Intervista a Roberto Ferrari: una vita con Radio Deejay

Roberto Ferrari: radiofonico tra i più amati d’Italia, conduttore della trasmissione   ”Ciao Belli insieme all’inseparabile collega Digei Angelo su Radio Deejay.

Nato a Milano il 13 Giugno 1965, fin da giovanissimo ha una grandissima passione per la radio al punto da realizzarne una esclusivamente per il suo palazzo.
Nel 1985 parte per il servizio di leva, al distretto militare di Bologna e siccome la passione per la radio è sempre fortissima riesce a trovare lavoro la sera presso una radio privata della città, Radio Sfera Regione. Questa fu la sua prima esperienza in una ”vera” radio. Da lì a breve, grazie ad un perfetto mix di passione e coincidenze, si trovò a firmare il contratto con Radio Deejay, stazione in cui milita dal dicembre del 1988. Uomo dalle mille passioni che lo hanno portato, addirittura, ad entrare nei Guinnes dei record.

Io ed Antonio Filippone siamo stati ospiti presso la sede milanese di Radio Deejay, nella quale Roberto ci ha accolto con un sorriso, pronto ad andare in onda con la sua adorata trasmissione. Guardandolo in sala, davanti ai microfoni, è evidente la passione che mette in ciò che fa.

Ciao Roberto, grazie per averci invitati qui a Radio Deejay. Innanzitutto, siamo curiosi di sapere come nasce questa tua passione per la radio :

Ciao a tutti! E’ un piacere!

Beh, in realtà io l’ho sempre avuta sin da piccolino, ormai ci sono tutti i vari social per poter fare quello che si vuole, tutti i vari sistemi per andare in streaming, sia web che radio web, sia con varie app. Quando ero piccolo io non c’era niente, c’era il CB che era un apparecchietto che usavi per parlare con la gente, il baracchino; voi siete troppo giovani per ricordare questa cosa, altrimenti c’erano le radio e la tv. Tv ce n’erano poche quindi la radio era il sistema migliore per potersi mettere alla prova. Quindi io mi sono creato da giovane una piccola radio privata, era il 1981, ed era una radio che si sentiva soltanto nel mio palazzo. La sentivano tre o quattro persone, però quella è stata la mia palestra per far la radio.

Quindi il risultato di tantissime esperienze e di studi?

Beh ormai si, nel 1985 ho lavorato per la prima radio vera a Bologna mentre facevo il militare. Siamo nel 2015 quindi sono ormai 30 anni.

In questi 30 anni hai potuto vivere l’evoluzione della radio, sia a livello tecnologico sia in termini di effettivo ruolo nell’intrattenimento. Quali sono le differenze che hai notato in questo tuo percorso?

E’ cambiata molto. La radio regge sempre, però l’avvento dei social, di internet e di tutti questi sistemi nuovi per farsi vedere e farsi conoscere, ovviamente ha tagliato un po’ di ascolti, alla televisione per prima che ormai non ha più gli ascolti che aveva una volta e poi anche un pochino alla radio. La radio viene ascoltata prevalentemente in macchina, a casa non la si possiede quasi più. Si trova qualcosa nei negozi ma ormai le catene grosse si fanno le loro radio, come le palestre. Quindi, insomma, rimane la macchina oppure l’applicazione sui telefonini, molti ascoltano anche grazie a quella. La differenza è proprio questa, le grosse radio di adesso rimangono lì ma le altre hanno difficoltà. Dovesse nascere adesso una radio farebbe una fatica esagerata.

Ormai dal 1988 militi nella rosa di Radio Deejay, raccontaci di come nasce questa “Storia d’Amore” dal primo incontro con Claudio Cecchetto ad oggi

Ho avuto culo (inevitabile risata generale, ndr). Ho mandato un provino in una cassetta che mi è stata cestinata subito e ne ho mandato un’altra che è stata cestinata nuovamente. Poi la fortuna, il caso, ha voluto che una di queste cassette finisse dentro ad una cesta. Le audiocassette venivano riutilizzate per registrare sopra dei provini o comunque delle pubblicità da fare sentire a Claudio. Una di queste cassette non era stata smagnetizzata e vi è stata registrata sopra una promo che Claudio ha sentito e finita la prova mi sentivo io, mi ha ascoltato ed ho avuto culo… Vero culo ! Però da lì sono riuscito a mantenerlo.

