Il mistero di Kaspar Hauser

Il 26 maggio 1828, verso le cinque del pomeriggio, nella piazza Unschlitt di Norimberga, comparve uno strano giovine, malnutrito e dallo strano modo di camminare, che si gettò sfinito tra le braccia del signor Weichmann, di professione ciabattino. Questi offrì della birra e del cibo al ragazzo, ma egli rifiutò il tutto con disgusto. Tuttavia si gettò avidamente su acqua e pane nero. Riusciva adire soltanto “weiss nicht” (“non so”). Il ciabattino prese la busta che portava con sé il viandante e vide che vi erano contenute due lettere, il contenuto delle quali sostanzialmente non cambiava: dalla lettura delle stesse si poteva dedurre che i suoi tutori erano troppo poveri per occuparsi di lui e pertanto intendevano affidarlo al locale reggimento di cavalleria. Il ragazzo si chiamava Kaspar Hauser, come egli scrisse durante l’interrogatorio al posto di polizia.

Si notò che le sue estremità inferiori erano eccezionalmente fragili e che sanguinava addirittura attraverso le scarpe, evidente segno che non era abituato a camminare e che era dunque stato tenuto in stato di cattività, tanto più che la sua pelle era molto pallida, come se non fosse avvezzo a vedere il sole; gli abiti che indossava erano stato prelevati ad uno spaventapasseri. Tutti indicatori del fatto che il ragazzo era stato tenuto segregato per lungo tempo. Ci si accorse poi che le lettere erano state vergate dalla stessa mano in tempi alquanto recenti. Che qualcuno volesse depistare le indagini? Il ragazzo fu successivamente chiuso in una cella e si osservò che egli si trovava singolarmente a suo agio; non si curava della gente, tant’è vero che svolgeva le sue funzioni corporali in pubblico. Non distingueva la differenza tra uomo e donna. Tuttavia, una delle caratteristiche che maggiormente saltavano all’occhio era la sua non comune acutezza: aveva i sensi incredibilmente sviluppati, al punto da riuscire a leggere la Bibbia anche al buio e al punto di inebriarsi anche solo annusando degli alcolici. Era poi straordinariamente sensibile alle calamite, tanto da poter riconoscere il polo sud o il polo nord se l’indicatore puntava sulla sua persona e sapeva distinguere i metalli semplicemente passandovi sopra una mano, anche se coperti da un telo. Da notare che, qualche tempo dopo, il medico americano Joseph Rodes Buchanan, studierà approfonditamente questa facoltà, da lui battezzata “psicometria”. Non era dunque un ritardato mentale e, anzi, man mano che acquisiva conoscenze, il suo aspetto fisico si faceva meno rozzo.

Quando imparò a parlare raccontò qualche episodio della sua vita, da cui si confermò il fatto che fosse vissuto in condizioni di cattività e successivamente abbandonato alle porte della città. Il borgomastro e il consiglio di Norimberga decisero di assumere Kaspar Hauser sotto la protezione della città e gli affiancarono un tutore, il professor Georg Friederich Daumer, che contribuì ad accrescere il patrimonio intellettuale del giovine. L’avvocato e criminologo Anselm Ritter von Feuerbach giunse alla conclusione che Kaspar era un erede indesiderato di una famiglia nobile: come spiegare altrimenti la sua lunga prigionia?

Successivamente, il 7 ottobre 1829, qualcuno tentò di assassinare Kaspar, il quale fu trovato esanime e ferito alla testa sul pavimento della stanza che occupava presso l’abitazione del professor Daumer; il giovane dichiarò che il suo aggressore,un uomo, indossava una maschera. Nonostante tutte le ricerche della polizia, il colpevole (se mai esisteva…) non fu catturato. Un ricco ed eccentrico inglese, Lord Stanhope, interessatosi al caso “Kaspar Hauser” , volle conoscere di persona il giovine. Tra i due nacque una buona amicizia, tanto che il Lord inglese volle condurre con sé Hauser in un viaggio per l’Europa (con sollievo della città di Norimberga), nel quale fu introdotto presso alcune corti minori.

Come prevedibile, il giovine divenne vacuo, frivolo e bizzoso e deluse ben presto Lord Stanhope. Il 14 dicembre 18 fu accoltellato dopo aver ricevuto da un fattorino un messaggio in cui era invitato a recarsi nel parco di Hofgarten. I successivi rilievi della polizia misero in evidenza soltanto una serie di impronte sulla neve, vale a dire quelle di Hauser… Si rilevò anche che, poco prima di spirare, proferì parole come:”Non sono stato io, non l’ho fatto da solo”.

Dopo la sua morte, vi fu un generale sbizzarrirsi a proposito delle origini e della storia di Hauser; in particolare, il già menzionato Feuerbach diede alle stampe un’opera dal titolo “Esempio di un crimine perpetrato contro l’anima di un uomo”, in cui ribadisce le sue tesi (già in precedenza citate) facendo tuttavia anche i nomi del presunto padre del giovine (Karl Friederich, duca di Baden, che avrebbe avuto una relazione con una giovane donna, tale Caroline Geyer) e del tutore o, per meglio dire, guardiano, dello sfortunato(Franz Richter). Nessuna prova evidente per nessuna delle ipotesi che furono formulate. Tuttavia, vi sono alcuni fatti che da soli appaiono certi ed incontrovertibili di per se stessi, anche se, comprensibilmente sono forieri di nuovi interrogativi: siamo parlando qui di un essere umano tenuto in regime di segregazione per un tempo intollerabilmente lungo, tanto che la sua mente e il suo sviluppo sentimentale e psicologico si sono fermati all’età adolescenziale, forse neanche. Tipico dei bambini è, del resto, il voler essere sempre al centro dell’attenzione e far di tutto per riuscirci… che le aggressioni a Kaspar in realtà…non siano mai avvenute? Che si sia procurato da solo le ferite per attirare l’attenzione della gente su di lui? Come mai l’uomo che si sarebbe introdotto nella camera di Hauser si limitò a colpirlo per poi andarsene subito (facendo perdere le sue tracce in un tempo straordinariamente rapido), praticamente senza accertarsi dei danni provocati al ragazzo? Personalmente aggiungo altre ipotesi: e se l’aggressore esistesse e non volesse ucciderlo? E se l’aggressore era alquanto maldestro e inesperto e non riuscì ad ucciderlo? E magari, preso dal panico, scappò? Poi, la polizia, nel luogo dell’ultima (e fatale) aggressione ad Hauser, rilevò nella neve solo la impronte del giovine: come è possibile che si siano sbagliati? Poi, nello stesso parco fu rinvenuta una borsa con del denaro e un misterioso messaggio, vergato al contrario, in cui il presunto assassino asserisce che il ragazzo saprebbe dire loro chi è, aggiungendo che il suo nome e M.L.O

redazione