Due storie di piacere e dolore da preferire a Cinquanta Sfumature di Rosso

Con l’arrivo di San Valentino, puntuale come l’influenza, arriva anche il nuovo e ultimo film della serie 50 Shades di E.L. James.

Cinquanta sfumature di grigio, il primo capitolo della saga, si è trasformato da fan fiction di Twilight a fenomeno editoriale internazionale e blockbuster cinematografico, dimostrando che parlare di kinky sex ha sempre il suo fascino – non importa la qualità del discorso – e che per raccontare una storia di successo sul BDSM non serve raccontare una buona storia, basata su una buona conoscenza e una rappresentazione accurata dell’argomento: è sufficiente condire fantasie di abuso con il giusto numero di giocattoli erotici e un uomo davvero, davvero ricco.

La letteratura erotica e, più in generale, la letteratura che parla di sesso, è ricca di buone storie, e così il cinema.

Il pubblico mondiale delle lettrici e delle spettatrici, ma – tanto per superare divisioni inutili e nocive – anche quello di lettori e spettatori, scova e apprezza queste buone storie di continuo, a dispetto dei fenomeni come le Sfumature che espandono la propria influenza a macchia d’olio nel mercato globale.

E quel pubblico se le merita anche, queste buone storie.

Ma per una miriade di motivi a volte è difficile scovarle, specialmente nei diversi sottogeneri.

Consigliamo allora prima un libro – anzi, una serie di libri – e poi un film, per dare una mano a chi ha voglia di una buona fiction piena di sesso, piacere, dolore e amore, ma non si accontenta di alcuna scialba sfumatura di grigio.

E alla fine, un consiglio bonus a sorpresa.

Love as thou wilt: la prima trilogia di Kushiel di Jacqueline Carey

Jacqueline Carey è un’autrice statunitense laureata in psicologia e letteratura inglese. Ha scritto numerose saghe letterarie, dedicandosi in particolare al fantastico e ambientandone la maggior parte nella meravigliosa, sensuale Terre d’Ange di sua ideazione.

Ci troviamo in un mondo molto simile alla nostra Terra medievale, ma non identico: per citare la differenza più sostanziale, la presenza nell’antichità di entità divine ha lasciato segni molto profondi nella mente delle persone, e, talvolta, nell’ambiente materiale.

Terre d’Ange – l’equivalente della nostra Francia –, in particolare, è stata fondata dall’Angelo Elua e dai suoi Tredici Compagni.

Elua viaggiò tra la gente conoscendola e amandola, e scelse di rimanere sulla terra anziché tornare a suo Padre, un austero Unico Dio in quieta contemplazione, e i suoi Compagni con lui, ognuno vivendo il proprio viaggio, costruendo la propria mitologia e trovando la propria verità

Gli angeline contemporanei sono i discendenti di questi Angeli. Alcuni si votano al servizio di questo o quel Compagno di Elua, o fanno parte della sua discendenza diretta e ne mostrano i segni distintivi. Il primo caso è quello, ad esempio, delle Tredici Case votate al servizio a Namaah, che offrono amore carnale con gli scopi e gli stili più disparati e sono tradizionalmente ammantate di un rispetto sacrale, o della Confraternita dei Cassiliani, protettori dalla lealtà e abilità marziale impareggiabili e dalla continenza monacale.

Altri vengono colpiti dall’influenza angelica in modo più sottile, come la protagonista della saga, Phédre no Delaunay, cresciuta sotto Casa Cereo come serva di Namaah ma presa in custodia in giovane età da un individuo enigmatico, un incrocio tra un letterato, un uomo di corte e una spia.

Il dono – e la maledizione – di Phédre è il Dardo di Kushiel, che si manifesta con una macchia scarlatta nell’occhio e la rende destinata a trarre piacere dal dolore, e a scontrarsi con i colpevoli al servizio del punitore per antonomasia Kushiel.