Il tuo programma : “Ciao Belli” in onda da tanti anni con Digei Angelo, ha vissuto anche l’esperienza televisiva. Un programma di intrattenimento puro, comico e divertente. Famose sono le vostre imitazioni di vari personaggi tra cui ricordiamo Luca Giurato, Balotelli e Vittorio Sgarbi. C’è qualcuno con cui hai avuto modo di incontrarti, confrontarti ?

Guarda, solitamente questi personaggi ci ringraziano per le caricature che gli facciamo perché far la caricatura di qualcuno vuol dire che la persona è amata e ben voluta, quindi gli fa piacere essere caricaturato. In realtà però ce n’è uno che si è arrabbiato e ci ha chiesto di non farlo più. E’ uno che fa l’astrologo, non vi dico altro. Ci ha chiesto di non fare più la sua imitazione perché temeva di perdere credibilità, secondo lui. Secondo noi no!

E cosa ricordi dell’esperienza televisiva di “Ciao Belli”?

Io mi ricordo le parolacce che dicevamo. Noi mandavamo dei testi che preparavamo, realizzati per la radio e che non potevano andare bene per la tv. Quindi il produttore diceva giustamente che per fare la stessa cosa che facevamo in radio, in tv era necessario rispettare certi limiti e quindi dovevamo togliere delle parole e dei personaggi. Una specie di censura. Noi però non lo facevamo e lui ci imprecava contro! Questo è uno dei motivi per cui non l’abbiamo fatto più!

C’è la possibilità di rivedere Roberto Ferrari in tv in futuro?

Beh, speriamo… Qualcosa mi piacerebbe fare solo che bisogna vedere dove, come e quando.

Ma un radiofonico di “razza” come te , cosa pensa della televisione italiana?

Per me non c’è niente di bello, c’è pochissima roba bella. Io non riesco a stare davanti la tv e guardare un programma dall’inizio alla fine. Non riesco a guardare neanche X-Factor, non è riuscito ad appassionarmi! Però ha avuto un grandissimo successo, per carità!

Sappiamo che sei un uomo dalle mille passioni, amante di sport. Come ci si sente ad essere nel libro dei “Guinnes World Records”?

Ormai son passati un po’ di anni però è stata una cosa molto bella perché essere nel Guinness dei primati fa piacere. Soprattutto per una cosa fatta così… Nel 1996 avevo fatto in canoa da Gallipoli a Lignano Sabbia D’Oro e nel 1997 mi sono chiesto: Perché non provare questo record che è già presente nel libro dei Guinness e magari provare a batterlo?! Beh, ci sono riuscito percorrendo in canoa in 24 ore nell’ Idroscalo di Milano 222.858 Km. Tutto questo nasce da una scommessa radiofonica con Marco Baldini! Questo però non ha portato niente eh, solo una grande soddisfazione personale e nient’altro. Economicamente niente piccioli!

E riguardo la tua passione per lo spazio? Si parla tanto dell’operazione “Mission to Space” che dovrebbe portarti a diventare il primo turista spaziale italiano ed europeo, ma soprattutto il primo dj al mondo ad effettuare una trasmissione radiofonica dallo spazio

Si questa è una mia grande passione! Per i cultori dell’orologio SpeedMaster Moonwatch, primo orologio ad andare sulla luna, io farò il mio orologio, il Ferrowatch, per quando andrò nello spazio! (con ironia, ndr) E’ una passione che ho da quando ero piccolino, per ora sono riuscito ad arrivare solo a 25.000 metri a Mosca ma il mio sogno è andare proprio oltre… uscire proprio dall’atmosfera. Questa “Mission to Space” nasce nel 2001 ma è diventata un’odissea vera: mancano 25 milioni di dollari! Io un dollaro c’è l’ho, mancano gli altri 24 milioni 999 mila! Ci vorrebbero degli sponsor o qualcuno che mi dicesse di non rompere più le balle e mi faccia partire! Da lassù, grazie alle nuove tecnologie potremmo fare qualsiasi cosa. Una diretta radiofonica dalla stazione spaziale sarebbe bellissima, stratosferica. Sarebbe unica, poco ma sicuro.

Per concludere : tu con la tua esperienza  cosa ti senti di dire ad un giovane che volesse avvicinarsi al tuo mondo e ripercorrere i tuoi passi ?

Di non rompere i coglioni che ci siamo già noi! E’ una battuta ovviamente però cacchio, fai qualcos’altro! Vai sul web, non rompere le balle a quelli che sono già in radio!

Gabriele Calabrò