Germania, troppa birra? – La top 5 dei danni made in Germany

di Simone Dei Pieri per Social Up.

In questi giorni, saltando da Miss Italia allo “Scandalo Volkswagen“, gli italiani stanno indignandosi al bancone del bar come mai fatto prima d’ora, sostenendo che adesso la presunta “correttezza e senso del dovere” teutonico stia di fatto svanendo.

Ma a ben guardare, siamo mai stati sicuri che correttezza-e-senso-del-dovere fossero brevettati dai tedeschi? In realtà no.

Ecco i 5 danni più famosi ‘made in Germany’:

1) SIEMENS, le tangenti nel mondo: Il “caso Siemens” risalente al 2007, è un problema tentacolare. Coinvolge più di 200 paesi nel mondo, più di un secolo di storia nell’innovazione (telefonica e non) e circa 15 miliardi di euro di profitto illecito. Corruzione e tangenti la fanno da padrone per l’accrescimento di quote di mercato e insabbiamenti finanziari. Due filoni: uno risale al 1999 e riguarda una controllata che ha pagato 6 milioni di euro ad alti dirigenti Enel per ottenere un ordine da 450 milioni di euro di turbine e altro materiale dall’ente: la magistratura di Darmstadt ha portato alla sbarra a Marzo 2006 due manager tedeschi, rei confessi. Il secondo riguarda una storia più vecchia ma più complessa (si veda il Sole 24 Ore del 22 aprile, pagina 14), legata alle dismissioni Iri di alcuni anni fa e alla nascita di Siemens Telematica, in seguito alla decisione dei vertici Iri e Stet di cedere a Siemens il controllo del 50% di Italtel. Crack.

2) CALCIOPOLI sta a Italia, come…: Se l’Italia ha avuto Calciopoli, i tedeschi hanno avuto il “Caso Bochum”, dal nome della procura tedesca che iniziò a indagare sulla Bundesliga. Ben presto l’inchiesta si allargò a tutta Europa portando alla luce tre partite della Champion’s League truccate e ben 323 incontri manipolati in diversi campionati europei 69 dei quali in Germania per un giro di mazzette di 12 milioni di euro a arbitri e dirigenti sportivi, oltre a 175 milioni di “premio partita”. Goal.

3) TANGENTI IN SALSA TZATZIKI: La salsa tzatziki è una popolarissima salsa greca a base di yogurt e cetrioli. Non a caso. Perché nella nostra Top 5 non potevano mancare le tangenti greche, quelle sulle quali, per intenderci, Nikolaos Chountis ha chiesto delucidazioni a Martin Schulz. Dando una rapida sbirciata negli archivi giornalistici, sembra che quasi tutti gli “affari” tedeschi in Grecia siano collegati al versamento di una -più o meno- cospicua tangente o mazzetta che dir se ne voglia. Il caso più lampante è quello che coinvolge l’affaire sottomarini, 1,14 miliardi di euro che sono stati dissotterrati dalle indagini, che però sono state rapidamente concluse a causa di “scarsa collaborazione da parte della autorità greche”. Quest’indagine non si deve fare, né domani né mai, come tuonerebbe Manzoni. Ma “i promessi truffatori” hanno fatto riemergere il processo tramite due funzionari greci accusati di aver preso ben 23,5 milioni di euro. A pagare sarebbero state la Hdv e la Ferrostaal. Buon appetito.

4) I POLITICI SON TUTTI UGUALI (anche quelli tedeschi): Sembra che in Germania i media vogliano ‘coprire’ gli scandali tedeschi per esaltare un’onestà genetica che non esiste. Parliamo di un caso su tutti quello che ha recentemente coinvolto Christian Wulff, costretto a dimettersi nel 2012 perché ha tentato di depistare le inchieste giornalistiche che indagavano su una donazione di 500 mila euro proveniente da un amico della moglie quando Wulff era governatore della Bassa Sassonia. Wulff fu costretto a dimettersi non per un peccato veniale, ma perché in una corrispondenza, diventata pubblica, da Presidente della Repubblica, ha praticamente minacciato l’editore della Bild che stava per pubblicare la notizia. Complimenti!

5) VOLKSWAGEN, GAS AUTO: Ultimo ma non ultimo, scandalo Volkswagen. Se fino a ieri il 50% della popolazione mondiale non aveva idea di come scrivere Volkswagen, ora è stato reso a tutti più agevole a causa della onnipresenza del marchio sulle maggiori testate giornalistiche. In Borsa non ha portato un rialzo del titolo che ha chiuso con la performance peggiore degli ultimi sette anni, fermandosi a -18,60% a 132 euro per azione. Per i soci che detengono i pacchetti azionari la perdita è di quasi 13 miliardi di euro. Il valore della capitalizzazione di borsa è passato da 76,24 miliardi a 63,33. Inoltre la Volkswagen sarebbe al centro di un’indagine penale negli Stati Uniti per lo violazione delle norme anti-smog. Vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi. O forse no, dato lo smog…

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redazione