L’arte ispira il cinema con le storie dei suoi protagonisti

Quale linguaggio e quale modo di rappresentazione migliore se non l’arte in tutte le sue moltitudini varianti a riflettere senza alcun limite, pudore e vergogna le più profonde intimità di ogni artista. Con il cinema fin dalla prima produzione si è venuto a creare un connubio indissolubile. Col tempo si è voluto dar vita ad una vera e propria arte cinematografica altamente suggestiva, la quale attraverso una lenta, un’abile ed una curiosa lettura si è potuto osservare con amorevole sguardo tutta la passione e l’ardore dei migliori artisti di tutti i tempi tramite un’analisi delle loro vite dei loro amori delle loro opere. L’intento, perfettamente riuscito fu quello di scoprire quindi venire a conoscenza e meravigliarsi con essa, delle varie ed innumerevoli volontà ed intenti che spinsero qualsiasi artista nel tortuoso cammino che è la vita. Cercare di comprendere le origini che li portarono ad avvicinarsi allo sconfinato quanto eccezionale mondo dell’arte, abbracciarli, attraverso la pellicola, come se fossero persone a noi care intendendo le loro più che travagliate personalità nonché opere che li rappresentarono. Di seguito una breve rassegna dei migliori film che presero una fruttuosa ispirazione dalle più grandi personalità artistiche della storia, dal rinascimento ai movimenti d’avanguardia

1. “I Colori dell’Anima” ( Mick Davis – 2005 )Amedeo Modigliani (1884 – 1920) detto Modì o Dedo fu tra i più sfortunati quanto celebri pittori internazionali nonché italiani mai esistiti, malato di tubercolosi, lo si ricorda come un assiduo consumatore di droghe che viveva ai limiti della mendicità. Negli anni del dopoguerra artisti di diversa provenienza si stabiliscono nella capitale d’arte d’allora, Parigi, alla ricerca di nuovi quanto più che stimolanti opportunità di lavoro, insieme ad immancabili avventure che la capitale francese aveva da offrire. Dimostrando una personalità da gradasso, arrivò pure ad irritare il collega più famoso Pablo Picasso, il quale fortemente geloso del suo talento, lo sfida apertamente alla partecipazione di un prestigioso concorso, il quale vincitore avrebbe vinto un’ingente somma di denaro. Tra realtà e flashback si racconta l’ultimo anno di vita di Modì.

2. “L’Ultimo Inquisitore” ( Milos Forman con Stellan Skarsgard – 2006 )Siamo in Spagna 1792 ( anno in cui le prepotenti quanto penetranti ripercussioni della rivoluzione francese oltrepassano i confini della Francia ).  Nel Settecento il Regno di Spagna vive un’epoca di declino e arretratezza, poiché la corte spagnola, politicamente reazionaria, non si apre alle nuove idee dell’illuminismo. Francisco Goya ( 1746 – 1828 ) ha ormai acquisito una fama nazionale e diventa pittore di corte, pertanto sta dipingendo i ritratti della Regina Maria Luisa di Borbone-Parma. Oltre a queste prestigiose commissioni, era solito accettare anche altre comunissime richieste da eseguire nel studio, fu così che arrivò a ritrarre l’inquisitore Lorenzo Casamares e Ines Bilbatua, giovane e bella figlia del mercante Tomas Bilbatua, da quell’incontro per Goya l’ispirazione cambiò nome.

3. “La Vita di Leonardo da Vinci” ( Renato Castellani – con Philippe Leroy – 1971 ) – Su Leonardo Da Vinci come sappiamo si è scritto e parlato molto, si è “elevata” nonché mitizzato questa figura oltremisura per quello che fece, che tentò di fare, per l’incredibile vastità dei suoi interessi, per quel velo d’ambiguità che sempre lo contraddistinse. Il film narra interamente le vicende biografiche del Da Vinci, in maniera dettagliata e altamente suggestiva l’incredibile personaggio che rappresento e che costruì, dalla sua nascita al trasferimento in Francia, tra le braccia del re Francesco I.

  1. Il Tormento e l’Estasi” ( Carol Reed – con Charlton Heston – 1965 )Dinamicità, prorompente energia e monumentalità, incalcolabile forza suggestiva e psicofisica, sono queste le più grandi caratteristiche del personaggio che fu Michelangelo Buonarroti, anch’esso con innumerevoli interessi che sempre cercò di perseguire. Si narra la vita del Buonarroti, dalla commissione alla conclusione della Sistina per volere di Giulio II. L’artista passava da momenti di sconforto ad alcuni d’insicurezza, che solo grazie al suo operare che riusciva ad esplicitare tutte le sue capacità.

