo di ragazzi napoletani.

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli, rione napoletano a ridosso di Piazza del Plebiscito, tristemente noto alle cronache per fatti camorristici, la musica è arrivata prima della teoria ad unire il tempo e lo spazio: è proprio qui, nel cuore della città partenopea, che si riunisce un gruppo di ragazzi per imparare a suonare uno strumento. Grazie alla passione dei mastri, che lavorano gratuitamente, questi giovani napoletani da tre anni si sono resi protagonisti di un progetto vincente, in uno dei rioni più variopinti e problematici della città: l’Orchestra Sinfonica. “Volevamo fare qualcosa per Napoli. Volevamo che i ragazzi non fossero attratti dalla criminalità”, racconta Vincenzo De Paola, presidente, ideatore e fondatore dell’orchestra. “All’inizio in molti ci guardavano con curiosità e, spesso, anche ironia. Poi, col tempo, siamo stati accettati”, continua il Presidente De Paola, che insieme agli insegnanti e famiglie, di dedica al progetto dal 2013.

Ad oggi l’orchestra è composta da 42 elementi, tutti di età compresa tra 8 e 16 anni e di varia estrazione sociale, seguiti e coordinati da 19 maestri, uno per ogni strumento diverso: viole, violoncelli, contrabbassi, flauti e percussioni. Per lungo tempo l’orchestra ha avuto sede a via di Porta Carrese, al centro del quartiere, ospite dell’istituto Foqus. Da novembre, invece, sono partiti i lavori per ristrutturare una vecchia chiesa abbandonata dal terremoto del 1980, che diventerà il nuovo auditorium rionale. Tutto realizzato in meno di un mese, finanziato grazie alle donazioni ricevute: “Ci trasferiremo nel 2017, il tempo di fare gli ultimi ritocchi”, spiega De Paola.

I corsi si tengono tre volte la settimana: il martedì i ragazzi sono seguiti personalmente dai maestri; il giovedì si suona insieme al proprio gruppo di strumento; il venerdì, invece, è il giorno della prova generale. I piccoli musicisti si esibiscono in pezzi di swing, jazz e concerti classici, sia tra le piazze e i vicoli del quartiere che in appuntamenti prestigiosi e fuori regione. La riposta della comunità. quindi, è stata positiva, come dimostra la partecipazione, sempre maggiore, da parte di cittadini, associazioni e istituzioni al progetto e la quantità di contributi volontari e piccole donazioni di famiglie e residenti. Tra le novità di quest’anno, la creazione di un coro delle mamme e di un’Orchestra Baby, dove sono proprio i ragazzi a  cimentarsi nel ruolo di insegnanti per avvicinare anche i più piccoli alla musica.

Tra botteghe, mercati e punti ristoro, i Quartieri rappresentano ancora oggi uno degli spazi più autentici della città, dove troppo spesso, sembra non esserci per i ragazzi un’alternativa diversa alla criminalità. Il progetto dell’Orchestra sinfonica serva proprio a questo, a dare ai ragazzi un’altra chance e la certezza che, un percorso diverso, può davvero esistere, nel nome e nel rispetto di quella tradizione musicale che ha reso Napoli una città famosa in tutto il mondo.