L’infinito nella mano… di Pablo Carlos Budassi

“Chi cerca l’infinito non ha che da chiudere gli occhi” diceva Milan Kundera. Forse non ha che da aprirli, rispondiamo noi, sull’incredibile opera realizzata dall’illustratore Pablo Carlos Budassi.
Molti ritengono scienza ed arte due universi separati a causa di un qualche preconcetto. Tuttavia, unire i dati della NASA e dell’Università di Princeton con la concezione artistica dell’universo e dell’infinito sembra aver dato uno splendido risultato. Si tratta di una splendida immagine in grado di rappresentare, sebbene solo in modo concettuale, tutto l’universo conosciuto.
Per farlo, l’artista ha usato criteri complessi, ma in qualche modo logici.
Ha posto al centro dell’immagine quanto a noi è più conosciuto ovvero il sistema solare e quanto gli è più vicino. Ha proceduto, poi, col rappresentare l’universo conosciuto secondo scale logaritmiche ed allontanandosi via via dal sistema solare fino alla “ragnatela cosmica” e ad un anello invisibile di plasma, residuo dell’esplosione primordiale: il Big Bang.
Per farla assai più semplice di ciò che è, 13 miliardi di ani luce e 3 milioni di oggetti celesti racchiusi in giusto qualche pixel.
Adobe Photoshop, un’ampia collezione di immagini dell’Universo prodotte dalla NASA e le mappe logaritmiche prodotte dall’Università di Princeton sono state il kit necessario alla creazione di questo capolavoro. Ma cosa è esattamente una mappa logaritmica? Qualcosa di discretamente piccolo in grado di mostrare qualcosa di infinitamente grande sfruttando le proprietà dei logaritmi, potenti strumenti della matematica. Nel caso specifico, gli oggetti presenti al centro dell’immagine sono rappresentati in scala maggiore mentre il resto dei corpi celesti sono rappresentati in scala via via minore man mano che si procede verso l’esterno.
E pensare che tutto è nato da qualcosa di assai simile ad un gioco. Pablo stava costruendo un esaflexagono, un modellino geometrico di carta, per suo figlio ed è arrivato a pensare ad un modo più semplice e immediato di comprendere le complesse mappe logaritmiche dell’Universo costruite dagli scienziati. Un gioco che ha portato al disegnatore e musicista argentino un successo forse inaspettato veicolato da un’immagine che ha già fatto il giro del mondo.
Se l’occhio di nessuno di noi può spingersi così lontano negli spazi infiniti, la splendida opera di Budassi offre un aiuto generoso alla mente ed all’immaginazione per sognare ad occhi aperti posti inesplorati e che, forse, mai nessuno potrà visitare.
Silvia D'Amico