Cell, quando la tecnologia supera il suo creatore e fa paura

Di Giulia Testa per Social Up!

E se qualcuno prendesse il controllo di tutti i cellulari del mondo?

Il fenomeno che in seguito avrebbe preso il nome di Impulso ebbe inizio il 1° ottobre alle 15.03, ora di New York. La definizione era naturalmente imprecisa, ma a dieci ore dall’evento quasi tutti gli scienziati in grado di farlo notare erano o morti o impazziti. In ogni caso, il nome contava poco. Quello che contava era l’effetto.

Alle tre di quel pomeriggio, un giovane di non particolare importanza per la storia scendeva per Boylston Street, a Boston, con un passo elastico che era quasi una danza. Si chiamava Clayton Riddell.

Torna Stephen King (co-autore) insieme a Samuel L Jackson nelle sale dal 13 luglio con CELL – tratto dall’omonimo libro – per farvi scoprire che la tecnologia non è infallibile.

Il film, diretto Tod Williams, racconta di un misterioso segnale, diramato attraverso la rete dei telefoni cellulari, che penetra nelle menti di quasi tutti gli esseri umani trasformandoli in bestie assassine. Clay Riddell, disegnatore di fumetti scampato al segnale, cerca di sopravvivere con l’aiuto di alcuni superstiti e di ritrovare il figlio prima che anche questi accenda il cellulare.

La NOTORIOUS pictures ci ha fatto recentemente divertire con un salto negli anni ’80 in Tutti Vogliono Qualcosa (di Richard Linklater), film esilarante e anche ‘apparentemente profondo’, lo definisce la critica, che segue le avventure di un gruppo di matricole in cerca di affermazione e … divertimento.  Quest’estate, la Notorious porta invece in campo un tema del tutto attuale e allo stesso tempo scandaloso quanto intrigante, attingendo dal king del thriller. CELL vi farà guardare un cellulare in maniera diversa, d’ora in poi.

Al giorno d’oggi viviamo, usiamo e respiriamo la tecnologia, siamo circondati da innovazioni hi-tech, inimmaginabili ai più anche una volta prodotte, e il tutto sta velocamente insinuandosi in ogni aspetto della nostra vita. Viene chiamato progresso, ed è quello che l’umanità sembra volere: la comodità di scrivere la lista della spesa, fare una chiamata, leggere le notizie e controllare l’ora in un unico dispositivo tascabile.

Dietro i toni romanzeschi e horror apocalittici, il messaggio di CELL è chiaro. Crediamo di avere davvero sotto controllo qualcosa solo perché esso non ci si è ancora rivoltato contro. Insomma, presumiamo di conoscere il limite della tecnologia solo per il fatto che magari c’è mai arrivata. E se  potesse? E se raggiungesse un’evoluzione tale da essere in grado di superarlo autonomamente, questo limite? Se la creatura diventasse più intelligente del creatore?

Probabilmente non verremo mai sopraffatti nella volontà o resi zombie – come nel film – da cellulari e computer, ma la robotica sta facendo passi enormi di cui neanche siamo a conoscenza,. Vengono brevettati androidi che mostrano libero arbitrio e capacità di improvvisazione, talmente efficienti da essere mandati a Jeopardy! per battere i campioni in carica e riuscire davvero a vincere.

Non bisogna spaventarsi (o bè, forse nel film un po’ sì), ma senz’altro riflettere e prendere atto di quanto sia importante essere coscienti di cosa abbiamo tra le mani e della qualità dell’uso che ne si fa. L’obiettivo è usufruirne in maniera sensata, senza sottovalutare sia il rischio di dipendere da qualcosa di inanimato sia, tra l’altro, la potenza di una connessione umana-virtuale così amplia.

Ci sono sei miliardi di cellulari al mondo, recita il trailer di CELL.  Ci connettono, ma, se tutti sono connessi, nessuno è mai davvero al sicuro.

C’è solo una regola: non rispondere alla telefonata.

Il resto è da scoprire settimana prossima.