Essere “intolleranti” allo zucchero: storia di una malattia molto comune!

Oggi e domani verranno riconosciuti in tutto il mondo come le “Giornate Mondiali del Diabete”.
Per chi non sapesse cosa effettivamente questa malattia sia e cosa comporti, da cosa é causata e se ci sono cure a riguardo, ed é interessato a saperne di più, vi invitiamo a leggere di seguito.

“Si definiscono ‘diabete mellito’ (o ‘diabete’) tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia).”
Per comprendere ancora meglio questa disfunzione dell’ organismo umano, bisogna sapere che esistono due tipi, o per meglio dire livelli, di diabete: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2.

IL DIABETE DI TIPO 1
Il diabete di tipo 1 é la forma più grave in cui il diabete può manifestarsi, ed è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l’insulina. Essendo l’insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve assumerla dall’esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue. Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di Servizi di Diabetologia Pediatrica all’interno dei quali team specializzati sono in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete. La persona con diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella adolescenza, sia nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna attività o obiettivo gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti e grandi campioni sportivi con diabete di tipo 1.

Avere figli richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente possibile. La persona con diabete deve tenere sempre presente l’effetto che ogni sua scelta, o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di glucosio nel sangue. Questo significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare dell’esercizio fisico, mangiare o non mangiare sostanze contenenti carboidrati. Il diabete di tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio nel sangue).

IL DIABETE DI TIPO 2

É la forma più frequente di diabete, e si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l’equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto come ‘diabete dell’anziano’, ‘diabete alimentare’ o con la sigla DM2 o T2DM. È la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.

Esistono poi altre forme di diabete che possono comparire solo in determinati momenti della propria vita, come per esempio il Diabete Gestazionale, che è una forma temporanea di diabete che caratterizza una grossa percentuale delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione, infatti, la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete sembra scomparire dopo il parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.

Oppure ancora esistono forme di diabete per così dire ‘intermedie’ fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada (che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma evolve presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e il Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in determinati ceppi familiari.

Il diabete può essere secondario (cioè causato da un’altra malattia o da una terapia o da un incidente).

DIFFUSIONE DEL DIABETE IN ITALIA E NEL MONDO

Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto sia alle modifiche quantitative e qualitative nell’alimentazione sia al minor dispendio energetico. Queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.

Oggigiorno sta diventando sempre più importante mettere a conoscenza il mondo di una corretta informazione riguardo questa malattia, per cercarla di prevenire, ove fosse possibile, o comunque sapere quali siano le cause primarie che ne comportano la nascita.

Per questo motivo, e per cercare di attirare il più possibile l’attenzione di qualsiasi età, nel 2014 é uscito il docufilm FED UP, che altro non é che una denuncia verso una trentennale campagna messa in atto dall’industria alimentare che, con il sostegno del governo statunitense, fece confondere l’opinione pubblica, dando vita a una delle più grandi epidemie sanitarie della storia. Il documentario ha anche una doppia funzione: svela infatti anche tutto ciò che c’è da sapere sul cibo e sulla perdita di peso, per chiunque volesse iniziare a vivere una vita più sana e salutare.

CURARE IL DIABETE OGGI

Guarire da questa malattia non é purtroppo possibile, questa infatti é una disfunzione cronica. Se non si interviene, però, la glicemia, vale a dire la concentrazione di zucchero nel sangue tenderebbe ad aumentare, e a portare a gravi complicanze fisiche e metaboliche, se non addirittura nei casi più gravi alla morte.

É importante quindi venire a conoscenza fin da subito di ciò che questa malattia comporta, e quali sono i migliori consigli e/o azioni che é possibile compiere affinché questa lunga patologia non condizioni negativamente la propria vita, ma anzi, cercare nella maniera più positiva possibile di imparare a conviverci sapendo che lei esiste, e che se viene tenuta a bada e se si conduce una vita salutare e corretta, questa non creerá nessun tipo di problema grave. Questi obiettivi si raggiungono in primo luogo migliorando le abitudini di vita: ridurre la sedentarietà, aumentare l’ esercizio fisico, ridurre la quantità di calorie in generale e di grassi animali in particolare. A questo si può aggiungere una terapia farmacologica, previa prescrizione medica.

Sarebbe quasi da vedere come un “personal trainer” casalingo, che involontariamente ci dice cosa e come mangiare e vivere la nostra vita nella miglior maniera possibile.

Per qualsiasi altra domanda a riguardo, vi invitiamo a visitare il sito www.giornatadeldiabete.it o www.diabete.net che sicuramente saranno in grado di rispondere in maniera più completa ai vostri dubbi o ad infirmarvi prontamente se ci sarà un qualsiasi tipo di evento o manifestazione riguardante il diabete nella vostra città.

Alessia Cavallaro