Arte e natura in Brasile: le panchine pubbliche vengono scavate negli alberi

Che in Brasile stiano molto più attenti di noi al mondo che li circonda, cercando di causare il meno impatto negativo possibile sulla Terra è risaputo. Che stia, con gli anni, cercando di evolversi nella direzione più “green” e eco-sostenibile per la salvaguardia del pianeta, è noto a tutti. Ma secondo noi, proprio in questo caso, sono riusciti a superarsi!

Ebbene si, perché se vi raccontassimo di armoniose panchine naturali scavate nel legno dei tronchi degli alberi morti vi verrebbe da dire:”Davvero? Che cosa meravigliosa!

Bene, è quello che abbiamo detto anche noi quando abbiamo sentito per la prima volta di questa storia.

A seguito delle frequenti tempeste di pioggia e dei venti fortissimi che si sono abbattuti su San Paolo del Brasile negli ultimi tempi, in città sfortunatamente sono caduti oltre 1.700 alberi. Il sindaco, per cercare di trovare una soluzione eco-compatibile con la città, unendo l’utile al dilettevole. E’ così che è stato lanciato un appello ad artisti e cittadini affinché proponessero idee per riutilizzare l’enorme quantità di legno a disposizione. E non stiamo parlando di fuscelli mingherlini, ma di enormi sequoie centenarie!

L’appello è stato raccolto con tantissimo entusiasmo dalla città, e l’idea più geniale di tutte l’ha avuta il designer Hugo Franca. Lui ha optato per l’idea di trasformare i tronchi e rami più grossi di questi alberi, ormai morti, in bellissimi pezzi unici ed ecologici, con i quali arredare parchi e giardini pubblici di tutta la cittadina.

Questo è un esempio lampante di come unire l’utile al dilettevole, perché riutilizzare il legno degli alberi caduti per cause naturali è anche un modo per non abbatterne di nuovi, limitando così la deforestazione e il negativo grado di impatto ambientale che ne consegue. In questa maniera i tronchi diventeranno vere e proprie panchine naturali o aree gioco per bambini e adulti, oltre ad essere sicuramente molto apprezzate dai visitatori!

Utilizzare questi “eco-mobili” sembra la scelta più giusta e corretta che potessero fare. Riciclare qualcosa che non è più utile per la sua destinazione iniziale, ma reinventarlo in qualcosa di nuovo e strabiliante, che richiami gente da tutto il mondo e che dia l’esempio a tutte quelle città o persone che pensano che salvaguardare il proprio pianeta non sia uno dei punti e delle tematiche più importanti da affrontare per il nostro futuro di domani, è da ammirare e prenderlo ad esempio.

Ora, la domanda che ci sorge spontanea a questo punto è: se di alberi per cause naturali ed accidentali ne cadono in tutto il mondo tutti i giorni, per quale motivoperché solo adesso e soprattutto perché solo in un paese come il Brasile, sono arrivati a questa ingegnosa quando meravigliosa idea? 

In realtà questa non è l’unico progetto che è stato avuto a riguardo. Infatti molto similmente in alcune parti d’Italia già in passato è stato messo in pratica. A Napoli, per esempio, nei Quartieri Spagnoli l’artista e artigiano Salvatore Iodice qualche tempo fa aveva creato le sue “Panchinarte”, ovvero panchine artigianali create da vecchi letti abbandonati per strada.

E ancora a Milano, è ancora possibile trovare cinque delle panchine di legno del padiglione della Germania di Expo2015 montate nel Giardino delle culture di via Morosini, un parco cittadino recentemente riqualificato e sottratto allo stato di abbandono anche grazie ai murales del writer Millo.

Il bello di queste iniziative è proprio vedere come la diversità si riesca a fondere perfettamente con la normalità, creando qualcosa di sensazionale!

Alessia Cavallaro