Ciao Mario, c’hai fatto ridere!

Quest’anno avrebbe compiuto 100 anni l’indimenticabile Mario Monicelli. Sono ormai 5 anni che Monicelli ci ha lasciato da quando, in quel fatale 29 novembre 2010, ha deciso di suicidarsi buttandosi dalla finestra dell’ospedale San Giovanni di Roma in cui era ricoverato. Un suicidio che non è passato di certo inosservato, un suicidio stoico che ha posto fine alla vita di Mario Monicelli, malato di cancro alla prostata, e con lui ad uno dei grandi capitoli della “commedia all’italiana” del ‘900.

Mario, c’hai fatto ridere! L’attività del regista è stata prolifica come poche e i suoi film sono e saranno per sempre intramontabili. Monicelli è stato regista de “Il marchese del grillo“, “La Grande Guerra“, “Parenti serpenti“, “Un borghese piccolo piccolo” e come dimenticare il famosissimo “Amici miei“, il film che ha conferito maggior fortuna non solo ai suoi rocamboleschi protagonisti, ma anche al suo regista. Nessuno dimenticherà le supercazzole del Mascetti, gli schiaffi alla stazione e Adolfo Celi nei panni dell’immortale boss mafioso! Un film che ha fatto storia grazie alle sue storie. Ma Mario Monicelli non era solo regista, ma anche sceneggiatore di “Totò a colori“, “Cavalleria rusticana“, “Botta e risposta” e anche di molti altri suoi film.

Chi avrebbe mai detto che un piccolo mantovano nato a Roma, figlio del direttore de “Il resto del Carlino” e dell'”Avanti!”, sarebbe giunto a tanta fama? Mario Monicelli è stato già da giovane circondato da personalità di spicco in ambito artistico e culturale. Il poeta Sereni, il regista Lattuada e Mondadori hanno fatto tutti parte dalla redazione del giornale “Camminare” di cui Monicelli si occupa della critica cinematografica.

Il primo passo per entrare nel mondo del cinema è stato fatto: ormai è solo questione di tempo prima che Mario diventi il Monicelli che oggi noi tutti conosciamo. Il grande esordio avviene negli anni 40, quando da aiuto-regista di Pietro Germi diventa sceneggiatore a fianco di Federico Fellini. Sarà solo nel ’75 che Mario Monicelli dirigerà “Amici miei“, un omaggio a Pietro Germi che, a causa della malattia che l’ha condotto alla morte nel ’74, non è riuscito a dirigerlo, lasciando a Mario il compito di realizzare il capolavoro che ancora oggi fa piegare in due dalle risate!

Necchi, Perozzi, Mascetti, Melandri e Sassaroli il “medico di Pescia”: in due parole “Amici miei”, uno dei must della commedia all’italiana. Con gli attori Alberto Sordi, Monica Vitti e Vittorio Gassman, Mario Monicelli è riuscito a tratteggiare con l’ironia le vicende di poveracci, di perdenti, di iellati che hanno sempre caratterizzato la sua produzione. La critica, pur non unanimemente, riconosce “I soliti ignoti” come primo vero film della commedia all’italiana e in “Un borghese piccolo piccolo” il suggello di questo percorso squisitamente monicelliano.

Mario Monicelli è stato anche pluripremiato con le più ambite onorificenze in campo cinematografico: 4 riconoscimenti alla Mostra del Cinema di Venezia, 3 al Festival di Berlino, ben 8 David di Donatello (l’equivalente italiano dell’Oscar, tanto per intenderci!), 5 Nastri d’Argento, una dei più antichi e illustri riconoscimenti cinematografici, elargito prima da Cinecittà e poi da Taormina film fest, e infine, giusto per non farsi mancare nulla, Mario Monicelli ha pure ricevuto 6 nomination agli Oscar!

In ricordo di Mario Monicelli, a 5 anni dalla sua scomparsa. Ciao Mario, c’hai fatto ride’!

Andrea Colore