I pokémon? Sono un mix tra insetti e sindrome di Asperger

Molti di voi sapranno sicuramente che il creatore della fortunata serie dei Pokémon è Satoshi Tajiri che oltre ad a questa trovata geniale anche uno dei più importanti inventori di videogiochi al mondo, sebbene non fosse tra i nomi più popolari per il suo ruolo di personaggi fuori dai riflettori. Come nel caso di un’altra leggenda della Nintendo –  l’ideatore della serie di Mario,  Shigeru Miyamoto – il lavoro più noto di Tajiri è ispirato alle esperienze e agli hobby di quando era bambino: mentre Zelda di Miyamoto è il frutto delle esplorazioni giovanili di Shigeru, il popolare gioco di ruolo di Tajiri è, come è facile immaginare,  il prodotto della sua passione per il collezionismo di insetti.

Tajiri è nato a Machida, città oggi inglobata nell’area metropolitana di Tokyo ma che negli anni 60 e 70, aveva un’atmosfera quasi rurale che favorì Tajiri nel coltivare il suo hobby. Tajiri era un grande appassionato di insetti, al punto che i compagni di scuola lo avevano ribattezzato “Mr. Insetto” e, da  grande, voleva diventare un entomologo. Come spesso capita quando i bambini crescono, gli interessi cambiano: durante l’adolescenza, l’attenzione di Tajiri si era spostata dagli insetti ai giochi elettronici tipo Space Invaders. Era cosi appassionato di giochi che a volte perdeva le lezioni alle scuole superiori (rischiò addirittura di non diplomarsi), e quando gli regalarono un Famicon nei primi anni 80, lo sezionò completamente per capirne il funzionamento cosi da riuscire a costruire a sua volta dei giochi.

Se tutto questo suona un po’ differente è perché Tajiri è diverso dalla maggior parte degli altri sviluppatori di giochi in quanto, secondo fonti occidentali e giapponesi, gli è stata diagnosticata la Sindrome di Asperger, una condizione che può – come si è visto nel suo precoce interesse per il collezionismo di insetti e nel seguente fascino per i giochi – condurre ad una determinazione incredibile nello svolgimento di alcune attività, spesso a discapito di altri compiti (come, nel caso di Tajiri, gli esercizi scolastici). La Sindrome di Asperger è anche causa di difficoltà nelle interazioni sociali e questo potrebbe spiegare come mai il nome di Satoshi Tajiri non è tanto conosciuto come il successo dei Pokémon farebbe immaginare.

I rappresentanti della Nintendo hanno dichiarato, qualche anno fa, che Tajiri è incredibilmente creativo ma è anche “solitario” ed “eccentrico”. Al contrario di molti altri sviluppatori di giochi, Tajiri non ha mai frequentato l’Università: ha studiato elettronica al College Tecnico di Tokyo e nel 1981 ha dato vita a una piccola fanzine dedicata ai giochi chiamata Game Freak. Si trattava di una pubblicazione di poche pagine, stampata e rilegata in modo dozzinale ma con una distribuzione sufficiente per catturare l’attenzione di futuri collaboratori e, soprattutto, di un giovane uomo chiamato Ken Sugimori che giocherà una parte essenziale nel successo futuro di Tajiri.

I due divennero amici e, dopo che Game Freak cessò le pubblicazioni nel 1986, fondarono nel 1989 l’omonima società di sviluppo di videogiochi. Il primo gioco della Game Freak, Mendel Palace, è stato pubblicato dalla Namco su piattaforma Famicon nel 1989 e, nel 1990, quando Tajiri vide due console Game Boy tra loro connesse attraverso un cavo ebbe una folgorazione. Ispirandosi all’amore infantile per gli insetti, Tajiri immaginò un gioco in cui si poteva far combattere tra loro delle creature su Game Boy connessi tra loro. La Nintendo, e in particolare il “mentore” di Tajiri Shigeru Miyamoto (che aiutò la Game Freak a lanciare un po’ di giochi come, per esempio, Mario & Yoshi nei primi anni 90) supportò l’idea e, nonostante servirono sei anni per svilupparla portando lo studio sull’orlo della bancarotta – nel 1996 fu lanciato il primo gioco Pokemon per Nintendo Japan.

redazione