La Befana vien di notte: nella calza dolci e libri, ma quali?

Dopo cenoni e pranzi luculliani, avete cambiato il calendario e vi siete ripromessi che questo sarà il vostro anno. Tra i buoni propositi, il più frequente è: da oggi (domani/lunedì/dopo le feste/prossimo mese) DIETA. E tutti dimenticano la Befana, la cara, dolce vecchina che stanotte s’è fatta il c… ha tanto faticato per riempire le calze (ci si augura pulite) di tutta Italia con dolcetti e doni vari. Se la vostra calza, invece, è rimasta vuota e desolante, vuol dire che siete stati proprio cattivi; tuttavia, non scoraggiatevi: armatevi di pasta frolla, stampini, decorazioni (codette di zucchero, gocce di cioccolato, ecc.) e tanta pazienza, ed il gioco è fatto.

Per la calza della Befana 2016 sarà d’obbligo il fai-da-te con tanta fantasia, proprio come è successo per il Natale appena trascorso. Alzi la mano, infatti, chi, sedendosi a tavola il 24 o il 25 dicembre (ma anche il 26, il 27, il 28, il 29…) non si sia imbattuto in idee geniali (tutte suggerite dai social network), come:

  • tovaglioli a forma di albero di Natale;

  • segnaposto a forma di albero di Natale;

  • centrotavola a forma di albero di Natale;

  • torte a forma di albero di Natale;

  • biscotti a forma di albero di Natale;

  • commensali a forma di albero di Natale.

Improvvisandovi come Befana, invece, avrete più opportunità di scelta: calze, scope, cappelli e gatti neri sono alcuni dei simboli più ricorrenti di questa festa e, al di là del recuperare i vari stampini, lo sforzo per ricrearli con il cibo è davvero ridotto al minimo.

Risolta la questione dolciumi, adesso vi tocca pensare al dono vero e proprio. Anche per il 2016 abbiamo deciso di proporvi un collegamento fra letteratura e cucina, ma stavolta il compito si è rivelato difficile: quale libro regalare per l’ultimo di questi giorni di festa?
Ebbene, abbiamo pensato ad un libro natalizio – Canto di Natale (A Christmas Carol) di Charles Dickens – perché, traendone il giusto insegnamento, l’anno prossimo sarete tanto buoni da meritare la visita della Befana senza dovervi riempire la calza da soli. Il romanzo narra della conversione dell’arido ed avaro Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), i quali sono preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley e gli faranno comprendere quale siano i veri valori che contano nella vita (non soltanto il 25 dicembre).

Dunque, non è mai troppo tardi per essere buoni… e, soprattutto, per meritarsi la calza della Befana!

Emilia Granito