I 5 ospedali più spaventosi del mondo

Gli ospedali sono luoghi associati da sempre al dolore e alla sofferenza. Se da un lato essi ci permettono di sopravvive§re ad alcune delle patologie più gravi, dall’altro sono i posti dove la gente muore. All’interno di un’ospedale la concentrazione di dolore, fisico e psicologico, è sempre terribilmente elevata.

Ma quali sono gli ospedali più spaventosi del mondo, quelli dove si sono consumate le tragedie più gravi o i fatti più sconvolgenti?

In questo video cercherò di dare una risposta a questa domanda. Vi racconterò gli avvenimenti orribili accaduti nei 5 ospedali più spaventosi del mondo.

Numero 5 – Ospedale di Pripyat (Ucraina)

L’ospedale di Pripyat guadagna a pieno diritto la quinta posizione di questa classifica. La struttura, oggi abbandonata, oltre ad essere molto lugubre fu anche testimone di una delle tragedie più grandi che l’umanità abbia mai conosciuto.

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Questo luogo lavorava come un normalissimo ospedale, le cui attività scorrevano monotone e tranquille, almeno fino al 26 aprile 1986, il giorno in cui avvenne la terribile ecatombe che tutti conosciamo.

I reattori della centrale nucleare di Chernobyl esplosero.

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Pripyat fu investita dall’urto dell’ esplosione e dall’ondata di radiazioni. Le persone che abitavano nella zona subirono delle ferite terribili. I loro corpi rimasero brutalmente dilaniati, le loro carni vennero tremendamente ustionate dalle radiazioni e dal calore scaturito dai reattori della centrale.

Il disastro nucleare colpì tutti. Uomini, donne e bambini.

I figli di coloro che furono esposti alle radiazioni nacquero orribilmente deformati.

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Fu proprio l’ospedale di Pripyat ad accogliere le vittime dell’esplosione in un primo momento.

Immaginate la paura ed il dolore straziante delle persone ricoverate in quella struttura. Persone che avevano perso tutto e tutti. Persone il cui corpo, distrutto dall’incidente, procurava dolori agghiaccianti.

E’ innegabile che l’ospedale di Pripyat, a causa della sofferenza che ha visto e del suo attuale stato di abbandono, sia uno degli ospedali più terrificanti del pianeta, situato in una zona ancora oggi pericolosa a causa dell’alto livello di radioattività presente.

Numero 4 – Il Waverly Hills Sanatorium (Kentucky – USA)

Tra il 1800 ed il 1900 l’America fu devastata da una grave epidemia mortale conosciuta da molti come “la peste bianca”, ovvero la Tubercolosi.

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Al fine di combattere questo terribile male venne costruito, tra il 1924 ed il 1926, il Waverly Hills Sanatorium. All’interno di questo luogo le persone venivano curate.

Il problema è che all’epoca una cura per la tubercolosi non esisteva e spesso i trattamenti risultavono disumani e molto dolorosi.

I polmoni dei pazienti venivano esposti a luce ultravioletta per contrastare la proliferazione batterica. Siccome si pensava che l’aria fresca fosse salutare per i malati, i letti venivano posizionati di fronte a delle grandi finestre o trasportati direttamente fuori dalla struttura.

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I pazienti venivano tenuti all’aperto e completamente nudi sia d’estate che d’inverno.

Spesso venivano impiantati dei palloncini protesi all’interno dei polmoni dei pazienti che poi venivano riempiti di aria. Altre volte costole e muscoli del torace venivano asportati per permettere ai polmoni di espandersi maggiormente.

Inutile dire che queste procedure spesso portavano alla morte dei pazienti.

Il Waverly Hills Sanatorium ebbe il suo periodo d’oro durante la fase più drammatica dell’epidemia di tubercolosi ma, quando venne scoperta una cura per la malattia, cadde lentamente in declino.

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In questo ospedale molte persone persero la vita tra atroci sofferenze.

Ma non si trattava solamente di pazienti.

Nel 1928 una caposala fu trovata morta nella camera 502. Si era suicidata impiccandosi ad un lampadario. Quando il cadavere venne rinvenuto si scoprì un particolare raccapricciante.

La donna era incinta.

La depressione che la portò al suicidio fu scatenata proprio dalla gravidanza. Infatti si pensa che il padre del bambino, presumibilmente il direttore del sanatorio, le avesse intimato di abortire, pena il non riconoscimento del figlio. La donna colta dalla disporazione non trovò soluzione diversa dall’impiccagione. Nel 1932 un’altra infermiera si tolse la vita, gettandosi dal tetto di una terrazza. Il motivo di questo gesto rimane un mistero.

A causa dei terribili avvenimenti che si consumarono nella struttura ed ai frequenti avvistamenti paranormali oggi, il Waverly Hills Sanatorium, è considerato uno dei luoghi più infestati degli stati uniti.

