Frah Quintale: da “Sì, ah” fino al “Lungolinea” è una Stupefacente Gravità

Attenzione lettore: la lettura di questo articolo potrebbe addentrarti nel “Fenomeno Quintale” – se non ci sei già – e portarti ad osannarci per sempre! Il pericolo è tutto tuo, ma si sa, chi non rischia… non fa più “Sì, ah!”

All’anagrafe è Francesco Servadei, ma nell’attuale scena musicale italiana è per tutti Frah Quintale. Etichettato oggi come facente parte dell’indie italiano (va un po’ a spiegarlo in Italia cosa sia l’indie, poveri noi), Frah Quintale è un rapper che si è ritagliato il suo spazio grazie alle piattaforme streaming, a YouTube e ai numerosi concerti fatti in giro per l’Italia. Le major lo contattano adesso e le radio non l’hanno mai passato. Molto della sua popolarità lo deve a Spotify, ai social e a piattaforme simili. È un po’ la storia di Coez o degli “esordienti” della musica italiana che all’inizio vengono snobbati perché prodotti da una casa discografica minore e poi, quando fanno i numeri, tutti li vogliono e tutti li cercano.

Frah Quintale è il fenomeno del momento! L’inizio è stato segnato con “Cratere”, brano con il quale Frah Quintale, bravo pure nel disegnare, ha esordito nel video ufficiale pubblicato su YouTube con un’immagine cartoonata di lui: un omino con un enorme testa che lo rappresenta: mascherarsi per mostrare se stesso. Da lì, il passo per l’uscita di “Regardez Moi” è stato breve.

Il suo più grande talento è di dare alle sue canzoni la parte più vera di lui per lasciare agli altri la possibilità di scoprirsi, immedesimarsi e comprenderlo. In questi mesi, macinando date di concerti, ospitate, collaborazioni più o meno importanti e inviti a Festival, Frah Quintale si è fatto conoscere per chi è sia come artista sia come persona. Ogni suo brano – da “Branchie” o dai “Nei treni la notte” a “Accattone” o “Otto miliardi di persone”- racchiude delle verità incontrovertibili che colpiscono ovunque ci si trovi: per strada, in attesa del treno, poco prima di un appuntamento o dopo essersi lasciati. Frah Quintale ha questo suo modo di scrivere e di raccontare cosa ha vissuto così immediato, spontaneo, diretto e poco aulico che è impossibile resistergli.

A distanza di tempo dall’uscita del suo album, nel giugno 2018 ha deciso di tornare sulle piattaforme streaming con un nuovo progetto dal nome “Lungolinea”. Il titolo non è un caso. Frah Quintale aveva già creato una playlist su Spotify in cui aveva inserito canzoni, vocali e audio dei momenti di realizzazione di “Regardez Moi” o di scrittura delle canzoni. Ora Lungolinea è di tutti e racchiude tutta la produzione discografica con in più i vocali e gli audio con gli amici e delle nuove canzoni.

Ascoltando “Lungolinea” per intero ci si sente capiti e meno soli rispetto alle esperienze della vita. Frah Quintale non ha paura di raccontare le relazioni, lo stare in coppia, il lasciarsi, l’innamorarsi; lo fa con naturalezza, di pancia, senza trattenere particolari o dettagli della vita in due. C’è la tenerezza, la rabbia, la tristezza, il sesso, la dolcezza, le voglie, il piacere, lo scazzo, il sentimento, le parti del corpo. C’è tutto ciò che si vive quando si ama, si odia, ci si lascia o si resta single ma attivi.

Insomma, Frah Quintale è il rapper che canta la vita come fosse il nostro migliore amico, il nostro io interiore, lo sconosciuto del treno a cui racconti tutto e che ti consiglia. Ci sono brani rimasti sconosciuti come “Colpa del vino” e “Gravità” vere scoperte da tenere in playlist; poi ci sono gli inediti. Non cambia lo stile di scrittura di Frah Quintale né l’intensità e le intenzioni. “Sassi”, “Stupefacente”, “Sotto Effetto” e “64bars” con Bassi Maestro hanno una potenza disarmante: arrivano subito e coinvolgono. C’è anche “Missili”, la canzone con Giorgio Poi prodotta da Takagi & Ketra, i Re dei tormentoni.

“Lungolinea” rappresenta Frah Quintale artista, ma per scoprire l’uomo veramente basta andare ad un suo concerto. Nel corso dell’estate sono previste altre venti date in giro per l’Italia e l’apertura del concerto di Calcutta del 21 luglio a Latina. “Ho conosciuto Calcutta qualche mese fa a Roma – ha dichiarato Frah Quintale –  Un amico in comune mi ha scritto per chiedermi se mi andasse di suonare prima del suo concerto a Latina. Mi gasa parecchio. Se non fossi andato per suonare, ci sarei andato come spettatore”.

È stato un anno perfetto per Frah Quintale e anche per chi non può fare a meno della sua musica, come noi!

Sandy Sciuto