Flavia Pennetta saluta il tennis: il capolinea al Master di Singapore

In virtù del gioco degli scontri diretti, sarebbe bastato anche un solo set contro Maria Sharapova per continuare a coltivare quel sogno chiamato semifinale che avrebbe posto un ulteriore accento ad un’annata già resa straordinaria dal trionfo allo US Open. Al termine di un’ora e trenta minuti di match, Flavia Pennetta si è però arresa allo strapotere dell’avversaria congedandosi definitivamente dal mondo del tennis giocato.

La siberiana numero 3 del seeding ha dimostrato di voler giocare per vincere e soprattutto senza ricorrere alla calcolatrice, nonostante la qualificazione ottenuta ancor prima di scendere in campo. Alla Pennetta è rimasto il grande rammarico per quel passaggio a vuoto nel corso del primo set che l’ha vista in vantaggio di un break accompagnato da una performance convincente. Non è bastato nemmeno presentarsi con la consapevolezza di condurre il computo dei testa a testa contro la russa per 3 partite a 2: Masha non ha più concesso occasioni e si è imposta dominando il secondo parziale che ha decretato il 7-5/6-1 finale.

Impossibile negare che la brindisina abbia lasciato il Singapore Indoor Stadium con l’amaro in bocca per l’occasione sfumata. Già meritatamente celebrata per il suo momento di gloria in seguito al successo di Flushing Meadows, la possibilità di giocare a mente più sgombra il consueto torneo di fine stagione poteva rappresentare un buon viatico per la conquista di un altro risultato prestigioso.

Tuttavia, Flavia avrà modo di smaltire la delusione pensando di aver comunque appeso la racchetta al chiodo nel suo anno migliore, terminato ai massimi livelli e alla luce di grandi soddisfazioni. Un lusso che non tutte le giocatrici del circuito hanno avuto modo di concedersi nel corso della loro carriera. Le emozioni regalate in quel di New York e culminate nella magnifica finale tutta made in Italy con la conterranea Roberta Vinci sono rimaste nella memoria di tutti gli appassionati. Uno Slam con il quale la Pennetta ha sempre dimostrato di avere un rapporto speciale e che gli ha aperto le porte al trofeo più importante della sua vita.

Una rivincita ancor più grande considerando l’infortunio al polso che l’ha costretta a rimettersi in gioco ormai già trentenne. La sua voglia e la sua determinazione l’hanno portata ancora più in alto, fino alla definitiva consacrazione giunta nella fase di piena maturità. Flavia è stata indubbiamente tra le ambasciatrici principali, oltre che uno dei volti più noti ed apprezzati del tennis italiano; una di quelle ragazze appartenenti alla generazione di giocatrici che dal primo decennio degli anni duemila ha progressivamente trascinato al top il movimento femminile, il cui apice è stato segnato dalla conquista della Fed Cup in ben quattro edizioni.

Detto del suo ultimo incontro e delle imprese del 2015, per la Pennetta è quasi giunto il momento dell’ultima scelta, ammesso e non concesso che la decisione non sia ancora stata presa. Le sirene provenienti da Rio de Janeiro, sede dei prossimi giochi olimpici estivi nel 2016, non hanno cessato di risuonare in queste ultime settimane. L’idea di vederla nelle vesti di portabandiera ed esibirsi un’ultimissima volta sul campo non ha perso il suo fascino e rimarrà tale fino a quando non giungerà la comunicazione definitiva.

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Giuseppe Forte