  1. “La ragazza con l’orecchino di perla” ( Peter Webber con Scarlett Johansson e Colin Firth – 2003 )Olanda, seconda metà del XVII secolo, la giovane Griet, entrerà a far parte della servitù nella casa del maestro Johannes Vermeer. Una progressiva complicità, sguardi e silenzi carichi di emozione ed attrazione coloreranno l’atmosfera che porterà alla creazione di uno dei dipinti più famosi della storia dell’arte. Differenze culturali nonché sociali non impediranno comunque ai due diversi personaggi di avvicinarsi sempre più, fino a scoprire del talento nella ragazza. Ne diventerà modella quanto preziosissima musa ispiratrice per poi diventare un’icona della pittura fiamminga.

6. “Little Ashes” ( Paul Morrison con Robert Pattinson – 2009 ) – Si ripercorrono i primi passi di quello che fu il maestro del Surrealismo spagnolo, ambientato nella Spagna franchista, si ricostruiscono le motivazioni che portarono Dalì a creare il procedimento definito “paranoico – critico”. Consistette nel decontestualizzare e riorganizzare le immagini in modo creativo, come nel delirio dei paranoici, allo scopo di stimolare l’immaginazione e provocare sogni e desideri nell’uomo. La pellicola narra persino del rapporto che ebbe con Luis Bunel in cui nel 1929 girò pure un film: “ Un chien andolou”, primo reale capolavoro del cinema surrealista.

7. “Brama di vivere” ( Vincente Minelli – George Cukor con Kirk Douglas e Anthony Quinn – 1956 ) – Dall’animo profondo e più che tormentato si rivivono le vicende che portarono  Vincent Van Gogh alla pittura e a diventarne un’assoluta icona della pittura espressionista. Dall’esperienza nelle miniere di carbone del Belgio agli inizi come pittore a Parigi dal 1880 dove subirà un’incredibile influenza dagli impressionisti che determinarono un profondo cambiamento nella sua pittura, in cui i colori si schiarivano e acquisivano luminosità. Nel 1888 si trasferirà ad Arles, dove troverà la luce e l’ambiente ideali per dedicarsi alla sua ricerca. Qui progressivamente colpito da continue incomprensioni della società borghese, tormentato e oltremodo afflitto da un’incalcolabile solitudine e difficoltà economiche nonché insanabili ferite causate dalla lontananza dell’amico Gauguin, lo porteranno al suicidio nel 1890.

8. “Surviving Picasso” ( James Ivory con Anthony Hopkins – 1996 ) – La sua vita, le sue ricerche, i suoi rivoluzionari e coraggiosissimi intenti, i suoi amori e le sue suggestive e stravolgenti passioni che riusciva immancabilmente a trasferire in ogni dipinto, raccontati attraverso la voce narrante di quella che fu la sua più grande amante, Francois Gilot ( da cui ebbe due figli ). Il libro a sua volta prende ispirazione dal libro: “ Picasso : creator and destroyer” di Arianna Huffington.

9. “Pollock” ( Ed Harris – interpretato da lui stesso – 2000 ) – L’americano Jackson Pollock rappresentò il maggior esponente dell’Action Painting, colui che attraverso una ricerca e un risultato ancor più strabiliante arrivò a concepire tecniche pittoriche rivoluzionarie, fondate sul caso, sull’energia del corpo e delle mente e sull’automatismo. Il risultato, eseguito su grandi tele stese per terra, è un’incredibile groviglio di segni prodotti dall’artista che si muove liberamente attorno alla tela. Il film ripercorrerà la sua ricerca al successo, il film difatti inizia nel 1950 quando lui già all’apice della fama, firmerà autografi alla Betty Person Gallery.

  1. “Klimt” ( Raul Ruiz – John Malkovich – 2006 ) – La storia racconta le vicende che portarono Klimt a dar vita alla cosiddetta “Secessione Viennese” del 1897, che promuoverà l’integrazione tra pittura, arti decorative e architettura. La sua pittura, artista colto e raffinato, è caratterizzata da una peculiare eleganza e da un’accentuata componente decorativa. Si narrano le vicende che lo portarono a staccarsi dal circuito ufficiale per lo scandalo che destò la sua arte e per il carattere erotico che manifestava. Klimt rappresentò una grande personalità dell’Art nouveau.

 

Alfonso Lauria