Un ecodiserbante biodegradabile per salvare le api

Coltivare e salvare le api con un ecodiserbante a base di vino, lana ed olio d’oliva: l’idea innovativa che promette di cambiare l’agricoltura viene dall’Italia.

Le idee migliori nascono sempre dalla necessità di risolvere grandi problemi. L’idea sarda di produrre un diserbante completamente eco-compatibile risponde ad una delle esigenze più grandi della filiera agricola: salvare le api. Così, dal desiderio di salvare quelli che sono tra i più piccoli e più importanti insetti che popolano il nostro pianeta, è nato il Natural Weed Control, il primo ecodiserbante completamente biodegradabile, non pericoloso per l’uomo e per gli animali e, come se non bastasse, contro lo spreco. A realizzare tutto ciò Daniela Ducato con il suo team di innovatori, un gruppo che già da qualche hanno fa parlare di sé per la capacità di creare grandi prodotti per l’edilizia dalle eccedenze, ovvero dagli scarti della lavorazione di altri prodotti.

Combattere la moria delle api è stato il motore trainante di tutto il progetto. Negli ultimi decenni, infatti, il numero delle api che popolano il nostro pianeta si è andato via via riducendo a causa del fenomeno universalmente noto come Sindrome dello Spopolamento degli Alveari (SSA).

Quando si parla di SSA, non ci riferisce ad un fenomeno di migrazione di una colonia di api in un nuovo sito, bensì ad un evento traumatico: nonostante la Regina sia ancora nell’alveare, le altre api lo abbandonano e con esso le larve ancora non completamente sviluppate e le scorte di polline e miele. Si tratta di eventi che non si verificano mai in un alveare sano, in cui le api migrano solo in seguito allo spostamento della regina e le larve non sono mai abbandonate prima della schiusa. Le cause del fenomeno sono molteplici e ancora non del tutto chiarificate, ciò nonostante è ormai universalmente riconosciuto come primario il ruolo giocato da pesticidi e diserbanti in grado di uccidere, in maniera diretta o indiretta (attraverso il loro indebolimento all’attacco di eventuali virus e parassiti), api e farfalle.

Lo spopolamento degli alveari è un fenomeno in crescita, rilevato per la prima volta in Nord America e diventato via via più frequente anche in Europa, tanto da spingere i produttori di miele Sardi a chiedere più volte aiuto per preservare le proprie colonie. Tuttavia, la SSA non causa solo un danno economico ai produttori di miele, ma crea in primo luogo gravi problemi all’ecosistema: le api, insieme alle farfalle, rappresentano una delle principali specie impollinatrici, responsabili quindi della riproduzione delle piante, coltivate e non.

Dall’appello degli apicoltori della Sardegna e dell’associazione Città del Miele  è nato un diserbante totalmente biodegradabile e prodotto a partire dagli scarti di lavorazione di vino, olio d’oliva e lana. Come funziona? Il procedimento è, in realtà, abbastanza semplice. Si basa su uno dei metodi più antichi per l’eliminazione delle erbe infestanti: il calore. Sappiamo bene che gettare acqua bollente sulle erbe infestanti è sufficiente in molti casi a farle seccare. L’ecodiserbante Natural Weed Control sfrutta le proprietà dei suoi componenti per creare una sorta di cappotto termico che impedisca alla pianta di disperdere il calore finendo per seccarla. Il valore aggiunto rispetto a della semplice acqua calda è la totale biodegrabilità di componenti che possono rilasciare sostanze nutritive a beneficio delle colture.

Un prodotto due-in-uno, dunque, che affianca le proprietà di ecodiserbante a quelle da fertilizzante, ma soprattutto un prodotto di recupero che è in grado di dare nuova vita a delle componenti che altrimenti finirebbero in discarica senza che vi sia la necessità di aggiungere additivi tossici per l’uomo o per gli insetti impollinatori. L’idea è piaciuta e non solo in Sardegna. Gli Stati Uniti, tra i primi a sperimentare il fenomeno della moria delle api e nel modo più grave, stanno già largamente impiegando l’ecodiserbante, così come la Francia.

Che dire, se il prodotto riesce ad accelerare ed in modo del tutto non inquinante un processo come quello della disseccazione delle piante, può realmente rappresentare una svolta per il mondo dell’agricoltura e per le api, che hanno un ruolo troppo importante per il nostro ecosistema anche se noi ce ne dimentichiamo.

Silvia D'Amico