Convivere con i propri genitori a 30 anni

Provate a parlarne con un vostro coetaneo americano e vi guarderà in maniera molto strana. I giovani italiani che, superati i 25 anni, vivono ancora a casa di mamma e papà superano la media europea. Le cause sono le più diverse, e non sempre è colpa dei figli mammoni: disoccupazione o precariato, affitti esorbitanti e welfare state inesistente fanno propendere i trentenni a stare con mamma e papà. Poi, certo, c’è anche chi proprio non riesce a spiccare il volo. Non stiamo negando l’esistenza di figli incapaci a cucinarsi un uovo fritto e mamme chioccia. Ma quale che sia la vostra motivazione, vivere con i genitori a 30 anni non è facile, serve un manuale. Quello che vogliamo fare è darvi delle dritte per rendere la convivenza meno drammatica.

Fissate degli obiettivi e rendetene partecipi i genitori

L’incertezza è ormai padrona del futuro dei millenial, ma un’idea ve la sarete fatta su cosa vorreste fare “da grandi”. Bene, una volta deciso con voi stessi l’obiettivo, ditelo chiaramente a mamma e papà. Che almeno avranno la possibilità di fare due conti e decidere quando abbattere i muri della vostra stanza per la cabina armadio che hanno sempre desiderato! Sapranno inoltre spronarvi a non mollare, a fare qualcosa per realizzare quanto deciso: il che può rivelarsi una gran rottura di balle, e quindi un incentivo ad andarsene in fretta.


Rispettate la loro autorità

Ciò non vuol dire che a 30 anni suonati possano ancora chiedervi con chi uscite o imporvi un orario di ritirata (in realtà possono, ma vabbè). Ma è casa loro, ci sono delle regole e vanno rispettate. Se vi chiedono di non svegliare tutto il quartiere con le vostre urla quando tornate ubriachi, andate a dormire da un amico alla prossima sbronza. E che, possibilmente, non viva anche lui con i suoi genitori.

Parola d’ordine: “collaborazione”

“Questa casa non è un albergo” è la frase più usata dai genitori. Ed hanno più che ragione! Collaborare, se possibile, alle spese domestiche è prova del fatto che siete davvero maturi e responsabili. E darete un chiaro segnale del fatto che non state vivendo sulle loro spalle per scelta. Se invece non avete possibilità economiche, cercate almeno di non farvi servire e riverire. Perciò, se vostra madre mal sopporta la polvere accumulata nella vostra stanza prendete in mano cencio e piumino, non mordono. Se invece mamma e papà vi lasciano fare tutto quel che volete, passandovi anche la “paghetta”, lasciate il vostro indirizzo e preparatevi ad accogliere un nuovo fratello/sorella!


Passate del tempo con loro

Prima o poi, ve ne andrete, e non perché i genitori vi avranno cacciati (si spera). Anche se non lo ammettono, in realtà temono il momento, hanno paura che quando vi chiuderete la porta alle spalle non la riaprirete per molto tempo. Li renderà felici avervi tra i piedi, guardare assieme la TV dopo cena o chiacchierare un po’. Una volta che sarete andati via, sentiranno la vostra mancanza e non avranno la sensazione di essersi liberati di voi. Rendeteli felici: scroccate il pranzo della domenica, di tanto in tanto!

Emilia Granito