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Numero 3 – Ospedale psichiatrico di Gonjiam (Gyeonggi-do Sud corea)

Questo ospedale psichiatrico si guadagna la terza posizione della classifica per due motivi. Il primo è l’aspetto tetro che caratterizza la struttura oggi abbandonata.

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Il secondo è il motivo per il quale l’ospedale venne chiuso.

I pazienti della struttura infatti morivano senza un’apparente ragione. Notte dopo notte i cadaveri venivano ritrovati al ritmo di uno al giorno.

La leggenda vuole che il proprietario dell’ospedale, presumibilmente pazzo anche lui, trattasse i suoi pazienti come
prigionieri arrivando ad ucciderli per puro sadismo. Ma ciò è improbabile. Infatti le cause della morte dei pazienti erano molto varie. Alcuni morirono per cause naturali, altri per incidenti, altri ancora si suicidarono oppure vennero uccisi dagli altri ospiti della struttura. L’unica cosa che non variava era il ritrovamento dei cadaveri, puntuale ogni notte. A causa della reputazione sinistra del luogo e di problemi economici l’ospedale venne abbandonato per sempre insieme ai misteri che lo accompagnavano.

Cosa causava quella mortalità così elevata all’interno della struttura? Probabilmente non lo sapremo mai.

Numero 2 – Ospedale statale di Topeka (Kansas – USA)

Se al mondo esistono dei luoghi che poco hanno da invidiare all’inferno, uno di questi fu certamente l’Ospedale statale di Topeka.

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In questo luogo, famoso per le sterilizzazioni forzate che venivano operate su criminali e malati di mente, la brutalità ed il sadismo erano legge. I pazienti che alzavano la voce o osavano mettere in dubbio le autorità dell’ospedale venivano legati a delle sedie per giorni interi. A volte rimanevano immobilizzati anche per mesi.

I nodi erano talmente stretti da causare cancrene ed infezioni agli arti. Un caso famoso fu quello di un paziente la cui pelle lacerata cominciò a crescere sopra alle corde che lo tenevano immobilizzato ormai da mesi.

I malati venivano completamente isolati dal mondo. Erano costretti a stare all’interno delle loro camere 24 ore su 24 7 giorni su 7, ed obbligati a rimanere in silenzio. Ai pazienti non era concesso di fare nulla, non gli era permesso alcuno svago. I contatti con gli altri residenti della struttura erano il più possibile limitati.

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Una vita fatta di terrore e soprusi, che spesso culminavano con la morte.

Questa situazione, iniziata nel 1872 con l’apertura dell’ospedale durò fino agli anni 40, quando le riforme inerenti al trattamento etico dei pazienti vennero applicate anche in questa struttura.
Medici, infermieri ed aiutanti…tutti commisero abusi.

L’ Ospedale statale di Topeka un luogo dove si poteva sperimentare l’inferno in terra.

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Numero 1 – Ospedale statale di Trenton (New Jersey – USA)
Questo ospedale, nei primi anni del 900, era adibito alla cura delle malattie mentali. Sembrava una struttura modello, estremamente avanzata e rispettosa dei diritti umani.

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In realtà, dietro a questa facciata di modernità, si nascondeva una verità terribile. I pazienti della struttura erano utilizzate come cavie per la sperimentazione medica.
Il dottor Henry Cotton era il medico direttore dell’ospedale. Era convinto che tutte le patologie mentali fossero causate da infezioni presenti all’interno dell’ organismo. La sua soluzione al problema era tanto semplice quanto brutale. L’unico modo per curare la follia era asportare chirurgicamente le parti del corpo considerate infette.

Questa teoria era errata, ma nonostante ciò le sperimentazioni di Cotton furono numerosissime.

A molte persone vennero strappati i denti. Agli uomini venivano asportati i testicoli e la vescica, alle donne ll’utero e le ovaie. Il tasso di mortalità di questi interventi era del 45%.

La paura dilagava tra gli ospiti della struttura, terrorizzati dalla possibilità di finire sotto ai ferri di Cotton, cosa che spesso accadeva contro la loro volontà.

In fondo erano i primi anni del 900 ed i malati mentali non avevano alcun diritto.

L’ospedale di Trenton, nonostante fosso uno dei più tecnologicamente avanzati, si era tramutato in un vero e proprio incubo, pieno com’era di pazienti mutilati ed incapaci di comunicare correttamente e di alimentarsi in autonomia.

Tutto ciò accadeva mentre fuori dalle mura dell’ospedale Cotton era considerato un luminare della scienza medica.

Le sperimentazioni proseguirono fino al 1930, anno in cui il dottore andò in pensione.

A causa delle sperimentazioni brutali, dell’elevatissimo tasso di mortalità dei pazienti e del terrore che aleggiava nella struttura non esito a definire l’ Ospedale statale di Trenton l’ospedale più terrificante del mondo.

redazione