Da Bunker dell’Armata Rossa a parco naturale: la seconda vita di Brdy

Per decadi, l’area di Brdy, in Repubblica Ceca, è stata utilizzata come centro di addestramento militare. Dai nazisti prima, dall’Armata Rossa, poi, ma anche dall’esercito ceco-slovacco e dalle truppe della Nato, destinata, infine a diventare una base missilistica. Per fortuna, grazie anche all’ostilità dell’opinione pubblica ceca, quest’area di 350 chilometri quadrati ha avuto un destino diverso, diventando uno dei parchi più belli della nazione. Situato a mezz’ora da Praga, Brdy è un luogo incantato, dove le acque sono così pulite che ancora vi prospera il gambero di torrente. Infatti, fatto ad eccezione di bunker militari e un deposito, il parco è una vera e propria oasi di pace, che mira ad attirare un esercito di trekker, ciclisti e mountain biker.

JAVOR 51: UN DEPOSITO TOP SECRET

Il sito, proibito ai civili dal 1926, anno in cui fu istituita la base militare, ospita una biodiversità non comune nel Vecchio Continente. Bunker a parte, gli edifici si contano sulle dita di una mano se si escludono le rovine di un castello medievale. Al momento non ci sono alberghi né ristoranti, le auto non entrano all’interno e in alcune delle vallate non c’è campo per i cellulari. L’edificio più importante è una struttura di cemento, nota con il nome in codice Javor 51, termine ceco utilizzato per indicare l’albero di acero. Secondo gli storici, si trattava di un deposito top secret dell’Armata Rossa, destinato ad ospitare fino a 60 testate nucleari da impiegare in caso di attacco alla Germania Occidentale. Adesso, invece, l’edificio ospita un museo della Guerra Fredda, l’Atom Museum. Parte di una particolare struttura di bunker “doppio”, si pensa che Brdy sia l’unico esempio creato al di fuori dell’Unione Sovietica.

ATTENZIONE: PERICOLO MINE VAGANTI!

Nonostante siano trascorsi molti anni dalla chiusura della base militare, purtroppo ancora non è raro trovare strascichi di quel periodo. Dal 2012 a oggi i militari impiegati nell’opera hanno rinvenuto oltre 7mila tipi di munizioni delle diverse armi e dei diversi eserciti (dall’artiglieria ai carri armati ai missili). “Le si possono trovare praticamente ovunque, anche dove meno ce le si aspetta”, ha raccontato all’agenzia Associated Press il sergente maggiore Vlastimil Kalivoda, del team di bonificatori.  Tuttavia, è possibile addentrarsi in una parte del parco, naturalmente con le dovute precauzioni. Per evidenti ragioni di conservazione del territorio, è proibito accendere fuochi, come è vietato campeggiare in tenda. E’ invece possibile trascorrere la nottata all’interno del parco in un sacco a pelo.

Dormire al chiaro di luna, illuminati dalle stelle del firmamento, tra natura incontaminata e decenni di storia: ecco le emozioni che proverete visitando il parco di Brdy. Allora, cosa aspettate?