Che cos’è la Formula E?

La continua ricerca verso risorse di energia più ecosostenibili come la tecnologia ibrida ha spopolato con grande costanza nella vita di tutti giorni, trovando una significativa corrispondenza anche nel mondo del motorsport. Formula 1 e Campionato Endurance, ad esempio, rappresentano una significativa testimonianza di come sia progressivamente maturata la consapevolezza di poter coesistere con un modo di gareggiare alternativo ma altrettanto emozionante.

È in questo contesto che nel 2014, di pari passo con la rivoluzione turbo ibrida attuata in F1, la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha fondato la Formula E, una nuova serie destinata unicamente a monoposto spinte da motori elettrici. Il loro sound non è sicuramente paragonabile a quello delle vetture a propulsione tradizionale, tuttavia la nuova categoria ha attratto numerosi appassionati del motorsport, costruttori e diverse ex conoscenze del Grande Circus. La Dallara, storica azienda italiana, fornisce i telai così come in Indycar, la McLaren Electronic Systems l’elettronica e il cambio, la Williams le batterie e anche la Renault ricopre un ruolo importante come partner tecnico.

La potenza massima garantita per questi bolidi elettrici potrà essere utilizzata solo nelle prove libere e nelle qualifiche ed è di 200 kW. Durante la gara la potenza sarà limitata per ridurre il consumo, anche se ai piloti sarà consentito l’utilizzo di un boost supplementare (denominato push to pass e pari a 30 kW) per un tempo limitato in modo tale da incentivare sorpassi e spettacolo. La sua erogazione sarà monitorata dai commissari così come il consumo massimo consentito che durante la corsa è di 28 kWh. Le monoposto accelerano da 0 a 100 km/h in 3 secondi e raggiungono una velocità massima di circa 225 km/h.

A differenza di molte altre competizioni automobilistiche, le gare di Formula E si svolgono quasi interamente su tracciati urbani. La prima storica corsa si è svolta a Pechino al Beijing Olympic Green Circuit ed è stata vinta dal brasiliano Lucas Di Grassi, il quale ha corso in F1 nel 2010 con la Virgin. Nella stagione inaugurale ha preso parte anche l’ex pilota abruzzese Jarno Trulli, proprietario di una sua scuderia. In pista c’è stato spazio anche per due donne: l’italiana Michela Cerruti e l’inglese Katherine Legge.

La stagione 2016-17 si è snodata su 12 appuntamenti, denominati ePrix. La grande novità prevista per quest’anno è stata l’introduzione della Roborace: una serie parallela che si è svolta sugli stessi tracciati e con delle vetture riadattate della Formula E e che costituisce il primo campionato mondiale di auto senza pilota umano. Tutti i team hanno avuto le stesse vetture ma sviluppato in proprio gli algoritmi di calcolo in tempo reale e le tecnologie di intelligenza artificiale; una vera e propria sfida all’insegna della tecnologia che caratterizzerà il mondo dei motori nei prossimi anni.

Le vetture sono state prodotte dalla Kinetik, che ha annunciato che le macchine saranno in grado di raggiungere velocità di punta oltre i 300 km/h . La carrozzeria è stata ideata dal designer Daniel Simon.

La Formula E sarà presto pronta a sbarcare anche in Italia. Il 19 giugno 2017 è stato ufficializzata la presenza tra gli appuntamenti del prossimo anno l’ePrix di Roma, evento che si disputerà il 14 aprile 2018 in un circuito cittadino allestito nel quartiere EUR.

Giuseppe Forte