In Brasile la violenza sulle donne si combatte tra i banchi di scuola

Ogni giorno, leggendo i giornali o guardando la tv, sono sempre tanti, anzi troppi, i casi di violenza sulle donne e femminicidio. Nonostante le leggi e le sentenze, questo fenomeno non accenna a diminuire, in Italia come altrove.

La violenza di genere, infatti, è un piaga globale, un problema sociale che non conosce confini e nazionalità. Tragiche storie al femminile che si inanellano una dopo l’altra, fino ad arrivare ad episodi tragici e brutali. Ne è un esempio quello che è accaduto in Brasile, quando, circa un anno fa, in una favela, 33 uomini hanno violentato una ragazzina sedicenne, pubblicando poi sui social foto e video. Di fronte a tanto orrore è impossibile restare inermi ed indifferenti, bisogna reagire. Ed il Brasile l’ha fatto, cominciando dalle scuole.

Nello Stato di Rio De Janeiro, dove nel 2015 le donne vittime di abuso sono state il 48%, gli amministratori hanno messo in atto la legge 7477, promossa dal Ministero pubblico e dal dipartimento della Pubblica istruzione, la quale ha reso obbligatorio nelle scuole lo studio di strategie e metodi per combattere la violenza al femminile. Una nuova materia, quindi,  in cui gli insegnanti, grazie a lezioni, lavori di gruppo, filmati, cercano di sensibilizzare gli studenti sul tema. In particolare, alcune ore saranno dedicate alla visione di video realizzati dalla promotrice di giustizia Lúcia Iloizio e dedicati alla normativa che punisce gli aggressori, approvata il 7 agosto 2006 e conosciuta con legge Maria da Penha, l’eroina della donne brasiliane e simbolo della lotta alla violenza di genere.

Occorre insegnare alle giovani generazioni nuovi modelli relazionali. Educare contro la violenza di genere è una delle missioni della nostra scuola“, ha dichiarato il procuratore generale di Giustizia, Eduardo Gussem, fiero di un’iniziativa che sensibilizza i giovani e dona strumenti utili a chi è oggetto di violenza. La migliore arma contro la violenza è il rispetto, il quale si impara attraverso l’esempio: forse è questa la strada giusta per un mondo migliore, un mondo dove finalmente essere donna non sia più un pericolo.

Catiuscia Polzella