Claudius Schulze e la sua casa galleggiante in giro per l’Europa

Alzi la mano chi non hai mai desiderato di avere una casa con le ruote per spostarsi di luogo in luogo, di città in città senza, però, abbandonare i comfort e le comodità della propria abitazione. Un sogno che per Claudius Schulze è diventato realtà.

Lui, un fotografo di Amburgo, ha deciso di vivere e di lavorare fuori dagli schemi tradizionali, costruendosi da sè uno studio/casa itinerante. Costretto a rinunciare ad una casa sull’albero per problemi burocratici, lo stravagante ma geniale fotografo tedesco ha deciso di dare vita ad una casa galleggiante costruita da zero.  Il progetto, nato dal desiderio di avere uno studio itinerante, è stato realizzato insieme al collega Maciej Markowicz, che ha creato a sua volta il suo studio galleggiante, che funziona anche da camera oscura. La casa, oltre che essere un mezzo di trasporto abitabile, è un progetto che esplora temi come la sostenibilità ambientale e nuove forme di abitabilità urbana, come lo stesso Schulze ha dichiarato alla BBC, che ha dedicato un reportage in cui il fotografo racconta vantaggi e difetti del vivere sul fiume.

Il viaggio di Schulze è iniziato ad Amburgo, è proseguito a settembre all’Amsterdam’s Unseen Photo Fair, poi al Paris Photo e, dopo aver trascorso la primavera a Berlino, approderà alla Triennial of Photography Hamburg, dal 7 al 17 giugno 2018. Quando attracca il fotografo accoglie sulla sua casa galleggiante i visitatori, che possono osservare le opere esposte degli artisti e partecipare a dei workshop.

La «bizzarra imbarcazione da diporto» (così l’ha definita un operatore di blocco) gli è costata 12.500 euro di costruzione e circa 7.000 euro di motore esterno. Ma le spese non sono finite qui: mantenere la barca costa in media 300 euro al mese, rispetto ai 650 euro di media per un monolocale cittadino in Germania. A bordo, inoltre, la casa galleggiante è dotata di ogni comfort: energia fotovoltaica, un sistema di filtrazione dell’acqua, persino il wi-fi e un sofisticato sistema GPS che programma l’itinerario del suo viaggio e lo avverte di ogni possibile ostacolo che può incontrare lungo il percorso. Unica nota stonata è il freddo invernale, dal momento che l’imbarcazione ci mette circa un’ora per riscaldarsi completamente e sul fiume la temperatura scende spesso sotto zero.  Insomma, quanto di dice “essere originali costa”!

Catiuscia Polzella