Data Kitchen: il ristorante automatico di ultima generazione

Ha nazionalità tutta tedesca questa nuova tipologia di ristoranti che per il momento possiamo trovare solo nella stupefacente Berlino, ma che in realtà sono destinati ad essere esportati nel mondo. E’ così particolare ed innovativo che ormai sta spopolando su tutto il web e molte persone curiose di provarlo si stanno proprio recando in città per provarlo in prima persona.

Ma esattamente di cosa stiamo parlando?

Vi raccontiamo di un ristorante tutto automatizzato in cui non esistono camerieri pronti a servire, ma si dovrà fare tutto da soli, tranne cucinare ovviamente! Infatti, nelle cucine prepareranno i deliziosi piatti del menù chef stellati degni di nota. Prenotare il proprio pasto è facilissimo: basta scaricare l’applicazione apposita, scorrere il menù, scegliere la pietanza desiderata e aspettare il messaggio che recita “I tuoi prodotti ti attendono al Muro del Cibo, box N. Clicca qui per aprirlo”. Da quando vi arriva la notifica avete cinque minuti di tempo per prelevarlo ancora caldo dal box e circa un’ora per non perdere l’ordine.

Il “Muro del Cibo” è una vera e propria parete attrezzata, composta da venti scaffali lucidi come l’ossidiana e attraversati file di cassetti con schermate al plasma. In base al codice che vi comparirà nel messaggio una delle finestrelle diventerà da opaca a trasparente e sopra al vetro lampeggerà il nome che avete inserito al momento della comanda. Comunicando con l’applicazione, gli confermerete il vostro sportello e quest’ultimo magicamente si aprirà: poi, non appena i suoi sensori percepiranno l’assenza del vassoio, il vetro si richiuderà automaticamente perdendo definitivamente l’effetto trasparenza.

Questa sembra proprio essere l’ultima frontiera della ristorazione, in cui tutto viene svolto in maniera perfettamente automatizzata, tranne il cibo naturalmente.
In cucina, infatti, oltre allo chef Alex Brosin, lavorano cinque persone. Ogni postazione qui è dotata di uno schermo touchscreen con il quale il cuoco e i suoi assistenti gestiscono le informazioni relative al piatto (tipologia dell’ordine, orario di arrivo del cliente), comunicano via mail al cliente lo stato di lavorazione del pasto e impartiscono al runner l’ordine di “caricare” il prodotto finito in un determinato scaffale.

La parte umana della sala è invece composta da tre persone: un soggetto che controlli che tutto sia in ordine dentro la sala, un barista, per un controllo sulla somministrazione di alcolici e un runner, incaricato di passare il cibo dalla cucina ai box.

Che questa possa o non possa essere la nuova realtà dei ristoranti non ci è dato saperlo, quello che invece sappiamo di sicuro è che dall’apertura, questo ristorante, ha fatto il boom di visite e l’onda non sembra proprio voler scemare.

Alessia Cavallaro