Halloween is coming – La magia di Halloween in casa Disney

Un giorno all’anno, anzi per la precisione, una sera all’anno, i bambini americani si camuffano da folletti, spiritelli, diavoletti e fantasmini e si recano di porta in porta per le vie del vicinato, ripetendo: “TRICK OR TREAT!”. È la notte di HALLOWEEN, la notte in cui le forze oscure abbandonano le loro tristi dimore per scorrazzare libere per paesi e città, Paperopoli compresa.

Chi, a Paperopoli, poteva meglio impersonare fantasmi e diavoletti se non Qui Quo e Qua?
Nel Febbraio 1952 la Walt Disney Studio aveva ultimato la rough animation del cortometraggio animato di Paperino, dal titolo “Trick or Treat“, proiettato nelle sale americane il 10 Ottobre di quello stesso anno, diretto da Jack Hannah e sceneggiato da Ralph Wright. La storia si basava su una formula già sperimentata in passato: la battaglia, tenera, spassosa e senza esclusione di colpi, fra Paperino e i suoi nipotini a cui si aggiunge una strega, Nocciola, doppiata nella versione originale da June Foray, che ne farà vedere di tutti i colori al povero papero.

Il corto d’animazione Disney ebbe un grande successo e fu di ispirazione per numerosi altri progetti. Due anni più tardi, la Warner Brothers ha pubblicato una storia breve dal titolo “Bewtiched Bunny“, diretto da Chuck Jones, dove Bugs Bunny deve salvare Hansel e Gretel da una strega piuttosto impertinente molto simile a quella Disney. Nel 1953 invece un Little Golden Book fu intitolato “Donald and the Witch” illustrato da Dick Kelsey, la storia parla di Qui, Quo e Qua che pensano di aver visto una strega e della riluttanza di Paperino a credere alle loro parole; dopo una serie di avvenimenti soprannaturali ecco che Paperino crede ai nipoti, concludendo il racconto con una grande festa autunnale.

Ma il fumetto che più di tutti ha creato scalpore è stato il racconto apparso nel “Donald Duck” n °26, novembre-dicembre 1952 dal titolo ” Trick or Treat” di Carl Barks. Vi è una storia interessante dietro a questo adattamento, in quanto pare che, nonostante la simultaneità dell’uscita con il cortometraggio, i due lavori siano stati creati indipendentemente l’uno dall’altro.

Le storie stagionali a fumetti erano parte integrante del programma editoriale della Western Publishing, licenziataria, dal 1935 al 1984, delle storie dei protagonisti Disney e casa editrice di Carl Barks. Per il numero autunno-interno si penso ad Halloween; la scelta di Barks fu obbligata, per la sua esperienza maturata da anni come cartoonist e per la sua abilità nel far muovere i paperi, oltre che per la sua indiscussa superiorità qualitativa rispetto ad altri autori.

Nel Febbraio del 1952 Barks ricevette dalla Western Publishing le fotocopie dello storyboard del cartone e un model sheet di Witch Hazel (la strega Nocciola), vale a dire un foglio con il personaggio ritratto in ogni possibile angolazione espressiva, foglio che viene solitamente preparato ad uso degli animatori. Barks capì immediatamente che il soggetto era sufficiente per un cortometraggio di 8 minuti, ma non lo sarebbe stato per riempire 32 pagine di fumetto per un totale di 256 vignette; così decise di arricchire la storia aggiungendo altro materiale sotto forma di nuovi sviluppi narrativi. L’editore non ne fu molto soddisfatto e per accontentare le esigenze editoriali della Western Publishing, Barks dovette ridisegnare la sequenza di apertura del fumetto, sostituendo la parte iniziale, ricca di pathos (peraltro fedele al cortometraggio) del cimitero e del volo notturno di Nocciola che si diverte a spaventare tutto ciò che le capita a tiro, salvo poi venir spaventata, essa stessa, da una zucca intagliata, sostituendola da una tavola e mezza dove si vedono Qui, Quo e Qua che cercano, vestiti da fantasmino, diavoletto e stregone, di rubare dei dolcetti allo Zio Paperino che vuole tenerli tutti per sé e non donarli ai bambini.

La magia più stravagante di Nocciola per convincere il testardo Paperino ad offrire i dolciumi a Qui, Quo, Qua, è stata un’invenzione barksiana tout court. Nocciola, come qualsiasi strega che si rispetti, ricorre al suo magico calderone per cavarne fuori una creatura davvero orrenda: un orco di nome Smorgasbord, alias “Smorgie, il malvagio”, che nel cartoon non appare e che Barks confezionò appositamente per la versione a fumetti di “Trick or Treat”.

Il termine Smorgasboard deriva da un piatto nazionale danese contenente gli ingredienti più diversi, è una parola di origine nordica che definisce un banchetto nel quale è possibile gustare pietanze delle più svariate qualità. Nel fumetto appare come un incredibile accozzaglia di incubi e demoni: ha le corna come Satana, un unico occhio frontale come il ciclope Polifemo, la struttura fisica della creatura di Frankestein, più braccia tentacolari, le spalle e gli arti come King Kong.

In conclusione, alla trama originale Carl Barks aggiunse in totale dieci pagine di storia: suo è l’episodio con la capra, sua è la trasformazione di Nocciola in un’avvenente miss papera.
Il cortometraggio di Paperino si concludeva con l’apparizione di una zucca digrignante che salutava il pubblico con un “BU!” in perfetto stile Halloween. Barks volle concludere la sua storia in modo differente: i nipotini che mostrano soddisfatti il loro bottino, fatto di zucchero e varie goloserie; Paperino si riconcilia con i nipotini che cantano vittoria, sottolineando ancora di più che tutti, uniti nello spirito trionfale di Halloween, sono felici. L’ultima pagina si chiude con un panorama molto simile a quello iniziale, ma dipinto sotto una luce del tutto differente: la famiglia di paperi, l’orto con le zucche e Nocciola che si allontana, lasciando dietro di sé una lunga scia luminosa.

Non resta altro che augurare uno spaventoso Halloween a tutti!

https://www.youtube.com/watch?v=skdVouumMk4

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Claudia Ruiz