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Alla scoperta della Dieta Macrobiotica

Non è mai facile scrivere un articolo che parli di filosofia, specialmente se il tema trattato va di pari passo con la cucina diventando una delle diete più seguite. Ma le sfide ci piacciono e speriamo di rendere giustizia a un tema che per molti è un vero e proprio stile di vita, basato sul concetto di armonia con il cosmo e con il nostro corpo e le sue reali esigenze. Oggi parliamo della dieta macrobiotica, della sua storia e delle sue caratteristiche senza la presunzione di volerci sostituire a siti specializzati in materia.

L’origine  e l’evoluzione della Macrobiotica

A usare per primo il termine “macrobiotica” è stato il medico ippocratico tedesco Christoph von Hufeland, esperto di idroterapia, per denominare una alimentazione salutista e naturale e quindi vegetariana e ricca di cibi crudi che avrebbe prolungato la vita.

Decenni dopo arriva sulla scena il giapponese Nyoiti Sakurazawa meglio noto come Georges Ohsawa che propone una versione “moderna” della cucina macrobiotica, che per intenderci è quella che al giorno d’oggi viene praticata, tanto che Ohsawa è considerato  il padre della dieta macrobiotica.

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Con Ohsawa si ha un cambio di direzione notevole rispetto alla strada ippocratica e di Hufeland, infatti si ha l’introduzione dello Yin e dello Yang, vengono adottati precetti alimentari come la cottura e la tostatura, viene limitata la consumazione della frutta e di molte verdure appartenenti al gruppo delle solanacee(come le melanzane, le patate, i peperoni ecc).

Gli alimenti secondo la macrobiotica e come mangiarli

Secondo Ohsawa tutti gli alimenti vanno suddivisi in due differenti gruppi, legati alle sue forze opposte e complementari che regolano l’universo, lo Yin e lo Yang. Al gruppo Yin appartengono tutti i cibi acidi, un esempio sono il latte, la frutta, lo yougurt, le spezie ecc.  mentre nel gruppo Yang rientrano i cibi alcalini come uova, sale, pesce, uova, pollo ecc. Tali principi sono opposti ma allo stesso complementari, infatti la loro assunzione equilibrata mantiene l’armonia tra mente e corpo.

Come afferma lo chef macrobiotico Sauro Ricci  «Non si può ridurre il tutto a sentenze come gli alimenti dal sapore dolce sono Yin e Yang quelli salati […] è una forma di ecologia che si pratica quotidianamente, portando in cucina quella consapevolezza che recupera le nostre radici ambientali e cosmologiche»

Vi è poi una terza categoria di cibi detti “bilanciati” che presentano caratteristiche intermedie tra lo Yin e lo Yang, come i  legumi, i cereali e semi oleosi e le alghe.

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La dieta macrobiotica predilige alimenti provenienti da allevamenti e coltivazioni naturali e  i prodotti devono essere di stagione,  sono quindi da eliminare tutti gli alimenti prodotti da lavorazioni e raffinazione chimica e industriale. Questo fa si che ad esempio per condire i piatti  si debba far uso del sale marino naturale e non di quello proveniente dalle industrie.
La dieta macrobiotica inoltre elimina quei prodotti che contengono sostanze eccitanti  che mettono a rischio l’equilibrio della dieta come il caffè sostituendolo ad esempio con dei surrogati come il tè verde

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La particolarità della cucina macrobiotica riguarda anche gli utensili, che rivestono la stessa importanza dei prodotti.

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Nella cucina macrobiotica non devono mancare pentole e tegami in acciaio inox o in ghisa, pirofile e teglie in terracotta, cucchiai di legno e cestelli (per la cottura a vapore) in bambù, sono invece da evitare le pentole in alluminio, perché altererebbero le proprietà dei cibi. Inoltre chi segue questa dieta utilizza i semi nella loro forma integrale quindi l’ideale è poter disporre di una macina a mano e di una elettrica così da poter macinare sia piccole quantità di semi magari per cucinare una minestra, sia grandi quantità per fare ad esempio il pane in casa, e queste sono piccole cose che se ci pensiamo l’uomo moderno tende a non fare a causa anche dei ritmi frenetici del giorno d’oggi, e questo è secondo noi uno dei tanti pregi di questa dieta dal momento che contrasta il consumismo e lo stile di vita che comporta.  Quest’attenzione al cibo è prevista anche durante l’atto del mangiare, infatti è consigliata una masticazione lunga dei cibi, per favorire la digestione e per apprezzare il reale sapore del cibo.

Concludendo vi consigliamo di provare questa cucina, di scoprirla e se volete di avvicinarvi a questa filosofia.

 

Umberto Palazzo