E’ la fine: hanno vinto le cimici!

Sono ovunque, ultimamente non si può non convivere con loro: parliamo delle cimici asiatiche. Gli insetti puzzolenti hanno invaso le nostre case, sono mesi che ormai non si vedono che loro in giro. Questi insetti marroni si annidano negli spifferi di porte e finestre e persino nei letti senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Scopriamo insieme con chi abbiamo a che fare ed in che modo possiamo combatterlo.

Si tratta di Halyomorpha halys, un insetto infestante di origine asiatica rinvenuto per la prima volta in Italia, più precisamente in Emilia, nel 2012 anno in cui fu studiato dall’Università di Modena-Reggio. È comunemente detta “cimice asiatica” a causa dell’evidente somiglianza con la classica cimice verde che noi tutti conosciamo. Come suggerito dal nome comune, il suo luogo d’origine è l’Estremo Oriente da cui hanno raggiunto l’Europa anche grazie alla loro capacità di volare per lunghe distanze e nascondersi in luoghi isolati. Il loro tasso di proliferazione è notevole, con una media di 250 uova e una rapida crescita in circa un paio di mesi. Non è difficile capire, quindi, che ci troviamo davanti ad una  specie infestante che si nutre di frutta e verdura. La cosa ancor più grave è rappresentata dalla modalità di nutrimento. La Halyomorpha, infatti, introduce il suo apparato boccale in profondità, nutrendosi della polpa dei frutti, rendendo inefficaci molti insetticidi e rovinando comunque il raccolto. Prede preferite dalla cimice asiatica sono gli alberi da frutto come il melo, il ciliegio, il susino e il mandorlo, sebbene non disdegnino nemmeno l’orticoltura dei legumi. Non sono, in compenso, dannose per l’uomo perché non pungono e non infettano.

Coldiretti (la maggiore associazione degli agricoltori italiani) è letteralmente in panico per le conseguenze che potrebbe avere questa ondata di insetti sui prodotti agricoli italiani. Ciò che allarma più di tutto, come in precedenza suggerito, è la loro prolificità, fattore a cui si aggiunge il fatto che la vasta mobilità di cui dispongono questi insetti permette loro di reinsediarsi facilmente dopo lo sterminio della generazione precedente.  Attualmente, l’area maggiormente colpita sembra essere il Nord Italia, in particolare il Friuli e il Veneto. Ma come mai questa improvvisa invasione? I fattori che hanno favorito lo sviluppo esponenziale della specie sono stati principalmente due: l’autunno caldo, stagione favorita alle nostre latitudini, e la mancanza di un predatore naturale. Il nemico naturale della cimice asiatica, infatti, è un imenottero, una specie di vespa nota come Trissolcus halyomorphae tipico, purtroppo, delle terre orientali e, per tanto, assente alla nostra longitudine.

Come non bastasse, pare che l’insetto sia in grado di sopravvivere all’inverno riparandosi in luoghi caldi, vicino alle fonti di calore e di luce presenti nelle nostre case, come lampadari e caminetti. Per contrastarle si è già pensato di adoperare rimedi artificiali, ma ciò di cui disponiamo qui in Occidente rimane ampiamente insufficiente per contrastare questa invasione. Uno sterminio totale, del resto, sarebbe pressoché impossibile, considerando il rischio di contaminare oltremisura i raccolti con pesticidi contro gli infestanti! Ciononostante, sono stati molti i Comuni che hanno sfiorato lo stato di allerta, al punto tale da essere costretti ad imporre  rimedi, anche un po’ caserecci, per difendere i campi e le abitazioni, soprattutto nel vicentino e nei territori piemontesi delle Langhe.

L’invasione si sta diffondendo a macchia d’olio e la strada per debellare questi animaletti odiosi sembra essere ancora molto incerta: gli agricoltori, attualmente, brancolano nel buio, ma non è da escludere che presto si possa trovare una soluzione.