“Baby Boss”: un bebè in completo nero buffo e molto divertente

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Marla Freeze, è arrivato nei cinema italiani – distribuito da 20th Century Fox – l’ultimo film d’animazione della DreamWorks Animation dal titolo “Baby Boss”. Diretto da Tom Garth con la sceneggiatura firmata da Michael McCullers e le musiche di Hans Zimmer, “Baby Boss” è una commedia formato famiglia divertente e piacevole.

La famiglia Timpleton si allarga. Arriva un fratellino a sconvolgere gli equilibri e la vita di Tim Timpleton (sette anni e con una fervida immaginazione) che in breve tempo scopre la vera identità del neonato.

Il fratellino è Baby Boss, un agente della Baby Corp, mandato nella famiglia Timpleton per compiere una missione servendosi del signor Timpleton che lavora in una società che si occupa di cuccioli animali. Secondo un’analisi della Baby Corp, l’affetto del genere umano è rivolto quasi per intero verso i cuccioli e non più verso i bebè. Se Baby Boss non fermerà la società di cuccioli che vuole immettere nel mercato un nuovo animale con sembianze da “cucciolo per sempre”, i neonati saranno dimenticati e mai più amati.

Il rapporto tra Tim e Baby Boss è complicato. Dapprima, i due non vanno d’accordo. Solo dopo aver parlato, Tim e Baby Boss si promettono che, se Tim aiuterà Baby Boss ad eliminare il nuovo cucciolo, Baby Boss andrà via ridando a Tim la routine quotidiana da figlio unico e coccolato.

La peculiarità del film risiede nell’animazione: dalle illustrazioni dei personaggi alla realizzazione degli ambienti o della Baby Corp. Lo spettatore verrà colpito non tanto dalla storia – che, come si vedrà, è piatta, non originale con un finale senza sorprese – ma soprattutto e principalmente per la costruzione dei dialoghi tra Tim e Baby Boss, per il simpatico team di lavoro di Baby Boss e per le scene d’azione pensate a misura di bambino tra fantasia e realtà.

Tra i doppiatori originali spiccano i nomi di: Alec Baldwin nelle vesti di Baby Boss, di Tobey Maguire come voce narrante e di Jimmy Kimmel e Lisa Kudrow rispettivamente Ted e Janice Templeton.

È chiaro che il film ha l’intento di parlare – seppur usando toni ilari – dell’accettazione di un nuovo arrivato in famiglia quando si è certi di essere l’unico figlio per i propri genitori. Tim vede Baby Boss come un intruso nella sua vita da sogno. Solo quando decide di collaborare con lui, si rende conto che non aveva senso la vita precedente perché i giorni vissuti con Baby Boss sono stati intensi e felici. Tim scopre l’importanza della condivisione, di sentirsi fratelli e dell’aiutarsi reciprocamente.

“Baby Boss” è un film per grandi e piccini; da vedere con la famiglia o con la propria comitiva d’amici per novantotto minuti travolgenti ed esilaranti.
BUONA VISIONE!

Sandy Sciuto