Il Sistema Solare #1: Mercurio

Noi di Social Up amiamo tenere lo sguardo all’insù ed abbiamo pensato che possa piacere anche a voi. Per coltivare il sogno di essere astronauti che, in fondo, vive in ciascuno di noi, inauguriamo una nuova breve rubrica sui pianeti del Sistema Solare, fratelli maggiori e minori della nostra Terra accomunati dall’amore per la stessa stella.

Il primo a meritare la nostra intenzione è Mercurio, il pianeta più piccolo del Sistema Solare, il più vicino al Sole e il più veloce ad orbitare intorno ad esso. Non a caso, il suo nome deriva dall’antica divinità romana, Mercurio appunto,  che era considerata il celere messaggero degli dei. Due sonde, Mariner 10 e Messenger, sono state protagoniste dell’esplorazione di Mercurio e ci hanno fornito numerose informazioni e curiosità sulle sue caratteristiche fisiche, chimiche e geologiche.

Mercurio è un pianeta roccioso, come la Terra (l’altra tipologia di pianeti è quella gassosa, a cui appartengono Giove, Saturno, Urano e Nettuno) . Non presenta atmosfera, satelliti naturali o anelli e, sebbene impieghi appena 88 giorni a compiere un’orbita completa, detta anche rivoluzione, per la rotazione su se stesso ne sono necessari ben 176! Questo perché la vicinanza al Sole rallenta di molto la rotazione del pianeta intorno al proprio asse rallenta di molto al punto che,su Mercurio, un giorno su dura più di un anno! L’assenza di atmosfera ha conseguenze anche sulla ridistribuzione del calore e causa un’escursione termica particolarmente elevata: la temperatura può passare repentinamente da 700°K a 100°K.

Per quel che riguarda la struttura del pianeta, il nucleo occupa il 55% del volume, il mantello si estende per circa 400 km e la crosta è spessa altri 35 km modellati in numerose dorsali, creste, fratture e pendii, probabilmente dovute al fatto che l’interno del pianeta, raffreddandosi e solidificandosi, si è compresso mentre la crosta era, invece, già solidificata.

La superficie, a differenza di quella della Terra, è composta da un’unica grande placca su cui, secondo i modelli previsti dagli scienziati, creste e fratture dovrebbero distribuirsi uniformemente. Tuttavia, le previsioni non sono state confermate dai dati delle sonde. I rilievi, infatti, si osservano prevalentemente su due fasce del pianeta e la maggior parte di essi si trova sull’emisfero sud; inoltre, lo spessore del mantello ipotizzato non permetterebbe l’esistenza di rilievi imponenti come quella osservata. C’è sicuramente una spiegazione, ma questa ancora non è stata trovata.

Un’altra caratteristica osservabile sulla superficie di Mercurio è rappresentata dai numerosi crateri causati dall’impatto passato di meteoriti. Non essendoci una protezione fornita dall’atmosfera, tutto ciò che incontra il pianeta può creare delle spaccature. I crateri più grandi possono estendersi fino a più di 1000 km, il più grande è chiamato Mare Caloris.

Le sonde hanno portato alla luce un altro dato particolarmente interessante: la presenza di antica attività vulcanica. Mercurio, in tempi geologici particolarmente lunghi, ha presentato attività vulcanica e le tracce di questa sono state rinvenute proprio al centro dei crateri, un’altra particolarità che gli scienziati tentano ancora di spiegare.

La sonda Messenger si è spenta nel 2015, ma nel 2017 è prevista la partenza di un’altra sonda, per raccogliere ulteriori informazioni, che raggiungerà l’orbità di Mercurio 2024. Tuttavia, per i più curiosi, Mercurio è generalmente visibile poco prima dell’alba e poco dopo il tramonto e dare intanto un’occhiata non fa mai male!