Arte africana: lo stile “Tingatinga” alla scoperta della Tanzania

Maschere colorate, statue di legno, pitture del corpo danno solitamente l’idea di un’arte africana che si riflette in opere assai diverse e variegate da quelle della tradizione europea, ma altrettanto affascinanti. Fuori da questo scenario e stereotipo comune, si sono sviluppate altre forme artistiche degne di un’eguale luce di visibilità. Stiamo parlando dello stile “Tingatinga”, denominazione che può apparire alquanto strana e giocosa, se non fosse per il fatto che si tratta niente di meno che del cognome del suo ideatore: Edward Said Tingatinga. Furono le campagne e gli animali selvatici, nonché gli affascinanti paesaggi nel cuore della Tanzania, luogo in cui è nato e vissuto, a lasciare nell’artista una profonda impressione. La fauna e la flora africana non furono le uniche caratteristiche che lo colpirono, ad essi si aggiunsero infatti l’utilizzo di colori piatti e brillanti, disegni semplici e materiali poveri che diedero così libero sfogo alla sua vena artistica. Nei suoi primi lavori trovarono posto animali rappresentati con forme stilizzate e fantastiche dipinti su materiali di scarto, pezzi di legno o masonite, mediante l’impiego di vernice per biciclette. Quello che inizialmente fu dettato da uno stato di necessità e di impossibilità di provvedere in altro modo alla raccolta degli strumenti di lavoro, con il passare del tempo divenne un elemento caratteristico di cui lo stile tingatinga non fece più a meno.
Grazie a luminosi giochi cromatici e ad una vivace rappresentazione della savana africana e degli animali che la popolano, lo stile fece facilmente presa sui viaggiatori occidentali, che comprarono fin da subito e ben volentieri le opere degli artisti locali. Non a caso si manifestò in poco tempo la necessità di creare opere di dimensioni ridotte, facilmente trasportabili in aereo, raffiguranti immagini capaci di catapultare l’osservatore in un mondo visionario e favoloso.
Se le prime generazioni di artisti della scuola tingatinga, uniti attorno alla Tinga Tinga Arts Cooperative Society, riproducevano sostanzialmente lo stile del fondatore, con il passare degli anni, si è assistito al nascere di nuove tendenze, soprattutto in risposta alle trasformazioni della società tanzaniana. Non a caso troviamo l’introduzione di soggetti legati alla realtà urbana e multi-etnica come per esempio la folla gremita della città, o uno spaccato di vita quotidiana in un villaggio.
L’arte tingatinga oggi è estremamente diffusa in gran parte della Tanzania, e dipinti in questo stile si trovano anche in altri paesi dell’Africa orientale. Il loro successo, accompagnato dall’estrema popolarità, ha fatto sì che molti quadri venissero etichettati e qualificati come tingatinga pur non essendo completamente originali ma, nonostante ciò, considerati perfettamente in grado di cogliere e di rappresentare l’animo più autentico del popolo della Tanzania.

Erminia Lorito