Il caso di Chiara Bariffi e la medium Mariarosa Busi

Martedì 13 settembre 2005 alle 11.20, l’auto con a bordo Chiara Bariffi è stata recuperata nello specchio d’acqua alle porte di Dervio, dove si trovava alla profondità di circa 120 metri. La giovane bellanese era scomparsa nella notte tra il 30 novembre e il primo giorno di dicembre del 2002. Dopo tre anni di estenuanti ed inutili ricerche si chiude questa triste ed angosciante vicenda. Il corpo è stato ritrovato grazie alla segnalazione della veggente Mariarosa Busi. La medium aveva già fatto parlare di se nel novembre del 2003, quando si era recata sul luogo del ritrovamento di Roberto Moreni di Castenedolo (BS), morto suicida nelle acque del Lago d’Iseo, annunciando di aver “percepito” che anche la moglie Giovanna Mazzardi si trovava là sotto. In quel caso però, prima che la veggente dichiarasse ciò, furono avvistati il corpo di Roberto Moreni, l’automobile e la borsa della moglie.

In più fu ritrovata un audio casetta, dove era stata incisa la voce di Giovanna Mazzardi ( la moglie ) che dichiarava la volontà di suicidarsi. In questo caso, quindi non sarebbe stato necessario essere veggente per capire che anche la moglie fosse accanto al marito. Torniamo al caso di Chiara Bariffi. Abbiamo già detto che scomparve tra la notte del 30 Novembre ed il 1 Dicembre, quella notte sul lago infuriava una tempesta, così intensa da provocare rovinose frane. I ricercatori capendo subito che si trattava di un incidente, effettuarono ricerche nel lago, nel punto più probabile in cui la ragazza avrebbe avuto l’incidente e di conseguenza sarebbe caduta in acqua con la sua automobile: è una curva all’imbocco della prima galleria che si incontra procedendo verso sud. La curva è cintata da un muretto, al di là del quale la parete precipita a picco nel lago, che in quella zona raggiunge la profondità di quasi 200 metri. Questa zona è la più pericolosa di tutto il tratto, ed a testimonianza vi sono tre lapidi, di persone vittime di incidenti. La signora Mariarosa Busi, fu presentata da una giornalista alla famiglia di Chiara nella primavera del 2005, poco dopo il padre della vittima, convinto che la figlia fosse infondo al lago, accompagnò la signora Busi, sul luogo del presunto incidente.

Dopo la visita, la veggente dichiarò di aver sentito Chiara Bariffi, chiamarla proprio dal fondo del lago sotto la curva pericolosa. Alcuni subacquei avevano effettuato ricerche in quel punto, portando una telecamera fino alla profondità di 80 metri, ma senza alcun risultato. Al tempo del ritrovamento nel Lago d’Iseo dei coniugi Moreni, Mariarosa Busi aveva conosciuto i volontari del Gruppo Soccorso Sebino e il suo presidente Remo Bonetti, che ha all’attivo il ritrovamento di circa 120 scomparsi, quasi tutti trovati cadaveri. Per la ricerca nel lago, fu utilizzato un robot ( Mercurio ) che arriva fino alla grande profondità di 500 metri.  L’11 Settembre il robot, dopo meno di un’ora di perlustrazioni, filmò l’automobile adagiata a 122 metri di profondità, in un punto a circa 100 metri dalla costa.

redazione