“Doctor Strange”: la nostra recensione

Il 2016 in casa Marvel si conclude con il debutto di un nuovo personaggio, uno dei più attesi di questa Fase 3, quel Doctor Strange così ben interpretato da Benedict Cumberbatch (Sherlock) che negli ultimi mesi ha fatto tanto parlare di se.

Iniziamo questa recensione parlando della trama (tranquilli non faremo un resoconto dettagliato degli avvenimenti del film) che, pur essendo coinvolgente al punto di non annoiare mai lo spettatore, presenta alcuni difetti che possono fare storcere il naso. Le tempistiche non sono gestite in maniera ottimale, questa è la più grave pecca di un film che altrimenti sarebbe stato all’altezza della maggior parte dei film con protagonisti gli Avengers. I primi quarantacinque minuti circa del film vengono impiegati per introdurre il personaggio di Steven Strange e per farci vivere il suo dramma, poi in poco meno di mezz’ora il Dottore (come ama essere chiamato il nostro protagonista) passa dall’essere un normale essere umano al diventare uno stregone a conoscenza di tutte le principali tecniche base.

Insomma, più di metà del film se ne va per introdurre il personaggio in tutte le sue sfaccettature, la qual cosa è accettabilissima, ma è la gestione di questa prima parte del film ad essere discutibile. Sarebbe stato più divertente vedere nel dettaglio l’addestramento invece di passare il tempo a vedere Strange passare da una sala operatoria all’altra nel tentativo di recuperare il completo uso delle mani. Ma forse la produzione aveva solo deciso di tenere la maggior parte del budget per la seconda parte del film, questa si all’ altezza delle migliori produzioni di casa Marvel. Scontri a ritmo serrato, effetti speciali sensazionali e un’intensità vista raramente nei recenti cinecomics sono gli ingredienti principali della seconda metà di questo film. E come ciliegina sulla torta, ecco comparire la quinta Gemma dell’Infinito, che trasformerà Strange in una sorta di deus ex machina contro il villain finale.

Ecco, a proposito del villain, ci risiamo ancora una volta. La Marvel proprio non riesce, sul grande schermo, a costruire un villain convincente. Un po’ come in “Guardiani della Galassia” c’è un doppio villain ma, se Star Lord e soci avevano affrontato solo lo “scagnozzo”, qui Doctor Strange affronta entrambi i nemici salvando il mondo grazie alla Gemma del Tempo.

Parlando dei personaggi, beh che dire? Ce ne sono tanti, forse troppi per un film standalone. L’Antico sembrava essere un’entità pressoché invincibile, ma si è rivelata poco più che un normale essere umano dotato di poteri magici, Karl Mordo è un personaggio che – per come ci è stato presentato – non sembra avere grande personalità e verosimilmente sarà uno dei villain del probabile sequel. Wong è invece divertente dall’inizio alla fine, sicuramente uno dei personaggi meglio riusciti, mentre Christine Palmer potrebbe nel lungo periodo dimostrarsi all’altezza degli altri personaggi femminili del MCU (Pepper Pots, Jane Foster).

Doctor Strange”  di fatto non fa altro che mettere tanta altra carne al fuoco, spianando la strada ai prossimi film della Fase 3 che dovrebbero prepararci alla tanto attesa battaglia con Thanos.  Certo è che l’introduzione della quinta Gemma dell’Infinito porterà gli Avengers, Thor in primis, a mobilitarsi per garantire che sia tenuta al sicuro. Doctor Strange dovrebbe tornare sugli schermi già nel 2017, quando incrocerà la sua strada proprio col dio del Tuono in “Thor Ragnarok” per poi unirsi agli Avengers in “Averngers: Infinity War” nella grande guerra contro Thanos.

Il 2016 della Marvel è quindi giunto al termine: “Captani America: Civil War”, “Daredevil 2”, “Luke Cage”, “Doctor Strange”, quale tra queste produzioni vi è piaciuta di più? Fatecelo sapere nei commenti.