Giornata mondiale del rifugiato: ritorna la campagna “#WithRefugees”

Rifugiato. Un termine che sentiamo continuamente e che, ormai, fa parte della nostra quotidianità. Strumentalizzato dai media, manipolato da questo o quello schieramento politico, dato in pasto ad un’opinione pubblica disinteressata ad approfondire la questione, il rifugiato è diventato sinonimo di parassita. Nonostante stia diventando sempre più comune vedere i termini “rifugiato” e “migrante” usati in modo intercambiabile, vi è tra i due una differenza fondamentale e confonderli può comportare delle gravi conseguenze. Ma chi è il rifugiato?

Con questo termine, come stabilisce la Convenzione di Ginevra del 1951, si intende un individuo che, per ragioni essenzialmente politiche, ma anche economiche e sociali, è costretto ad abbandonare lo Stato di cui è cittadino e dove risiede, per cercare rifugio in uno Stato straniero. Si tratta di persone costrette a vivere in situazioni rischiose e intollerabili, che si trovano al di fuori del loro paese di origine a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o altre circostanze che minacciano la loro vita e che, proprio per questo, necessitano di assistenza e “protezione internazionale”. Ma aldilà delle definizione, una cosa bisogna ricordare: un rifugiato è una persona, con una propria storia, una propria vicenda personale, un proprio passato che merita di essere ascoltato.

E proprio per raccontare le storie di ognuno che oggi 20 giugno tutto il mondo celebra la Giornata mondiale del rifugiato, appuntamento voluto dall’ONU per ricordare la condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo costretti a fuggire da guerre e violenze e a lasciare i propri affetti, la propria casa. E a ricordare le loro storie, fatte di umiliazioni e sofferenze, ma anche di rivalsa e rivincita. Anche quest’anno, dunque, torna la campagna #WithRefugees promossa dall’Agenzia ONU per i rifugiato (UNHCR), con una decina di eventi sparsi in tutta Italia. “Mai come in questo momento è necessario stare dalla parte dei rifugiati, persone che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese e che affrontano una pesantissima sfida: quella di ricominciare da zero in un ambiente nuovo, spesso diffidente e, nel peggiore dei casi, ostile”, ha spiegato al lancio della campagna Carlotta Sami portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa.

“Quest’anno vogliamo che la gente incontri e conosca i loro nuovi vicini di casa, ne scopra i talenti e la generosità. Chi sta dalla parte dei rifugiati ha deciso di aiutarci a mostrare queste qualità dando loro voce, incontrandoli in un centro d’accoglienza, cucinando insieme, condividendo un campo di calcio o un palco per suonare, siete tutti invitati” conclude Sami. E noi di Social Up ci uniamo al suo invito, perché è la conoscenza reciproca l’unica arma per abbattere pregiudizi e differenze.

Catiuscia Polzella