Arriva nelle sale il docufilm “Banksy does New York”

Il 7 settembre, in occasione dell’apertura del parco tematico “Dismaland” creato dal celebre street artist inglese nel Regno Unito, arriva nelle sale italiane “Banksy does New York”, un film di Chris Moukarbel, distribuito da Wanted in collaborazione con Sky Arte. Il film documenta il progetto artistico dello sconosciuto writer (non si sa chi si celi veramente dietro lo pseudonimo di Banksy) ,che prende vita a partire dall’ottobre 2013, consiste in una serie di vignette realizzate sui muri di tutti e cinque i distretti di New York, scelte giorno dopo giorno, e comunicate quotidianamente sul suo account di Instagram. Un’ulteriore innovazione consiste la varietà dei materiali utilizzati includendo una combinazione di stencil graffiti, scultura, video e performance. I temi affrontati fanno tutti riferimento al sociale, e molto spesso rivelano una forte critica verso la società americana, lo sfruttamento lavorativo, la guerra, l’infanzia violata, il maltrattamento degli animali di allevamento e l’ipocrisia del mondo dell’arte. Il documentario include anche le reazioni dei newyorchesi alla comparsa improvvisa di queste opere da strada, scatenando da una parte curiosità e stupore che ha portato una vera e propria caccia al tesoro per 31 giorni, dall’altra invece la censura di molte autorità, tra cui il sindaco di New York Bloomberg il quale ha dichiarato che Banksy stava deturpando la proprietà pubblica e privata . Il film contiene anche contenuti creati dai “cacciatori” di Banksy, dai video di YouTube alle foto di Instagram: la risposta dei newyorchesi è così diventata parte del resoconto del clamore provocato in città dal misterioso artista. Un paio di “cacciatori” di Banksy e di persone che portavano a passeggio il cane hanno registrato con una videocamera la loro ricerca di opere per tutto il mese, mentre Stephan Kezler, proprietario di una galleria in Southampton gallery che compra e vende le opere pubbliche non autorizzate degli street artist, ha ricercato nuovi pezzi da mettere in vendita.

Alice Spoto