E’ giusto conoscere i dettagli sul gioco, ma ci vorrebbero anche quelli sulle vincite

Giustamente, l’iniziativa assunta (e la relativa ricerca) dal Gruppo Gedi editoriale sta facendo discutere il mondo del gioco pubblico, e questa volta in senso assolutamente positivo ed utile per quanto proposto: il facile accesso e la chiarezza dei dati proposti nella ricerca, anche se parziali, sono un “traguardo” che tanti soggetti stavano aspettando già da un po’ per avere una base certa “e non manipolata a piacere” (magari politico) nella quale, però, si può ravvisare la completa omissione dei dati relativi alle vincite. Infatti in quella ricerca sono ben dettagliati i dati relativi al solo “giocato”.

Indicare la movimentazione del giocato, e non il dato delle vincite che gli apparecchi segnalano in modo obbligatorio, diffonde una incompleta informazione che potrebbe creare una falsa percezione della realtà di quanto “gira attorno al gioco”. Se “rimprovero”, poi, si può fare alla ricerca del Gruppo Gedi forse è quello di abbinare il termine giocato a “bruciati al gioco”: fa risalire, solo per un attimo, alla raccolta lorda nazionale di 96 miliardi di euro che induce a pensare che se si eliminasse come per incanto il gioco, gli italiani potrebbero diventare improvvisamente “ricchi” ed il Paese avrebbe potuto risparmiarsi ben tre Leggi di Stabilità! E questo non appare un messaggio “responsabile”, almeno ovviamente secondo chi scrive.

E per non tediare con “nude cifre” ancora una volta, si vuole solo precisare un dato che è lo specchio di tutto quanto la ricerca di cui si parla annovera come “bruciato al gioco”. Nel Comune di Milano, secondo il Gruppo Gedi, genera 602,8 milioni di euro giocati alle Awp e 817,1 milioni di giocato alle Vlt. Gli abitanti maggiorenni hanno speso alle Awp 602,8 milioni – 71,5% percentuale di pay out del 2016 (431 milioni) = 171,79 milioni. Alle Vlt hanno speso 817,1 -88% percentuale di pay out del 2016 (719,04 milioni) = 98,05milioni di euro. In pratica il milione di maggiorenni ha, quindi, “bruciato” al gioco 47 cent al giorno a testa per le Awp, mentre alle Vlt 26,84 cent a testa al giorno.

É troppo ovvio sottolineare che questi dati non sono così sensazionali come quelli evidenziati nella ricerca, ma rientrano in una sorta di normalità che è assolutamente incompatibile con il clima di “allarme sociale” che si vuole forzatamente collegare con la spesa effettuata  sulle apparecchiature da intrattenimento: ma se si vuole far “arrivare” alla opinione pubblica un dato relativo alle “somme bruciate” al gioco, non si può che comunicare il dato della perdita effettiva, e non quello della raccolta lorda. Troppo spesso “questo giochino” viene messo in campo quando si parla del mondo del gioco e delle sue “spese”!

Questa precisazione viene messa in campo non certo per screditare la ricerca fatta con dovizia dal Gruppo Gedi, ma per una sorta di “giustizia” nei confronti dello stesso gioco pubblico e delle lotterie online legali. Ci si augura ovviamente, che la competenza e la bravura degli ideatori di questa applicazione possano implementare i dati messi a disposizione di privati, Comuni e Regioni attraverso un completamento più dettagliato dei dati segnalati, in modo da poter fornire un valido strumento sul fenomeno del gioco che assolutamente merita di essere conosciuto, ma nel modo più esatto possibile per far sì che venga visto, finalmente, sotto la giusta luce e non quella “accesa” da questa o quella parte politica. Altrimenti di ricerche così se ne sono viste abbastanza.

redazione