Le maglie più assurde degli anni ’90 reinterpretate in chiave moderna

E se le vecchie maglie utilizzate nei gloriosi anni ‘90 fossero reinterpretate in chiave moderna? Non ponetevi più il quesito perché ci ha già pensato La Casaca, il portale web che si propone nel mondo del design con particolare riferimento al gioco del calcio.

Il boom verso l’acquisto delle magliette si è cominciato a manifestare una ventina d’anni fa, quando nel Mondiale americano del 1994 abbiamo assistito per la prima volta alla presenza dei cognomi (e talvolta anche dei nomi o dei soprannomi) sopra al numero di ciascun giocatore. Questo ha portato i vari club europei ad aumentare l’interesse per la cura del merchandising e del proprio brand, talvolta proponendo dei modelli bizzarri e con fantasie mai viste prima.

Alcune delle terze maglie delle squadre di due decenni fa sono state ridisegnate e riadattate ai tempi moderni con il marchio Adidas. L’intento è stato quello di rimuovere i cattivi giudizi che le avevano contraddistinte, attraverso una rivisitazione in stile vintage per accontentare i più nostalgici.

Real Madrid
La terza divisa delle Merengues nella stagione 1996/97 è stata opera della Kelme e sicuramente una delle meno gradite, per via dell’accostamento bianco-viola che prendeva forma con una grafica un po’ troppo contorta.

Con il passaggio allo stile Adidas, riconoscibile per vie delle tre iconiche strisce lungo le spalle della maglietta, il design è stato reso meno aggressivo dal colletto a girocollo e dai bordo manica. Infine, nell’ultimo passaggio il fondo bianco è stato tinto di blu e la grafica mantenuta in viola, generando un accostamento cromatico di minor impatto visivo ma senza dubbio di aspetto più gradevole rispetto al precedente.

Bayern Monaco
Durante le trasferte tra il 1993 ed il 1995, la squadra più titolata di Germania ha potuto fare sfoggio della sua divisa gialla e arricchita con dettagli nero-verdi per ricordare la seconda bandiera della Baviera.

Rendere moderna la maglia della squadra tedesca si è rivelato per i grafici uno dei compiti di maggiore difficoltà. La trasformazione ha previsto dei colori più tenui e meno sgargianti e che richiamano quelli dei completi utilizzati durante l’Oktoberfest; si è trattato di un omaggio di cui il Bayern si era già reso protagonista due stagioni fa. L’interno del colletto è stato decorato con l’attuale bandiera bavarese e ha testimoniato ulteriormente l’attaccamento verso le tradizioni della regione.

Manchester United
Tra le candidate principali per il premio di maglia più sgradevole ha pensato bene di proporsi quella dei Red Devils. Realizzata da Umbro per la stagione 1995-96, si è contraddistinta per il la sua doppia fantasia decisamente mal riuscita e di cattivo gusto.

Il progressivo passaggio degli aggiustamenti ha adattato il pattern della divisa allo stile Adidas, anche se l’intervento principale è avvenuto sulla colorazione. Il grigio chiaro è stato ulteriormente schiarito mentre quello più scuro è diventato nero; ad entrambi è stato poi aggiunto un effetto melange. Le ultime modifiche hanno previsto l’introduzione di una terza “strip” orizzontale, accentuando in modo più marcato la contrapposizione cromatica tra nero e rosso. 

Chelsea
Il produttore inglese di abbigliamento si è concesso il bis tra il 1994 ed il 1996, proponendo per il Chelsea un modello di maglietta in cui sono stati miscelati in modo a dir poco ambizioso grigio, arancione e blu.

Secondo i disegnatori, l’intento è stato quello di mantenere il più possibile la colorazione originale, cercando chiaramente di renderla più gradevole agli occhi per ottenere un risultato visivamente più equilibrato.

Milan
Quanti di voi hanno dimenticato la quarta maglia dei rossoneri nella stagione 1995-96? Si è trattata dell’unica tinta di azzurro nell’intera storia del club. Il design presentato nella versione originale realizzata dalla Lotto è sembrata più idonea a produrre un maglione natalizio.

Col passaggio al brand tedesco, i grafici hanno cercato di adeguarsi ai colori sociali del Milan passando per uno step intermedio che ha visto la divisa assumere i tipici connotati dei prodotti Adidas.

Juventus
Terza maglia in puro stile bianconero quella del 1996-97; il dettaglio principale è stato il muso della zebra posizionato nella parte centrale ed evidenziato da un giallo acceso rispetto allo sfondo nero.

L’idea è stata quella di mantenere la linea proposta dalla Kappa, cercando di rendere meno marcato il contrasto; per fare questo sono stati utilizzate due tonalità di blu che rendono il dettaglio della zebra più conforme ed armonioso con tutto il resto. Da notare anche altri particolari richiamanti il bianco e il nero.

Ajax
Torniamo indietro al 1989 per la trasformazione della maglia dei lancieri. Composta da un intreccio di diamanti e triangoli tipicamente Umbro per quegli anni, si è distinta per una prevalenza di blu e specialmente per il tipo di geometria.

Nel primo step si è pensato di eliminare il disegno dalle maniche per attenuare il contrasto dell’immagine. Successivamente si è passati al colore: sono stati scelti il verde e il giallo, in richiamo all’attuale colorazione utilizzata dall’Ajax per la divisa in trasferta. Altro particolarità che ha reso più dettagliato il prodotto finale è stata la bandiera della città di Amsterdam posta all’interno del colletto.

River Plate
Forse uno dei risultati migliori realizzati dai software dei grafici è stato proprio il kit pensato per i Millonarios. Nel 1994 la divisa da trasferta si è rivelata un totale insuccesso, specie perché la colorazione richiamava quella delle magliette delle partite casalinghe.

La metamorfosi è stata graduale ma di grande impatto; nella prima fase l’intervento è stato sul disegno, reso ben definito da delle strisce nere sui bordo manica e nella parte inferiore. Il passo finale ha visto il pattern integrarsi con lo sfondo e la colorazione sfumare dal bianco al granata, colore spesso usato dalla squadra argentina per rendere omaggio al Grande Torino.

Chivas
La maglia più recente ad aver subito il processo di modernizzazione è stata la divisa Reebok della squadra messicana utilizzata per le trasferte del 2008. La colorazione scelta si è rivelata ai limiti dell’accecante.

L’ultimo kit proposto ha previsto il classico passaggio in stile Adidas; in particolare, nella fase finale si è voluto rendere omaggio alla bandiera del Messico con la sfumatura delle strisce verticali, divenute bianche al centro.

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Giuseppe Forte