Da cosa sono determinate le nostre ore di sonno giornaliere?

Da cosa dipendono le nostre ore di sonno? Perché, a volte, dormiamo troppo poco e perché si dice sia necessario “Dormire almeno 7 ore al giorno”? Alcuni studi compiuti sulla Drosofila, alias “moscerino della frutta”, hanno tentato di rispondere in maniera esaustiva a questa domanda. Per quanto possa sembrare strano, gli studi condotti su un organismo così semplice permettono di comprendere, con un elevato margine di attendibilità, e con una sana dose di prudenza, processi fisiologici anche molto complessi. Un esempio è proprio quello legato alle ore di sonno.

ESISTONO GENI RESPONSABILI DELLE ORE DI SONNO

In genere si consiglia di dormire almeno 7 ore. Ma è vero per tutti? Non possiamo negare che, anche senza un supporto scientifico, tutto questo è assolutamente relativo: c’è chi si sente riposato anche solo dopo 5 ore di sonno, c’è chi fa anche il sonnellino pomeridiano, c’è chi invece dorme fino a mezzodì. Queste differenze tra gli individui possono essere spiegate grazie alla genetica. All’addormentamento concorrono molti fattori diversi, cosa che lo rende un fenomeno molto complesso da analizzare quando, spesso, lo consideriamo scontato.

In fondo basta chiudere gli occhi, no? In realtà non è proprio così: quando chiudiamo gli occhi, il nostro corpo non smette di lavorare. Il fenomeno è stato studiato recentemente da Susan Harbison e dal suo gruppo di ricerca del National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI) – letteralmente: Istituto nazionale di cuore, polmoni e sangue – a Bethesda, nel Maryland.

COSA HA PREVISTO L’ESPERIMENTO

Gli autori dello studio, hanno selezionato due due distinti ceppi di moscerino della frutta. Attraverso gli incroci si sono ottenuti un primo ceppo “dormiglione” (18 ore di sonno al giorno) e un secondo ceppo “insonne” (solo 3 ore di sonno). La prima osservazione dell’équipe è molto interessante: le ore di sonno non influiscono in termini di longevità sui singoli individui. Il che significa che le ore di sonno non ha ripercussioni sui processi fisiologici fondamentali della Drosofila.

Ciò che è ancora più interessante riguarda il corredo genetico dei due ceppi: sono state trovate 126 varianti di 80 geni (ovvero: alleli), tutte associate alla durata del sonno. In poche parole, la combinazione differente di queste varianti (del medesimo gene) potrebbero avere ripercussioni sul numero delle ore di sonno del singolo individuo.

Questi geni sono fra loro collegati, in modo da formare una “rete”, e codificano delle specifiche proteine, implicate in molti fenomeni fisiologici del nostro organismo, molti dei quali strettamente legati al sistema nervoso centrale. Questa “rete” avrebbe la possibilità di influenzare lo sviluppo cerebrale e i processi mnemonici o di apprendimento. In termini generali, la variante di un gene A è quindi associato ad una proteina a, che è implicata in un particolare processo X.

Facciamo quindi un esempio avulso dal contesto, ma noto a tutti: l’emoglobina, che è la proteina dei globuli rossi (a), viene sintetizzata a partire da un gene originario (A) per dopo essere usata nel processo di trasporto dell’ossigeno nel sangue e tutte le sue altre funzioni (X).

IL SONNO E’ QUINDI UN FATTORE EREDITARIO?

Se è vero che il sonno non influisce sui macroscopici fenomeni fisiologici come la longevità, è altrettanto vero che questi geni del sonno sono legati a fenomeni non direttamente osservabili, come la crescita dell’epidermide, la comunicazione fra le cellule o la memoria. Ciò vuol dire che la Harbison e il suo team sono arrivati a definire quali possono essere i fattori che possono influenzare, a livello genetico, le ore di sonno.

Dire tuttavia che il sonno dipenda dalla nostra ascendenza pare azzardato a dirlo con certezza, soprattutto perché la progenie delle Drosofile “sveglie” tende a dar vita ad una progenie in cui il sonno si allunga. Forse per ragioni di adattabilità, ma non lo si può affermare con certezza. In tutto ciò, dobbiamo considerare anche i fattori ambientali che influenzano su molti animali, come la latitudine per alcuni tipi di uccelli, un particolare che non può essere trascurato. Ciò che più conta è aver scoperto quante differenze possano intercorrere fra chi dorme poco e chi dorme tanto.

Lo studio completo, approfondito e in lingua originale lo trovate qui.