Quella di Phédre è una storia complessa: la giovane cortigiana sfrutta il suo dono per scopi politici, ma anche per piacere personale, e per amore; ne è vittima nel tormentato amore/odio con la sinistra e irresistibile Melizande Sharizai, discendente di Kushiel, ma ne viene anche salvata più di una volta – in senso fisico, emotivo e morale.

Il che non esaurisce la vicenda, anzi: questa include un intricato gioco di spionaggio, politica e guerra – nonché di interazione con il divino – sullo sfondo di una fanta-Europa, e in seguito di un fanta-mondo, dipinti con ricchezza di dettagli e gusto, con una rete di mitologie sincretiche e etnologie differenti che trovano il lato “nuovo” e libero del passato senza stravolgerlo per renderlo migliore ai nostri occhi contemporanei.

Una storia autenticamente epica che sboccia, con appropriatezza ed eleganza, dalla promessa di un uomo al suo amato compagno, e passando per le massime altezze e gli infimi abissi dell’umanità ritorna all’amore, e al motto del Beato Elua: Ama a tuo piacimento.

I romanzi Il dardo e la rosaLa prescelta e l’eredeLa maschera e le tenebre sono pubblicati in Italia da TEAdue.

Who’s to say that love has to be soft and gentle?: Secretary

Secretary è una dramedy del 2002, diretta da Steven Shainberg e basata sul racconto omonimo di Mary Gaitskill, pubblicato nel 1988 nella sua raccolta Bad Behavior.

Incontriamo la protagonista, Lee Holloway, reduce da un ricovero dovuto al suo pericoloso autolesionismo, a sua volta connesso a una rete di problemi emozionali, familiari e sociali difficili anche solo da accettare e avere accanto giorno per giorno, figuriamoci da risolvere.

Lee ha la ferma intenzione di rimettersi in piedi: impara a battere a macchina e trova lavoro come segretaria dell’avvocato E. Edward Grey – esatto, Grey.

Tra la segretaria e il suo datore di lavoro si sviluppa una relazione BDSM che si rivela terapeutica per lei – sia perché la dissuade dall’autolesionismo, sia perché le fa riscoprire la sua sessualità – e rivelatrice anche per lui. Il rapporto cresce e si approfondisce nonostante i tentativi di entrambi di avere una vita più “tradizionale”, incarnati dal fidanzato di Lee, Peter, e dai dubbi e dalla colpa che assalgono Grey.

Senza dare troppe anticipazioni, al di là del tema peculiare, Secretary è una commedia romantica piuttosto classica, in cui love conquers all, in modo brillante e accattivante.

Di certo è una rappresentazione del mondo BDSM molto più esatta e piacevole di quella proposta da E.L. James, per quanto cinematica, e anche una narrazione migliore. Inoltre, ha il pregio di portare sullo schermo la componente terapeutica che a volte le pratiche ritratte assumono, una realtà troppo spesso non riconosciuta a sufficienza.

Secretary è uscito nel 2002 ed è stato distribuito in Italia da Eagle Pictures.

Bonus round: Professor Marston and the Wonder Women

Purtroppo, questo film in particolare non ha ancora raggiunto le sale italiane, se mai lo farà.

È tratto da una straordinaria storia vera: quella di William Marston, inventore del poligrafo e di Wonder Woman, e delle sue due compagne, la moglie Elizabeth e l’ex studentessa Olive.

La pellicola mostra la nascita e la crescita della relazione tra i tre. Essa include sì pratiche BDSM, ma questo è solo uno dei temi che danzano nel film: quello maggiore sono la possibilità di una felice relazione poliamorosa, persino di una felice famiglia poliamorosa, e le difficoltà sociali che questa deve affrontare per affermare la propria esistenza e legittimità.

Se avete la possibilità di recuperare questa storia, siate certi che avrete accesso a uno spaccato difficile da vedere al cinema e, per molti, ancora tabù.

Professor Marston and the Wonder Women è uscito nel 2017 ed è distribuito da Annapurna Pictures.

Riccardo Rossi