Vegetariani per obbligo: le conseguenze di un morso di zecca

Essere vegetariani è sicuramente una scelta di vita dettata dalle più svariate motivazioni. A volte, però, diventa un obbligo, come nelle sfortunate vittime della Lone Star. Parliamo di una zecca, la Amblyomma americanum (o Lone Star), il cui morso è in grado di attivare anticorpi diretti contro la carne di manzo, maiale o agnello. Conseguenza di ciò è una vera e propria reazione allergica che viene scatenata dal consumo di carne e che costringe il malcapitato ad una forzata dieta vegetariana.

Da dove arriva la Lone Star

Come suggerisce il nome scientifico, la Lone Star è stata individuata per la prima volta nel continente americano. Come tutte le zecche, si nutre del sangue di diversi animali, domestici e non, e può essere vettore di numerose patologie, come la malattia di Lyme. Da un po’ di tempo, si è diffusa anche al di fuori del suo ambiente originario e anche nel nostro paese, trovando un ottimo ambiente in Friuli Venezia Giulia, regione in cui le zecche sono molto diffuse negli ambienti boschivi.

Recentemente, il Congresso Nazionale AAITO (Associazione Allergologi Immunologi Territoriale Ospedalieri), ha confermato il verificarsi di alcuni casi di “allergia alla carne” in seguito al morso di zecca anche nel nostro paese. Uno studio più approfondito sull’intera popolazione di un comune friulano, ha consentito di determinare una percentuale piuttosto esatta degli individui positivi agli anticorpi la cui espressione è indotta dalla Lone Star: circa il 24,7%.

L’allergia all’alpha-gal non è come tutte le altre

Normalmente, un individuo allergico produce spontaneamente anticorpi contro un determinato allergene. Nel caso dell’allergia indotta dalla Lone Star, è il morso della zecca a scatenare la reazione. Questo è possibile perché essa è in grado di iniettare il galattosio-alpha-1,3-galattosio, meglio noto come alpha-gal, uno zucchero presente anche nella carne. Gli effetti sul corpo sono visibili in due-tre settimane. In questo periodo di tempo, vengono prodotte le IgE anti-alpha-Gal, gli anticorpi responsabili della reazione allergica in seguito al consumo di carne. Il rilascio di istamina scatena una forte orticaria circa tre ore dopo il pasto. Nel casi peggiori, la sintomatologia si aggrava con gonfiore del viso, calo della pressione fino allo shock anafilattico.

Fortunatamente, l’allergia è transitoria nella maggior parte dei casi e si risolve spontaneamente, in un periodo medio compreso tra i 3 e gli 8 mesi. Durante questo periodo, il paziente dovrà sottoporsi ad uno stringente regime vegetariano. Alcuni individui particolarmente sensibili, purtroppo, non vanno verso la remissione e dovranno convivere a vita con la propria allergia ed adeguarsi ad un nuovo e salutare regime alimentare.

Qualche raccomandazione

Il nostro paese, purtroppo, rappresenta un luogo ideale per la diffusione di numerose specie di zecca. Non è così lontana, quindi, la possibilità che i casi di “allergia ad alpha-Gal” vadano aumentando. Trattandosi di una patologia strettamente associata al morso della Lone Star, i rimedi più efficaci rimangono la prevenzione e l’uso di un giusto equipaggiamento per escursioni o passeggiate in zone boschive. In farmacia è possibile comprare dei repellenti e delle pinzette speciali che consentono di eliminare la zecca in caso di morso, senza che il rostro rimanga all’interno della pelle.

Il consiglio migliore, però, rimane quello di usare indumenti traspiranti, ma coprenti e di controllarsi a dovere una volta a casa. Le zecche preferiscono le zone nascoste e coperte di pelo per nascondersi e pungere, come l’inguine, l’incavo delle ascelle, il cuoio capelluto o dietro alle orecchie. Un controllo meticoloso ed una doccia una volta a casa saranno sufficienti a scongiurare ogni pericolo

Silvia D'Amico